Categoria: 244

  • Versante Ligure



    Spargimenti
    Rilevanti

    La neve non si estingue?
    Tragedia che è epocale!
    Perché il Comune langue?
    Si sparga ancor più sale!
    (le mafie spargon sangue?
    a noi questo non cale!)





  • Propaganda – Se il popolo ha fame, che vada in vacanza

    Il ministro del turismo Brambilla ha deciso di sanare una piaga sociale: “Numerosi cittadini sono esclusi dai viaggi, necessario correggere questa disuguaglianza”. Sarà quindi possibile dal 20 gennaio, a chi lo vorrà e rientrerà nelle categorie previste, fare domanda per ottenere i buoni vacanza, secondo quanto stabilito dal Governo.
    L’obiettivo è mandare tutti in villeggiatura, o almeno “famiglie, giovani, anziani, disabili e quel 45% di italiani che non va in vacanza” http://www.buonivacanze.it/Objects/Pagina.asp?ID=44. Dal momento che, evidentemente, non tutte le ineguaglianze sono fastidiose allo stesso modo, il beneficio è riservato ad individui e famiglie a basso reddito, ma rigorosamente italiane, in barba ai contribuenti stranieri (che, in fondo, in un certo senso sono già in vacanza-adventure, come nel caso degli immigrati presi a pallettoni a Rosarno).

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  • Appunti di viaggio – Questioni di classe

    Al ritorno da un viaggio all’estero approdo alla stazione centrale di Milano: freddo, valigia pesante, zaino, borsetta a tracolla e prospettiva di un’ora di attesa prima della partenza del treno. Ancora non conosco la nuova stazione, ora tutta ristrutturata e splendente, e mi metto fiduciosamente a cercare una sala d’aspetto, oppure un bar con sedie e tavolini: ricordo che ce ne era uno, un tempo. Ma dopo aver peregrinato su e giù per interminabili tapis roulant e attraverso vasti ed asettici spazi affiancati da vetrine alla moda, realizzo che non c’è nessuna sala d’aspetto, e nessun bar dotato di sedie. Unica possibilità una decina di panche di legno nella gelida galleria a fianco delle piattaforme dei treni, comunque già tutte occupate da gente infreddolita.

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  • Città – Drop in al Ghetto: dal conflitto alla partecipazione

    Un’informazione poco attenta alla complessità dei fenomeni e alla pluralità dei punti di vista può creare allarme, seminar zizzania, alimentare conflitti la cui risoluzione comporta sprechi di tempo e di energie.
    È quanto è accaduto con un paio di articoli del Secolo XIX di giovedì 10 dicembre 2009, intitolati “Centro per i drogati, ‘barricate’ nel Ghetto” e “Al ‘drop-in’ di Pré buchi e spaccio in presa diretta”.
    Si riferivano al drop in (il centro di accoglienza dove i tossicodipendenti possono “fare un salto” per rifugiarsi, rifocillarsi, lavare se stessi e gli abiti e soprattutto avere opportunità concrete di uscita dalla droga grazie all’incontro con operatori specializzati e informazioni sulle comunità di recupero) previsto dal Comune nel programma di riqualificazione generale della zona del Ghetto, con un finanziamento specifico della Regione.

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  • Scuola – Immigrati al 30%: soglia, non sbarramento

    Autobus n. 1, da Cornigliano verso il centro. Ad una fermata sale una scolaresca, si direbbe una media. L’autobus appena uscito vuoto dalla rimessa si riempie interamente, e tre ragazzine occupano i posti accanto a me, chiacchierando e scherzando tra loro. L’interessante è che lo fanno passando con indifferenza dall’italiano allo spagnolo e viceversa. Poi si avvicina un’altra compagna di classe, ma da questo momento in poi si parla solo italiano. Pensiero: se ragazze e ragazzi italiani non stanno attenti di qui a un po’ finiranno in coda, superati da compagni immigrati bilingui e determinati a farcela, a conquistarsi un futuro. I licei sono ancora fuori portata, ma una amica insegnante mi dice che nelle scuole professionali gli stranieri ci vanno con un progetto di vita, ed hanno rendimenti migliori degli italiani che ci approdano come ultima scelta, privi di cultura, interessi e motivazioni.

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  • Cultura – I semi della democrazia

    Pochi, tra coloro che escono dalla stazione di Torino Porta Nuova e si trovano dinnanzi a corso Vittorio Emanuele II sanno che il quartiere che corre sulla loro sinistra, San Secondo – Crocetta, ospitò sino alla seconda metà degli anni Trenta un gruppo di uomini, vicendevolmente maestri e compagni gli uni degli altri, ai quali dobbiamo la nascita della nostra Repubblica e la nostra Costituzione. Chi ha visitato la mostra dedicata al centenario della nascita di Norberto Bobbio, presso l’Archivio di Stato di Torino, terminata domenica scorsa, ha avuto modo di ripercorrere le loro Storie di impegno e amicizia nel ‘900.
    Bobbio e i suoi compagni di liceo e di università, tra i quali Vittorio Foa, Giorgio Agosti, Leone Ginzburg, Massimo Mila, Alessandro Galante Garrone, Franco Antonicelli, Giulio Einaudi e tanti altri ancora, si opposero con intransigenza al regime fascista. Interpreti di un inflessibilità morale, eredità di Piero Gobetti, fatta propria e vissuta anche nella condivisione delle piccole cose quotidiane.

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  • Politica – Piazze: ultima spiaggia della democrazia

    Ogni giorno ci appaiono in tv immagini di piazze, piazze raramente festose. Spesso infuocate, vivaci, violente, rabbiose. Vi partecipa anche tanta gioventù, come non si vedeva da un po’.
    A Copenaghen hanno sfilato in 150 mila per il vertice sull’ambiente, le tv inquadravano giovani visi colorati, a sottolineare la volontà di salvare il pianeta. Da Seattle tutto sembrava cambiato, eppure non si rammentano tanti movimenti come in quest’ultimo periodo. Contestazioni a grandi istituzioni internazionali, dal Wto al G8 o ai regimi totalitari, diventano il rifiuto all’establishment finanziario e politico, colpevole, secondo chi manifesta, delle conseguenze negative sull’economia, la società, il clima, la cultura, la libertà.
    La piazza è stata in un tempo non lontano il luogo della protesta giovanile per una scuola nuova, per eguali diritti di parità, di genere ma anche di rivolta contro chi aveva deciso per una guerra come quella del Vietnam, che segnò un’intera generazione.

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  • Parole degli occhi – In piazza per Rosarno

    di Giorgio Bergami

    In piazza per Rosarno







    © foto: Giorgio
    Bergami


    Rosarno: ieri, in Piazza De Ferrari, centocinquanta persone che si sono chiamate tra loro con sms e mail per rendere una testimonianza di civiltà.
    Il passa parola è partito dai gruppi “S.p.A. Politiche di Donne” ed “Usciamo dal Silenzio”. Il loro volantino parla della vergogna “Per l’incapacità delle istituzioni locali e nazionali a intervenire preventivamente in zone dove la delinquenza organizzata controlla l’organizzazione del lavoro sfruttando e riducendo a schiavi i più poveri … e nuovamente una grande vergogna per una perdita di identità e radici culturali di lavoratori e lavoratrici tale da renderli incapaci di manifestare indignazione e solidarietà per le vittime di una pesante manifestazione di violenza razzista”.
    Le amare parole del volantino delle donne sono confermate dalla realtà: a De Ferrari, di sindacati e lavoratori non c’è traccia. Anolf Cisl (Organizzazione della Cisl per gli immigrati) e CGIL di Genova e Liguria si sono limitate a concedere la loro firma in calce a un volantino, firmato da ASGI Liguria (Associazione Studi Giuridici sulla Immigrazione), ARCI, Comunità di San Benedetto, Ambulatorio Internazionale di Città Aperta, CSOA Terra di Nessuno, Unione degli Studenti. Ma non si vede né un sindacalista, né una bandiera, né uno striscione, nessun iscritto è stato mobilitato dalla organizzazione, e sui siti delle locali CISL e Cgil l’unico riferimento ai fatti di Rosarno è un breve comunicato stampa dell’Auser, associazione collegata al sindacato pensionati della Cgil. Dei partiti di sinistra e centrosinistra nemmeno l’ombra.

  • Lettere – Delusione di capodanno

    Un capodanno per i giovani con Cisco (un po’ riciclatino) e poi l’ostello della gioventù … Ma è chiuso!? A parte che è su dai lupi….
    (Paola Cuniberti)
    Dal sito del Comune di Genova si apprende che “L’ostello è gestito dalla Sig.ra Urszula Szumigaj ed è aperto dal 1 febbraio fino al 19 dicembre. Dista 2 km circa dalla stazione Principe di Genova e 4 km dalla stazione Brignole…”, quindi l’Ostello è chiuso durante le festività natalizie. Quanto alle distanze riportate, sono inesatte: l’Ostello dista da Principe 3.8 Km, e 5.4 Km da Brignole. Le distanze sono invece correttamente indicate sul sito dell’ostello. Osserviamo che ci pare inopportuna la chiusura dell’Ostello in un periodo di spostamenti e vacanze.(ndr. Cisco è l’ex frontman dei Modena City Ramblers) (ndr)