Categoria: 025

  • Letterina. Un gioco per le vacanze e arrivederci a Settembre

    Cari amici, l’invio della prossima News Letter – OLI, la n° 26, avverrà a settembre. Durante il periodo di ferie la segreteria della NL funzionerà regolarmente. Un buon motivo per continuare a scriverci. Sarà utile per quando dovremo riprendere la pubblicazione. Arrivederci a settembre, dunque, e nell’attesa ecco la proposta di un giochino per l’estate.
    Che cos’è che non va? La domanda è rivolta a quanti, uomini e donne, sono convinti che la cittadinanza sia anche frutto di un impegno.
    E’ un invito a pensarci tutti assieme. Iniziano le ferie: qualcuno andrà lontano e qualcuno resterà a casa. Per un po’ di settimane i giornali diventeranno “estivi”. E poi? Poi bisognerà che la politica si decida ad affrontare con chiarezza quello che in questi ultimi mesi la maggior parte dei cittadini ha colto (e ha cercato di esprimere col voto) e che anche la stampa locale – sia pure con fatica – ha registrato. E cioè che le cose vanno male, molto male e che gli atti politici e amministrativi non sono all’altezza dei problemi. Problemi antichi e recenti che non intendiamo elencare. Ognuno può farlo da sé e, se ne avesse voglia, potrebbe metterlo per scritto.
    E’ la nostra proposta per le vacanze: una specie di inchiesta per corrispondenza che sicuramente sarebbe d’aiuto per vederci più chiaro. Non conta la lunghezza dell’elenco, né l’ordine. E’ importante solo che esso sia il risultato dell’esperienza e della sensibilità di ognuno di noi. In fondo potremmo considerarlo un gioco, uno dei tanti giochi dell’estate. Fare finta di poter dettare le priorità e i modi del governo locale… Qualcuno vuole giocare? Buon’estate.
    La Redazione

  • Parchi di Nervi. Dalle opere del regime al regime senza opere

    E’ da un pezzo che i nostalgici del passato regime si danno da fare per rivalutare l’immagine culturale del ventennio, attraverso le sue realizzazioni: vedi le recenti mostre, a Genova e altrove, delle architetture stile littorio di Piacentini e altri interpreti del tempo. Se un periodo storico si giudica anche dalle opere che lascia a sua memoria, viene da domandarsi quale giudizio potrà accompagnare un regime come quello attuale, tanto prodigo di annunci quanto privo finora di risultati concreti, salvo quelli di difendere –questo sì con efficacia- gli interessi privati del premier.

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  • Il silenzio è d’oro. Quanti casi Schettini nella ricerca scientifica?

    L’ultimo capitolo della ricerca scientifica, edizione italiana, è stato scritto dalla magistratura di Genova con gli arresti (domiciliari) di un illustre e rispettato professore di medicina che avrebbe preteso il “pizzo” -come si dice in altri ambienti, certamente meno nobili- sui compensi dei suoi giovani allievi.

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  • Foreign Affairs. Prevedere nuovi Irak contro il terrorismo

    Per Berlusconi (già qualche settimana fa) era fatta! 1) Entro quindici giorni un governo iracheno interinale; 2) entro il 20 giugno una seconda risoluzione ONU; 3) il 1° luglio il passaggio dei poteri al suddetto governo (sovrano, ma senza poteri); 4) al più presto una conferenza internazionale;

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  • Trasporti locali. In treno ormai si ride dell’ordinario sfascio

    Giovedì 22 luglio. A Brignole il treno delle 9 per Nervi, annunciato prima con 20 poi 30 poi 35 minuti di ritardo, è finalmente dato per “soppresso”. Si annuncia che il successivo con la stessa destinazione arriverà con un ritardo di 20 minuti. Chi era venuto per prendere il treno delle 9 non partirà prima delle 10. Sul marciapiede in attesa ci sono ormai circa 250 persone.

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  • AMT/1. il trasporto urbano muore grazie alla deregulation

    Quello che nessuno dice dell’AMT, è che il trasporto pubblico a Genova non rappresenta più da tempo una priorità per gli amministratori e per una larga parte dei cittadini. Anno dopo anno sui bus sono rimasti a viaggiare solo anziani, ragazzi, immigrati e – ma solo su alcune linee e in alcune fasce orarie di lavoro – anche un po’ di persone “normali”.

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  • AMT/2. Proletari mattinieri unitevi nel city van

    Io sul 36 ci sono praticamente nato. Prima su quello vero, capolinea in Via Piave, poi su quello “barrato”, capolinea in Piazza Merani, al seguito della mia famiglia che si era spostata da Via Piave a Via Liri. Famiglia borghese, io studente un po’ svogliato che per due anni ha usato il “36 barrato” addirittura da capolinea a capolinea, per andare da casa alla scuola dove ero finito per approdare, lo scientifico statale vicino a Piazza Manin.

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  • AMT/3. Politica grande assente alle esequie del bus

    Il messaggio: “LUNEDI’ 19 LUGLIO ALLE ORE 16.30 PRESSO LA SALA DEI CAPITANI DI PALAZZO S. GIORGIO SI TERRA’ UN’ ASSEMBLEA PUBBLICA SUL TEMA DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE.

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  • Via Prè/1. Integrazione non fa rima con speculazione

    Ora che hanno chiuso le scuole se si passa alla mattina tra le 8 e le 9 in Via Prè la si vede spesso piena di bambini. Crocchi e gruppetti sorvegliati dai genitori, accordi e programmi per la giornata. Maschietti e femminucce dai cinque ai dieci anni. Colori dal chiaro allo scuro.

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  • Via Prè/2. La vittoria di Pirro degli antirazzisti

    Oggi passando da Via Prè mi soffermo davanti ai portoni n. 43, 41 e 39. Le case sono tutte messe a nuovo, dipinte di bei colori, con verdi portoncini lucidi. Guardo in alto e vedo molte finestre chiuse, così chiedo a una signora sudamericana che vende vestiti lì davanti se gli appartamenti sono tutti abitati, e lei mi risponde che no, molti sono vuoti.

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