Incontro, nei dintorni del Suq, un immigrato che conosco da tempo. Persona di cultura, nella manciata di anni che vanno dalla metà degli anni ’90 ad oggi ha percorso la strada che porta dalla accettazione, per sopravvivenza, di qualunque lavoro, alla conquista di una professionalità elevata, riconosciuta “anche” qui, e a un lavoro qualificato, a tempo pieno, in un grande ente. Una strada, la sua, costellata da esperienze di valore, che ne hanno fatto un punto di riferimento non solo per la sua comunità. Ora lascerà Genova e se ne andrà in Francia dove lo aspetta un lavoro ancora più qualificato, ma il motivo che lo porta via non è professionale: “In Francia – dice – ci sono problemi e durezze, ma c’è anche un quadro chiaro di diritti che vengono garantiti. Qui no. Qui ormai ho paura”.
Categoria: Immigrazione
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Documentari – “Come un uomo sulla terra” anche a Genova
Teatro Eden, Genova Pegli, 15 giugno 2009: le associazioni “Genova con l’Africa” e “Art Afric” hanno organizzato la proiezione di “Come un uomo sulla terra”, documentario di Riccardo Biadene, Andrea Segre e Dagmawi Ymer girato nel 2008, per conservare la memoria del viaggio, che Damawi, e con lui migliaia di profughi etiopi e di altre nazionalità, hanno compiuto attraverso il deserto, prima di arrivare in Italia. Dag, il protagonista e tra gli autori del documentario, studiava giurisprudenza ad Addis Abeba, fino a quando, a causa della repressione e della condizione politica nel suo Paese, ha deciso di espatriare e di cercare rifugio altrove.
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Migranti – L’accesso “ad ostacoli” al pubblico impiego
Intervistata il 28 maggio 2009 da Radio 24Ore, la segretaria della Funzione Pubblica CGIL ha detto che con la decisione di non ammettere i cittadini immigrati al concorso per operatori socio-sanitari, l’ospedale San Martino è recidivo, che sono almeno una decina i ricorsi vinti nella nostra città da cittadini immigrati contro il San Martino, il Galliera e l’ASL3.
Infatti, il primo è stato vinto nel 2001 da un infermiere professionale marocchino con la sentenza, n. 129/2001, del TAR Liguria. -
Donne – La tolleranza non basta
Incrocio in Via del Campo una donna completamente velata, libera solo una fessura per gli occhi, le cammina a fianco la figlia, una bambina sui nove anni, anche lei già velata sul capo. Parlano tra loro, la bambina ride. Io so – non posso non saperlo – che quella bambina ha di fronte a sé una montagna. Penso che, se ora ride, dopo le toccherà una lotta senza quartiere combattuta all’incrocio delle contraddizioni. Al confronto, quella che ho avuto di fronte io, italiana del 1946, era una collina col fondo un po’ accidentato.
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Lettere – Banali semplificazioni e negazione dei diritti
Pubblichiamo il comunicato stampa che padre Alberto Remondini, presidente della Associazione San Marcellino, ha inviato il 20 maggio u.s. ai mezzi di informazione, ripreso – a quanto risulta – solo dal Corriere Mercantile del 21 maggio.
Come era prevedibile il Disegno di Legge sulla Sicurezza, il cosiddetto “pacchetto sicurezza”, è stato approvato anche alla Camera dei Deputati il 13 maggio scorso. -
Migranti – Il tempo delle elezioni e quello della realtà
Consenso di massa alle politiche restrittive del governo sulla immigrazione? In realtà Berlusconi, subendo il ricatto della Lega Nord, per far approvare alla Camera il ddl sulla sicurezza ha dovuto porre il voto di fiducia.
Contrari, infatti, sono tutti i partiti dell’opposizione parlamentare (dal PD, all’Italia dei Valori, all’UDC), ed extra parlamentare (da Rifondazione a Sinistra e Libertà, ai Comunisti Italiani). Contrari i cento deputati del PDL che hanno scritto al Presidente del Consiglio chiedendo di non porre il voto di fiducia. Contrari tutti i sindacati malgrado la crisi unitaria che stanno vivendo, contrarie la Chiesa cattolica e quella evangelica e tutto il mondo delle associazioni del volontariato laico e religioso, dall’ARCI, alla Caritas ed alla Comunità di Sant’Egidio. -
Migranti – Donne visibili solo se vittime o serve
“Molte di noi, donne migranti, hanno un percorso autonomo di immigrazione, emigriamo per realizzare un progetto professionale, ma qui incontriamo una collocazione lavorativa che è un destino: il lavoro domestico.
La nostra condizione dipende da quella delle donne native: siamo sostitutive di un welfare che non c’è, e abbiamo permesso alle donne native di prendersi uno spazio di liberazione che non si sono conquistate in altro modo, ad esempio ripartendo il carico familiare col maschio. -
Immigrazione – Giocare (e perdere) solo in campo avversario
Sabato 23 maggio a Sant’Agostino convegno dell’ARCI sulle politiche europee in materia di immigrazione ed asilo. Tempistica perfetta per un argomento a dir poco di “scottante attualità”, trattato con grande competenza da un nutrito gruppo di relatori (da Italia, Francia, Belgio, Spagna, Marocco, Regno Unito) confluiti grazie alle relazioni dell’ARCI con una serie di associazioni e reti nazionali e transnazionali.
A discuterne a fine giornata dovevano essere Claudio Burlando e i parlamentari europei (uscenti e candidati) appartenenti all’area di sinistra e di centro sinistra. -
Migranti – Respingimenti in cinque note
Uno. Molti degli “irregolari” in Italia ci arrivano da perfetti “regolari”, con tanto di visto, solo che alla scadenza non rientrano nei paesi di origine. Aggiungiamo quelli che il permesso di soggiorno lo perdono per via delle condizioni impossibili del rinnovo (se perdi il lavoro perdi il permesso). Quanto a quelli che arrivano senza alcun titolo – né permessi, né visti, la gran parte entra dai confini terrestri: dai paesi dell’Est Europa, ma anche dagli stessi paesi dell’Unione Europea.
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Migranti – Quattro motivi – più uno – per non brindare
Quattro motivi per cui i respingimenti dei barconi di migranti non sono da considerarsi un traguardo ma una mera violazione dei diritti dell’uomo.
Primo. Il respingimento di massa viola l’articolo 10 della Costituzione italiana, che recita ”Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge”.