Marketing politico – Quel che non sappiamo di nonno Mario

Nonno Mario è malfermo. Si capisce dallo sguardo triste e perso, dal pigiama a righe indossato per una – breve? – sosta all’aperto, ma soprattutto da quel suo modo di appoggiarsi al palo di legno sulla sua sinistra. L’anziano è entrato da qualche mese nell’immaginario dei genovesi grazie ad una sofisticata operazione di marketing politico che ha schierato nell’ordine una bambina a scuola, una ricercatrice universitaria, un giovane disoccupato che beneficia di incentivi al lavoro, un pendolare, una giovane donna che ha comprato casa, ed appunto, il nonno. Tutti loro rappresentano gli obbiettivi politici raggiunti da Claudio Burlando e dalla sua giunta e lo fanno mettendoci la faccia. L’operazione di marketing ha come scopo avvicinare il cittadino a loro e convincere l’elettore di tutte le cose buone fatte per le fasce deboli. E’ assente ad oggi la figura dell’immigrato.


Forse perché non è un potenziale elettore. O forse perché verrà presentato in una f ase successiva.
Comunque Nonno Mario, tra le categorie scelte, è quello che più “impressiona” chi lo guarda, per due ragioni: tutti in Liguria – regione di anziani – sono o hanno nonni, e in parecchi possono fare valutazioni sulla base della loro esperienza personale.
“Ora molte persone, disabili o anziani non autosufficienti, possono essere assistite a casa loro” dichiara il volantino e spiega “ora 7000 famiglie ricevono 4200 Euro all’anno per un impegno complessivo di 30 milioni di euro”. A conti fatti queste famiglie ricevono al mese 350 euro chi più, chi meno.
Di seguito descriviamo l’assistenza di cui necessita Nonno Walter, disabile al 100%. Sveglia la mattina, pulizia, cambio pannolone, medicine, sistemazione sulla sedia a rotelle, colazione – ma spesso è inappetente – spostamento dalla sedia a rotelle al letto dove dorme e richiede attenzioni, pranzo, sistemazione dal letto alla sedia a rotelle, riposo, fisioterapia – che non vuole più fare perché troppo dolorosa, tv, cena, spostamento dal letto alla sedia a rotelle. Notte. Nel suo quotidiano il Nonno Walter è assistito principalmente dalla moglie e da un badante. E non può essere lasciato solo. L’anziano riceve il contributo di invalidità di cui sopra. L’augurio è che non debba richiedere assistenza per la notte. In questo Walter è bravissimo perché, altrimenti, salterebbero gli equilibri contabili ed emotivi che supportano l’anziano in casa propria.
“Ora molte persone, disabili o anziani non autosufficienti, possono essere assistite a casa, grazie a quello che abbiamo potuto dar loro, ma grazie soprattutto all’impegno di badanti e familiari che li accudiscono quotidianamente”.
Forse era semplicemente questo che si poteva scrivere sotto il manifesto. Perché il primo è un messaggio pubblicitario. Il secondo è un messaggio politico.
(Giovanna Profumo)