OLI 372: COMUNE – Marco Doria e il giardiniere

Ha continuato a postare su youtube, con una certa regolarità, la rubrica “La settimana del sindaco”.
Pare un po’ il diario di bordo del comandate Kirk di Star Trek.
Nei suoi video parla di infrastrutture, collegamenti ferroviari con l’entroterra, cantieri da concludere.
Ricorda la necessità di maggiori risorse, sia pubbliche che private. Richiama l’impegno per una politica alta. Borzoli e la soluzione del transito dei mezzi pesanti sono uno dei problemi che Doria vuole affrontare.
Il sindaco parla anche dei dieci saggi nominati da Napolitano criticando, tra le altre cose, la mancanza di presenze femminili nel gruppo.
Doria ha a cuore la tutela del territorio, il risanamento idrogeologico, la lotta alla diseguaglianza, il lavoro. Chiede al Movimento Cinque Stelle di farsi promotore, insieme alla sinistra italiana, della volontà di cambiamento, che significa assunzione di responsabilità.
In tutti i suoi interventi su youtube c’è una riflessione su quello che manca e su quello che si dovrà fare. Marco Doria trova spazio anche per parlare del difficilissimo bilancio 2013 del Comune di Genova – che deve essere fatto entro il 30 giugno – e dei tagli brutali delle risorse dei comuni fatte dai governi Monti e Berlusconi; ricorda al cittadino che la tutela dei servizi pubblici essenziali e delle fasce deboli della popolazione devono essere le priorità.
Richiama il senso di responsabilità in cui “tutti, tutti” devono fare la loro parte.
C’è bisogno, dice, di un governo e di una maggioranza che mettano in condizione i comuni di avere qualche risorsa in più per fare dei bilanci civili.
Tutte parole sacrosante. Ma perché Doria appare così distante e solo? E cosa ne è stato della ricchezza di energie che l’avevano sostenuto in campagna elettorale? Cosa succede ai consiglieri comunali eletti nella sua lista? Cosa ne è della spinta arancione?
Un punto nave con chi l’ha sostenuto in campagna elettorale e con chi l’ha votato oggi è necessario. Doria si metta in ascolto, come aveva fatto in campagna elettorale, di comitati e cittadini, uscendo da un consiglio comunale che pare solo un bollettino di guerra. Trovi uno spazio per incontrare le persone e faccia manutenzione alla sua idea di città. Anche sul tetto di Palazzo Albini, nei giorni scorsi, è apparso un giardiniere. Marco Doria faccia come lui.
(Giovanna Profumo – foto dell’autrice)