Immigrati/1. Una stampa più attenta?

Anni fa avevo provato ad analizzare i titoli degli articoli del Secolo XIX sul tema immigrazione, confrontando il trimestre Gennaio – Marzo del 1993 (anno di grandi tensioni) con lo stesso periodo del 1999, alla ricerca di qualche riflesso della città in mutamento.


Ne avevo tratto invece una immagine desolatamente statica, con un buon 80% dei titoli comunque concentrato su degrado sociale e criminalità. La cosa all’epoca mi aveva molto colpito, perché, per il mio lavoro, ero testimone diretta della importanza crescente degli immigrati nel tessuto economico e sociale cittadino, e dell’universo in crescita delle associazioni che offrivano servizi e reti di relazione senza di cui la città sarebbe stata del tutto disarmata rispetto ad uno dei fenomeni più impetuosi e inattesi che l’avessero mai investita.
Di tutto questo non vedevo quasi traccia negli organi di informazione.
Ora, a distanza di altri sei anni sono ritornata sul punto, servendomi di internet e di una accurata rassegna on line di tutta la stampa locale: periodo esaminato 20 Aprile – 20 Giugno 2005.
Prima verifica, l’utilizzo dei termini: digitando la parola “immigrati” sono saltati fuori 70 articoli, con “extracomunitari” 38, e con “clandestini” 10. In parte si tratta degli stessi articoli, che usano al loro interno termini diversi. Prevale quindi una terminologia corretta, anche se l’antipatica parola extracomunitario, che definisce gli altri solo in rapporto a noi, è ancora largamente presente.
Seconda verifica, i contenuti: nella rassegna da me consultata non sono compresi gli articoli di cronaca “nera” di cui avevo invece tenuto conto nel mio vecchio tentativo, un confronto diretto non è quindi possibile. Tuttavia ho percepito, nel complesso, un mutamento di clima: la prevalenza degli articoli (84%) riguarda infatti analisi demografiche, approfondimenti, aspetti istituzionali, questioni legate alla didattica, eventi culturali o di intrattenimento, iniziative di solidarietà e volontariato.
Terza verifica, i titoli: la parola immigrati (oppure, stranieri, clandestini, extracomunitari …) compare nel titolo solo in 21 dei 70 articoli. Negli altri essa è contenuta nel sottotitolo o nel testo (esempio: Titolo: Supporti per la didattica – Sottotilo: Sesamo, progetto per accogliere ed orientare gli adolescenti immigrati). Questi termini identificatori quindi vengono più usati come elemento di contenuto che come richiamo per catturare l’attenzione dei lettori.
Pochi (5) i titoli che contengono o suggeriscono un esplicito allarme sociale, ma uno tra questi (“Più della metà dei reati commessi da stranieri”) merita attenzione, perché comunica una informazione tanto grave e lapidaria quanto falsa. Luigi Manconi in una sua lettera a Corrado Augias lo rileva, e cita i dati del dispaccio Ansa delle 17.53 del 13 maggio 2005: “Delle persone arrestate e denunciate in Italia che, lo scorso anno, sono state 611.283 (…), gli extracomunitari con permesso di soggiorno sono stati 96”. In lettere: novantasei. Manconi riporta anche “l’altro” dato, vero quanto il primo: nel 2004 i cittadini extracomunitari o di cittadinanza ignota hanno rappresentato il 38.8% delle persone arrestate o denunciate in Italia.
Contraddizione? No, solo complessità non riducibile a slogan agitatori.
Paola Pierantoni