E’ in corso una particolarissima forma di integrazione degli immigrati nel nostro paese: muoiono sempre più spesso nei nostri cantieri. A Genova la nostra area portuale conta a distanza di pochi mesi due morti immigrati, l’albanese Albert Kolgjegja e il peruviano Fernandez Barbeton Josè Luis.
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Appello di Sant’Egidio.Lasciate che i ragazzi diventino italiani
La legislazione del nostro paese in tema di cittadinanza sostiene il principio di ius sanguinis, l’acquisto della cittadinanza quando almeno uno dei genitori sia cittadino, limitando a pochi casi lo ius soli, acquisizione della cittadinanza per nascita sul territorio. Un bambino che nasce in Italia da genitori stranieri non può diventare cittadino italiano fino al compimento della maggiore età, e perde definitivamente questo diritto se non lo esercita nei dodici mesi successivi.
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Piano/1.Il patto del moscardino meglio dei precotti
Dai quotidiani locali del 19 giugno. In un ristorante del Porto antico Biasotti, Pericu, Repetto, Novi e Renzo Piano, l’autore del progetto di Genova città portuale, hanno stretto tra loro un patto che, dal menu consumato nell’occasione, è stato chiamato “il patto del moscardino”.
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Piano/2. Dopo l’affresco ecco il decalogo
Dai quotidiani locali del 20 giugno: a 24 ore dalla decisione di dar vita alla agenzia “Waterfront e territorio”, Piano ha fatto conoscere il suo decalogo: i dieci punti urgenti della “visione” che cambierà il porto.
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Piano/3. Il futuro della città non più sotto silenzio
Ci sono fatti che provocati per certi fini finiscono per produrne altri, inattesi. Così è sicuramente stato per il progetto Piano di cui Biasotti intendeva fare il coup de theatre della sua prossima campagna elettorale ma che, grazie alle mosse congiunte di Pericu, Repetto e dello stesso Piano è tornato ad essere quello che era nell’intenzione del suo autore: una proposta alla città.
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Liguria gente concreta. Visioni e passerelle nella reggia regionale
Un giorno qualcuno si deciderà a riunire in un’antologia, ne risulterebbe un istruttivo documento del costume nostrano, i numerosi eventi soprannaturali o quasi, registrati dalle cronache, preferibilmente in coincidenza con determinati momenti politici.
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Cori militari . “Uno, due, tre viva Pinochet”
Ho ascoltato commenti durissimi, ho visto volti atteggiati all’indignazione, a proposito degli slogan su Nassiriya che sono diventati l’argomento principale di molta cosiddetta informazione sulla manifestazione romana per la pace e contro la visita di Bush. Quegli slogan sono a un tempo infami, imbecilli, amorali.
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Ordine pubblico 1.Città più sicura: il lato mediatico
In queste lunghe serate estive, gli unici a percorrere in macchina la pedonale via San Lorenzo, strada vetrina di “Genova capitale della cultura 2004”, sono i poliziotti, i carabinieri e i vigili urbani sulle rispettive macchine d’ordinanza. In una stessa sera è facile contare una quindicina di passaggi di altrettante pattuglie di cui però non è possibile sapere i precisi compiti di servizio.
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Ordine pubblico 2. Agenti per le strade il lato umoristico
Il “Piano per il controllo del territorio”, varato a Genova un anno fa, il 23 giugno 2003, sul modello di altre città italiane, prevedeva la divisione della città in tre grandi zone ognuna delle quali ripartita in 3 settori più piccoli. Prevedeva inoltre che ogni “comparto” fosse di competenza, ma a giorni alterni, di una delle due forze di polizia; in forza di una giustizia distributiva che concedeva ai carabinieri lo stesso pezzo di città che il giorno dopo sarebbe toccato ai poliziotti.
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Ordine pubblico 3: Polizia nei giorni pari CC in quelli dispari
Richiesti di dare un giudizio sul “Piano di coordinamento per il controllo del territorio” il prefetto e il questore si sono dichiarati ottimisti. Il prefetto ha detto che gli episodi “giustamente evidenziati” dai cittadini corrispondevano ad una “soglia fisiologica d’errore” e che il piano aveva avuto comunque il merito di evitare le rivalità tra i corpi di polizia.