Un fiume di gente. Alle sei di sera non era immaginabile. Alla Commenda sembrava ci fossero i soliti. Quei genovesi testardi che alle manifestazioni di piazza “in difesa di” testimoniano la loro esistenza politica, immigrati e genovesi stranieri insieme. E poi bambini, palloncini gialli ad incorniciare gli interventi al microfono prima di partire in manifestazione. Poi il corteo, avanzando verso il centro, si è riempito e le persone si sono aggiunte una dopo l’altra unendosi ai soliti. Quelle persone parlavano tutte la stessa lingua (galleria di immagini).
Autore: Redazione
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Primo marzo – A Genova il paese che cresce
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Cile – Terremoto globale per i migranti di ieri

Cile Ricordi di un negozio del dopoguerra fitto di mensole e scaffali con protezioni perché bottiglie e barattoli non cadessero, tavoli con ripiani di marmo che da orizzontali si ritrovavano improvvisamente verticali. Non si tratta della casa degli spiriti. E’ semplice abitudine al singhiozzo della propria terra. Tale e’ la consuetudine in Cile, che se anche il rumore della materia ti sveglia nel cuore della notte, il tuo compagno di stanza ti invita a girarti dall’altra parte e a riaddormentarti. No pasa nada. -
Sanità – Il caro-dente che svuota gli studi
“Oggi ho ritirato la mia nuova Ferrari” – “Io invece ho prenotato le vacanze a Tahiti” – “E’ nulla rispetto alla mia nuova dentiera!”, naturalmente per chi se la può permettere. Un articolo sul Secolo (*) mette l’accento sull’allarme che i dentisti italiani stanno lanciando: la crisi fa scappare la gente dagli studi, è in preoccupante aumento il numero di persone che non si curano più le carie. Non mi sembra una notizia da scoop giornalistico, la spiegazione è alla luce del sole, sta nel sito Soldi Blog (**), il quale riporta dei numeri più interessanti della mera valutazione del numero di italiani che marina il dentista: i numeri dei costi per curarsi una carie, comparati in Europa.
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Web – Nuovi problemi, soluzioni antiquate
Non è possibile risolvere oggi i problemi di domani con i metodi di ieri. E invece si! E’ arrivata la sentenza su Google. Nel 2006 alcuni ragazzi italiani pubblicarono un video nel quale malmenavano un giovane coetaneo autistico, classificandolo tra i video divertenti. Mentre i giovani teppistelli hanno già dovuto scontare il contrappasso di dieci mesi di servizio civile con i disabili, la dirigenza di Google Italy viene condannata ad una pena detentiva (con condizionale) per violazione della normativa sulla privacy.
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Parole degli occhi
a cura di Giorgio Bergami
Genova, 1° marzo 2010: 24 ore senza di noi"align">

© foto: Giorgio BergamiLettere – Figli e cani in soccorso della politica
Camminando per strada in questi giorni, non si può fare a meno di osservare grandi manifesti che riportano volti sconosciuti ma anche (aimè, rieccoli!) volti più noti, di persone che si propongono come candidati per le prossime amministrative regionali. Uomini e donne (più uomini che donne), volti sorridenti, esibiti con cura fotogenica, vezzosamente immortalati al meglio della loro espressività.
E ancora, una candidata per un partito dei pensionati che ci mette la faccia, ma quella che aveva più di trent’anni fa, diventando protagonista di una foto d’epoca. E’ paradossale voler rappresentare i pensionati, gente di una “certa” età, ma non accettare il cambiamento che il tempo ha stampato sul proprio volto. La vecchiaia è dunque un disvalore? Cos’altro ci può dire questa candidata?Security – Viaggio nel colabrodo aereoportuale
Continua la saga degli scandali intorno alla security. A Fiumicino un giornalista ha dimostrato di poter entrare liberamente in molti punti sensibili dell’aeroporto (*) senza trovare alcun controllo ad impedirglielo: sembra che quella fosse la normalità dall’una alle tre, periodo di tempo che trascorre tra i due turni successivi di apertura della struttura. Il tutto si consumava negli stessi spazi che dopo poche ore sarebbero stati oggetto di verifiche accurate, sottoposti alle telecamere di controllo, a perquisizioni “si levi la cinghia, per favore”, body-scanners, raggi X, agenti in borghese, cani antidroga. E code infinite.
Marketing politico – Quel che non sappiamo di nonno Mario
Nonno Mario è malfermo. Si capisce dallo sguardo triste e perso, dal pigiama a righe indossato per una – breve? – sosta all’aperto, ma soprattutto da quel suo modo di appoggiarsi al palo di legno sulla sua sinistra. L’anziano è entrato da qualche mese nell’immaginario dei genovesi grazie ad una sofisticata operazione di marketing politico che ha schierato nell’ordine una bambina a scuola, una ricercatrice universitaria, un giovane disoccupato che beneficia di incentivi al lavoro, un pendolare, una giovane donna che ha comprato casa, ed appunto, il nonno. Tutti loro rappresentano gli obbiettivi politici raggiunti da Claudio Burlando e dalla sua giunta e lo fanno mettendoci la faccia. L’operazione di marketing ha come scopo avvicinare il cittadino a loro e convincere l’elettore di tutte le cose buone fatte per le fasce deboli. E’ assente ad oggi la figura dell’immigrato.
Iride-Enia – L’acqua: bene pubblico o no?
Tra i faccioni elettorali che giganteggiano in città occhieggia un manifesto del PD, che annuncia un convegno su Iride e la riforma dei servizi pubblici locali: dopo quattro anni di discussioni e 14 mesi di annunci fatta la fusione fra Iride ed Enia, multiutility del NordOvest, che si occuperà di acqua, gas, rifiuti, energia, la seconda per importanza in Italia.
Città – La bocca del lupo
Un film da non perdere, vincitore del 27° Torino Film Festival e che pochi giorni fa, al 60° Festival di Berlino, s’è aggiudicato il “Premio Caligari” e il “Teddy Award”, quest’ultimo dedicato alle opere con tematica omosessuale.
Per il soggetto, il trailer, le interviste col regista, la critica, i dati sulla produzione e altro si rimanda ai link in calce, coi relativi ulteriori richiami al loro interno.
Aggiungiamo solo che si tratta di una delle più riuscite rappresentazioni della città di Genova e del suo spirito ricco di umanità, dei suoi malesseri e contraddizioni e al tempo stesso della sua capacità di accogliere, includere e rispettare chiunque.