Verso le nove e trenta di sera, camminando per Torino, si sente in lontananza una voce che scandisce un testo. Le parole sono lontane, confuse, non si capisce di cosa si tratti. Poi si viene in vista di un signore seduto su un gradino: ha un paio di cuffie e una antenna sulla testa, un cappello posato vicino a raccogliere soldi, un finto microfono: sembra un tipo un po’ sballato. Intorno, nel grande spazio di un viale deserto, una decina di persone, alcune sedute per terra, altre in piedi, tutte attente. Le parole ora si capiscono bene: si tratta del testo della Costituzione Italiana, pronunciato integralmente, dalla prima parola all’ultima. Ogni tanto una breve esitazione, una interruzione: è come se all’uomo che le pronuncia le parole arrivassero da lontano, attraverso l’antenna che porta sul capo, e qualche disturbo nel segnale producesse un intoppo: allora con la mano sistema un poco l’antenna e riprende. Pare di essere in una scena di Farenheit 4 51, lì gli uomini libro, qui l’uomo “Costituzione”. L’emozione che arriva da tutta la scena viaggia sul crinale tra sconforto e speranza.
L’uomo con l’antenna in testa non è uno sballato, si chiama Marco Gobetti, artista che nel 2006 ha creato il “Teatro Stabile di Strada”. Molti i riferimenti su internet. Vi segnaliamo quello del sito dell’artista: http://nuke.teatrostabiledistrada.org/
(Paola Pierantoni)
Autore: Redazione
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Teatro di strada – “L’uomo Costituzione” di Torino
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Ilva – La crociata di una giovane avvocato
Taranto – Perde suo padre a 19 anni, ma non si arrende: consegue una laurea in Giurisprudenza, diventa avvocato penalista e difende i diritti negati di tutte quelle famiglie per le quali al dolore della morte sul lavoro di un proprio caro si unisce la disperazione di non trovare giustizia.
E’ la storia di Mariangela Stasi, una bella ragazza tipicamente mediterranea, professionista affermata e legale dell’associazione 12 Giugno-Morti sul lavoro. Undici anni fa, l’avvocato Stasi era una ragazzina come tante altre. Poco più che maggiorenne, aveva tanti sogni nel cassetto, tante aspirazioni da inseguire, alcune oggi in parte raggiunte. Ogni giorno avrebbe voluto condividerle con suo padre Salvatore, operaio dell’Ilva di Taranto, se questi non fosse precipitato da un’altezza di 19 piani. -
Chi può dire di porto e chi no
Come lettore affezionato di OLI vorrei dare una prima risposta al vostro M.C., nuova entrata nella squadra in costante espansione di quelli che dicono di porto tanto per parlare. Uno sport che si pratica al meglio coltivando tutti i sospetti maliziosi e le dietrologie più sfrenate. Dato che — però — il porto è una delle poche cose serie di questa città, e non solo per i soci della Compagnia Pietro Chiesa, bisognerebbe un po’ impegnarsi a conoscere. Appunto prima di parlare. Per questo sono disponibile, insieme a tutti i lavoratori del porto di Genova vecchi e giovani, a fornire una consulenza gratuita a M.C. e a quanti si allenano a intervenire in materia di portualità. Sicché sono a disposizione per rispondere a domande precise ed eventualmente ad organizzare corsi serali per gli apprendisti commentatori portuali. Magari per togliere il punto di domanda alle loro malizie e cominciare a ragionare di cose serie. Visto che non è più il tempo di scherzar e.
(Tirreno Bianchi) -
VERSANTE LIGURE
POCO MA INSICUROPiù ognun si è corazzato
più dubbi lui s’inferse
più il credo fu blindato
più nei “chissà!” si perse:
fondò poi il comitato
chiamato “Gronda, forse”.

Enzo Costa
email: enzo@enzocosta.net; http://lanterninoenzocosta.blogspot.com
Illustrazione di Aglaja
email: aglaja@fastwebnet.it; http://proveaglaja.blogspot.com
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8 marzo – Il corpo delle donne
Quest’anno l’8 marzo è trascorso all’insegna degli stupri. Non donne che riempiono pagine ed affollano piazze per suggerire una trasformazione del mondo, ma pagine riempite da notizie di cronaca, statistiche, dichiarazioni, con le donne in difensiva contro una violenza materiale, ideologica e politica che le accerchia e le inchioda ad una condizione che si vorrebbe immutabile: una violenza che, indipendentemente dalle forme in cui si esprime, si basa sul considerare il corpo della donna un mero oggetto.
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Porto – La difficile rotta verso la trasparenza
Perché è così difficile farsi una opinione a proposito del porto di Genova? E perché è difficile vista la massa di articoli che sulla stampa quotidiana compaiono quasi giornalmente a proposito di questa materia? E quali sono le ragioni di contrasto tra i vari gruppi di interesse e relativi gruppi professionali che operano in porto? E sarà vero quanto per l’ennesima volta ha annunciato Repubblica (4 marzo ’09) che “L’intesa non è più un miraggio” e che addirittura è “a portata di mano” (8 marzo ’09)? E perché è stato necessario che fosse il prefetto a convocare settimanalmente, da soli o a gruppi, i rappresentanti delle categorie portuali (Compagnie, Sindacati, Autorità portuale, Terminalisti e altre operanti in porto) per sapere cosa pensavano?
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Migranti – Liguria ultima per “integrazione”
E’ ufficiale: nessuno in Italia accoglie a braccia aperte la massa di migranti che riempiono sempre più i nostri cantieri e le nostre case: nel migliore dei casi sono sopportati come un male necessario. Sono questi i sentimenti del nostro paese su cui ha scavato il sesto rapporto del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro www.cnel.it) che misura l’indice di integrazione degli immigrati in Italia. Stabilito che gli immigrati sono in generale poco graditi – si legge nel rapporto – quali sono le regioni e le province italiane che hanno verso di loro un atteggiamento costruttivo? Che ne facilitano l’integrazione con misure diverse (assistenza sanitaria, politiche abitative, scolastiche e simili)? -
Anziani – Voci del limbo
Sarà bene attrezzarsi. Nella regione con il più alto indice di anziani in Italia (Secolo XIX, 3 marzo) l’esistenza dei vecchi incombe spesso come evento meteorologico in un ambito familiare. Accade che nell’equilibrio perfetto di un quotidiano ritmato da piccoli acciacchi, visite, telefonate, l’anziano – lentamente – diventi più anziano. I mesi invernali lo piegano e cose normali – in passate stagioni – non lo sono più. Superare l’inverno a casa può diventare un miracolo che si rinnova di anno in anno.
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L’elmo di Scidone
“Il prefetto bacchetta Scidone” è il titolo di un articolo di Repubblica del 7 marzo che riporta le dichiarazioni del Prefetto Anna Maria Cancellieri per cui “la polizia non ha bisogno di regali e nemmeno di elemosine”.
Forse perché Genova attraversa una crisi economica e per questo è sospetta di disordini sociali, tutte le questioni calde degli ultimi mesi sono passate sul tavolo del prefetto. Dall’annosa questione della gestione dei servizi del porto alla tutela della sicurezza del lavoro, dalla verifica dell’”accordo di programma” firmato nel 2005 tra le istituzioni pubbliche, sindacati e Ilva ai “problemi dei pensionati dell’amianto”. E’ una anomalia cittadina che il prefetto Cancellieri -che non ama l’esposizione mediatica – ha interpretato e interpreta con discrezione. Infatti, con discrezione, ha invitato l’assessore comunale alla sicurezza, che ha proposto di destinare una cifra consistente (300 mila euro) alla questura locale per acquistare scooter, computer, etilometri, torce tascabili, macchine fotografiche (Repubblica, 6 marzo), a lasciar perdere non essendo questo compito del Comune.
Domanda inevitabile: chi autorizza l’assessore Scidone a spendere soldi dei cittadini per scimmiottare – come chiosava Enzo Costa in un suo recente “Lanternino” (“Dell’elmo di Scidone”, Repubblica, 16 febbraio) – la politica della destra? Qualche mese fa sulla Repubblica Don Farinella criticava aspramente il fatto che non si riusciva a mantenere a livello quantomeno decoroso i servizi sociali del Comune, che non bastava più dire che non ci sono soldi. Don Farinella suggeriva al Sindaco, nel caso di non poter rispondere alle sempre più drammatiche richieste di assistenza, di portare la chiave di Tursi in tribunale per impossibilità amministrativa. Prima di farlo – aggiungiamo – può cercare di impedire che i pochi soldi di cui dispone il Comune vengano utilizzati impropriamente.
(lettera firmata) -
VERSANTE LIGURE
PREDE RATIONEMSospetti criminali
di non padane bande
clochard troppo stanziali
persone poco linde
passanti e anche cinghiali:
vari trofei per ronde.

Enzo Costa
email: enzo@enzocosta.net; http://lanterninoenzocosta.blogspot.com
Illustrazione di Aglaja
email: aglaja@fastwebnet.it; http://proveaglaja.blogspot.com