E’ Repubblica Lavoro che il primo maggio scorso lancia la notizia “Fondazione Carige. Le elargizioni di Vinai”. Vinai, Opus Dei e legami nella segreteria di stato vaticana, è il giovane vicepresidente della Fondazione Carige; fiduciario, localmente, della Curia e di Scajola. Nelle scorse elezioni è lui, più del coordinatore ligure del Pdl Scandroglio, il referente dei berlusconiani. Secondo Repubblica Vinai usa del suo ruolo di vicepresidente della Fondazione per finanziare associazioni di cui fino a poco prima è stato presidente o dirigente e la cui sede fa tutt’uno col suo studio professionale. Associazioni le cui finalità sono limpide solo sulla carta e per giunta sono espressione di attività di partito, berlusconiano ovviamente. Lui, Vinai, si difende: “Non c’è nulla di vietato, soldi anche agli amici Ds”. A Repubblica insistono (3 maggio): “La Fondazione che piace all’Opus Dei” dove oltre a Vinai si parla di un altro giovane membro del consiglio della Fondazione, il trentenne Simeon, che Capitalia ha nominato ambasciatore di Mediobanca in Vaticano. A Genova oltre che nel Cda del Galliera è priore del Magistrato di Misericordia, ente religioso presieduto da Bagnasco, che amministra i lasciti alla chiesa (immensi!) delle famiglie genovesi. Una carriera portentosa e una sola buccia di banana: la condanna per corruzione di un suo collaboratore; robetta di questi tempi.
Autore: Redazione
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Giornali – Quando l’informazione fa il suo mestiere
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Mensopoli – Un millantatore in Vaticano
Per il Vocabolario della lingua italiana, Zingarelli 2008, la “millanteria” è una “vanteria senza fondamento”. Tra i millantatori, secondo il cardinale Bagnasco, va collocato Alessio, l’imprenditore a caccia d’appalti di mense, che appunto avrebbe millantato i suoi rapporti con la curia. “Bisogna stare attenti alle parole che si dicono, ha precisato Bagnasco (Repubblica 31 maggio), perchè si può fare molto male ad altre persone”. E ha aggiunto che “Bisogna stare attenti anche alle cose che si scrivono perché anche con quelle si può fare male alle persone”. Dopo queste cristiane raccomandazioni il cardinale ha concluso che quello del millantato credito era appunto “il quadro ermeneutico” (ndr, il quadro interpretativo) in cui andava collocata l’intera vicenda. E di rinforzo l’indomani aveva sentenziato (Repubblica 1 giugno) “E tutto superato serenamente, con buona coscienza e l’evidenza dei fatti”.
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Immigrazione – Dissezione di un volantino tra diritti e privilegi
Il volantino della Lega Nord che promuove la raccolta di firme contro la legge regionale sulla immigrazione merita una dissezione.
Partiamo dal titolo: “Firma il referendum contro la legge regionale che concede agli stranieri tutti i privilegi a danno dei nostri cittadini”.
Dunque, qualunque prestazione è qualificabile come “diritto” se ci si riferisce agli italiani, e come “privilegio” se si tratta di immigrati. Di più: un privilegio che comporta, specularmene, un “danno” ai “nostri” cittadini. -
Infortuni – Parlare coi lavoratori per non arrivare tardi
140.000: questo, secondo i dati Inail, è il numero complessivo dei morti per lavoro in Italia dal dopoguerra ad oggi.
Giorno per giorno, all’anno, in 60 anni: tutti i diversi modi di presentare le cifre di questi morti restituiscono una realtà inaccettabile.
Nel convegno Cgil “Per un lavoro più sicuro” (5 giugno 2006) Claudio Calabresi dell’Inail dice che le morti sul lavoro sono “sempre più alla attenzione del paese”, ed anche dei mezzi di informazione, “non perché aumentano gli eventi, ma perché si sta abbassando la “soglia del dolore”, cresce la coscienza collettiva sulla loro inaccettabilità” -
Marketing – Tutti belli come in tv
Inferno dei precari, girone della Grande Distribuzione Organizzata. Faccio la promoter in un megastore tecnologico, per il lavoro più continuativo e sicuro degli ultimi tempi: trattasi di nientepopodimeno, di sei giorni di fila, uno dietro l’altro, stesso orario stesso posto, un filo di perle di fiume in questi tempi barocchi. Quando tutta la tua esperienza di lavoro in un posto si concentra in una settimana scarsa, inevitabile bruciare le tappe: al primo giorno a malapena sai dov’è l’ingresso, al secondo ti proponi con disinvoltura come la massima esperta di testine pivotanti per il contropelo, al quarto rischi il burn out e, se solo avessi la mutua, ti abbandoneresti languida ad un esaurimento nervoso.
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VERSANTE LIGURE
MENSE INSANE“E’ tutto un magna magna!”:
metafora realista?
Appuri il gip Fucigna
se dolo o men sussista
nel rifornir di legna
il fuoco qualunquista.

Pubblicità qualunquista
Enzo Costa
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Illustrazione di Aglaja
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Immigrati – Caccia al clandestino sull’asino dei poveri
Il 90, noi egiziani, lo chiamiamo Houmar Milano, l’asino di Milano, perchè gira sempre senza dire niente, da una parte all’altra della città. Il suo carico è povero, tutto di stranieri che vanno a lavorare, stanchi, gli occhi pieni di sonno, o che tornano dopo la fatica. Sono nati tanti amori su quell’autobus, gli sguardi di uomini e donne di lingue e pelle diverse si incrociano, e sanno di essere tutti seduti sul gradino più scomodo della città, di conoscere gli stessi problemi.
Anche ubriachi, ladri, i poveri e i mendicanti, i barboni, italiani e no, tutti li raccoglie l’asino di Milano, e va, giorno e notte, senza fermarsi. -
Fondazione Carige – Se la politica diventa una voce di bilancio
La Carige, la cassa forte di Genova e della regione, è la 13esima banca nazionale. Una posizione di spicco che dovrebbe suggerire comportamenti adeguati. Invece ha un presidente che rischia con altri il rinvio a giudizio essendo coinvolto nell’inchiesta Fiorani (Repubblica 13 maggio ’08). Uno che a suo tempo avendo comprato -con la benedizione di Bankitalia (Fazio)- 100 milioni di euro di azioni Antonveneta, aveva dichiarato a Repubblica (11 aprile ’06), di aver dato una mano a Fiorani “in cambio di un po’ di sportelli”. E, in ogni caso, aveva precisato,di affari come quello con Fiorani lui ne avrebbe fatto uno al giorno tanto che “non c’era alcun bisogno che Fazio gli telefonasse per chiedergli una cosa del genere”.
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Internet – Lo “Sbafo-Fi” a Genova
Quello che mi affascina dei giovani è la semplicità con la quale riescono a risolvere gli insormontabili problemi dei costi quotidiani arrangiandosi come possibile. Camminando per Genova non si può fare a mano di vedere dei ragazzi seduti sui gradini o appollaiati sopra monumenti, con PC acceso a navigare in Internet, rubando per strada il segnale radio a qualche ufficio ignaro.
Gli apparecchi per la connessione via radio a Internet spesso sono privi di qualsiasi protezione, che comunque anche quando è presente può essere superata in pochi minuti. Si assiste così alla migrazione cittadina guidata dalla necessità di navigare, si chiama wardriving ma lo definirei come “Sbafo-Fi”, che in Italia è un reato penale. -
Cronaca – Non sono razzista ma…
“Hai capito? Nazista a me? Io sono nato il primo maggio.” Così l’autore del raid razzista contro il negozio di immigrati nel quartiere Pigneto di Roma, al giornalista di Repubblica, mostrando l’avambraccio con un tatuaggio di Che Guevara.
Ma il razzismo non è di destra ne di sinistra. Le vittime del razzismo non trovano differenza tra l’aggressione che subiscono da un fascista o da un comunista. La violenza razzista fisica o verbale di un post fascista o di un post comunista per loro è uguale. Forse la sinistra è più attrezzata, sicuramente il vecchio PCI delle lotte partigiane, a proteggersi da un solo certo tipo di razzismo quello dei nazifascisti contro gli ebrei e quello vecchio tradizionale che discrimina le persone per il colore nero della loro pelle. Ma nessuno è immune dal razzismo, non c’è un vaccino, credo ci voglia molta attenzione e quotidiana lotta interiore contro la parte negativa di noi stessi.