Tutti si sono scagliati contro la Rai, per la rinuncia all’opzione sui mondiali di calcio del 2006. Si parla di primato gettato al vento, di addio alla funzione di pubblico servizio, di pugnalata ai desideri degli abbonati.
Autore: Redazione
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Referendum. Scandalo è il silenzio non la copertina
Non è in discussione il diritto di esortare i propri fedeli ad adeguarsi alla dottrina, ma la presa di posizione del cardinale Ruini, presidente della Cei, di schierare ufficialmente la chiesa cattolica con l’astensione al voto e far fallire la consultazione, in aperta violazione del Concordato Lateranense, è stata da molti e non a torto considerata uno scandalo.
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Silenzio stampa. L’uomo sbagliato al di là del film
E’ davvero curioso lo strappo alla regola che i giornali genovesi si sono imposti in occasione del film “L’uomo sbagliato”, un successo televisivo, non solo di ascolto, una volta tanto. Al di là dell’interpretazione maiuscola di Beppe Fiorello e dell’intero cast, non si può negare che le due puntate erano rese ancor più drammatiche dalle brevi note iniziali e finali per ricordare l’autenticità della storia narrata: vita vissuta da Daniele Barillà, un genovese che subì sette terribili anni di galera, prima d’essere riconosciuto finalmente innocente e risarcito.
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Università/1. Tutto il marcio è solo a Bari?
Qualcuno si ricorda dell’inchiesta condotta da “Repubblica” sull’Università di Bari? Clientelismi, giochi di parentela, prove di concorso truccate, corruzione erano raccontate in una sequenza imbarazzante tanto da far pensare che al peggio davvero non c’è limite. Ma – si dice per consolarsi – è il Sud, da noi invece…Invece in seguito all’articolo la posta dei lettori dello stesso giornale riportava casi altrettanto imbarazzanti di università ben lontane dal Meridione. E noi? A Genova? Tutto a posto? O tutto nella norma?
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Università/2. Un crack protetto da troppi silenzi
Di quale considerazione gode a Genova l’opinione pubblica? Per rispondere alla domanda, da qualche mese sta lavorando a Genova – nell’ambito di un programma di ricerca europeo relativo a varie città capoluogo regionale – un gruppo di ricercatori in prevalenza stranieri. Sarà interessante confrontare i loro risultati con l’esperienza quotidiana che del problema fanno i cittadini.
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Arresti. Chi deve controllare la spesa sanitaria
Chi è dell’ambiente, un po’ scioccato lo è comunque rimasto. Perché di Valbonesi tutti sanno che è un tipo tosto ma che rubasse… Vedremo le prove. D’altro canto s’è sempre detto che in sanità i costi sono gonfiati anche (sottolineo anche) dagli sperperi che vanno sotto diversi nomi secondo le diverse forme: compro roba come capita e poi la butto (spreco vero: però qualcuno intasca e ne è contento); compro roba carissima, al top, anche per fare sciocchezzuole (spreco sospetto: perché Pantalone paga molto, qualcuno intasca più del necessario e forse deve dire grazie; il malato non ne sta male, ma dove potevi trattare 10 pazienti, a questi prezzi ne fai sì e no 8); compro porcherie, le pago per buone e sono tutti cavoli acidi per il paziente: vedi valvole cardiache “brasiliane” di Torino e non serve altro commento.
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Storia. La campagna d’Italia non fu un regalo
D’accordo sul grazie dovuto agli Alleati e sul rispettoso ricordo di quanti lasciarono la vita in Italia nella guerra contro il fascismo. Ma mi sembra eccessivo sostenere che quei soldati erano qui “allo scopo di restituirci la libertà e la democrazia” e che a questo scopo sacrificarono la vita (come sul Corriere della Sera del 3 maggio). Gli alleati hanno combattuto in Italia per loro precisi interessi in lato senso politici, e per questo rischiarono (e molti persero) la vita.
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L’insicurezza dul lavoro non diventerà legge
Ne avevamo parlato nel n. 34 di OLI, sotto il titolo: “Insicurezza sul lavoro. Arriva una legge pro incidenti e malattie”. Si trattava del temibile progetto di “Testo Unico” in materia di sicurezza sul lavoro col quale il Governo faceva a pezzi 50 anni di legislazione e di esperienza in materia.
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Partiti. Salato il prezzo della fiducia
Quanti, per convinzione o per disciplina o per rompere l’asse Berlusconi-Biasotti, o magari turandoci il naso e le orecchie, alle ultime regionali abbiamo votato Burlando e speravamo in una giunta costituita rapidamente, senza criteri spartitori, riciclaggio di personaggi usati e ricatti dei partiti, non possiamo proprio dichiararci soddisfatti, almeno per come sono iniziate le cose.
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Convegni. Non basta Rai-news 24 per fare informazione
Una settimana. Questo il tempo trascorso tra i due incontri cui alcuni genovesi hanno assistito, migrando da Balbi e Via del Seminario, sul tema dell’informazione.
Da una parte, la libertà d’espressione, minata dal controllo sui media esercitato da governi e lobby di potere, reso evidente dalle gradazioni dal bianco al rosso d’una cartina del mondo (presentata dai giornalisti di Reporters sans frontières all’Università e visibile sul sito www.rsf.org), dall’altra, l’informazione data e da dare, nelle parole di Fausto Pellegrini, vice capo redattore della redazione Magazine di Rainews24 (ciclo di conferenze organizzato da ARCI, Università, e Centro Iniziative Ragazzi).