Autore: Redazione

  • “Com GE” 2004. La trasparenza può attendere

    Sono passati alcuni mesi dalla chiusura di Genova 2004 e qualche settimana dall’ultima delle sue mostre “Arti & Architettura”, ma l’iniziativa culturale a Genova non si è fermata. Sta per prendere il via un nuovo evento – una mostra sul Giappone – ed è fissata per giugno l’apertura del Museo del Risorgimento che ingloberà il “vecchio” Mazziniano.

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  • Informazione. La par condicio del disinteresse

    “Liguria e uffici stampa: legge da migliorare”. E’ la sintesi e il titolo di una nota che Marcello Zinola, segretario dell’Associazione ligure dei giornalisti, ci ha inviato in risposta a un rilievo critico, puntuale quanto pungente, che Roberto Revello di Megachip aveva fatto su OLI prendendo spunto dalle scandalose incursioni informatiche compiute dalla Regione Lazio negli archivi dell’anagrafe di Roma.(Il caso delle firme false per presentare alcune liste elettorali.)

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  • Iniziative. A qualcuno interessa l’informazione Rai?

    A Genova si è parlato in tre iniziative ravvicinate di informazione e di costituzione.
    Nulla che tenesse insieme gli incontri che, come accade spesso per le festicciole di bambini della stessa classe, si sono svolti sempre in luoghi diversi, in due giorni diversi ed in un caso specifico allo stesso giorno e alla stessa ora.

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  • Edilizia. Al prezzo più basso il rischio più alto

    Quando si verifica un incidente mortale sul lavoro, nelle sedi sindacali la notizia giunge in anteprima, e la categoria di riferimento, molto spesso gli edili, va sul posto, fa una dichiarazione alla stampa, si attiva per un ennesimo incontro con i responsabili di sempre.

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  • Notizie ignorate. Mais transgenico fuori controllo

    Hanno venduto il mais GM sbagliato. Per errore. Un errore madornale, considerato che l’hanno fatto per tre anni. Stiamo parlando della società di agrobiotech Syngenta, che ha ammesso di aver venduto erroneamente una varietà di mais geneticamente modificato che non era stata autorizzata dalle autorità federali americane.

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  • Marketing. Agenti segreti del passaparola

    La nuova frontiera del marketing supera spot sfavillanti e sogni nel cassetto dei possibili consumatori e s’inserisce, subdola, nelle nostre vite d’ogni giorno, fra conoscenti ed amici: volontari del “passaparola” provano i più disparati prodotti prossimi all’uscita per poi esaltarne le qualità (o chiederne la fornitura al negozio di fiducia) a quanti conoscono o con i quali entrano in diretto contatto.

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  • Sondaggi. Il padre spodestato da sua emittenza

    Il rischio è di scivolare nella retorica o nel moralismo; ma liquidare con un’alzata di spalle l’ultima scoperta sondaggistica su quanto i giovani sarebbero delusi dai propri padri è forse troppo sbrigativo. Che meno del 10 per cento del campione (modestino: poco più di cento intervistati da Eta Meta Research) sia insoddisfatto della figura paterna, potrebbe perfino essere letto come un dato positivo, un segno di distacco, di ricerca di autonomia dal ruolo genitoriale sempre incombente. Ma se andiamo a leggere le motivazioni c’è di che intristirsi.

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  • Ligurmatica. Il precariato funzionameglio degli hacker

    L’agenzia Laziomatica estrapola dei dati dalla banca dati informatica dell’anagrafe comunale di Roma. La notizia è stata subito presentata nei seguenti termini: un hacker, forse proveniente dalla regione Lazio, viola il sistema informatico del comune romano. Poi però si viene a sapere che l’accesso ai dati anagrafici è avvenuto attraverso una password regolarmente assegnata. Non quindi il solito attacco hacker.

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  • Scandali. Perchè dilagano le firme false

    La vicenda riguardante la raccolta delle firme per la presentazione della lista di Alternativa Sociale alle prossime elezioni regionali, ha scoperchiato tutto il marasma che, sul piano organizzativo, accompagna ormai questo mondo politico del tutto votato alla ricerca del potere fine a se stesso.

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  • Pubblicità regresso. Pensiamo alla salute e agli affari suoi

    In periodo preelettorale il Grande Comunicatore, sì, quello che fa le corna (il bue all’asino!) e che l’unica cosa che riesce a farsi crescere in testa è un trapianto di peli, proprio LUI, guarda che caso, riesce ad entrare in tutte le case con quell’aureo libello, che un ampio battage pubblicitario sulle (sue) reti televisive aveva preannunciato.

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