Tra breve, il prossimo 30 Marzo, approderà al Tribunale Civile di Genova un episodio doloroso avvenuto ormai tre anni fa. Si tratta del processo in cui viene richiesto un risarcimento, per comportamento colposo del Comune, per la morte di un ragazzino rumeno di 14 anni nell’incendio della roulotte dove viveva con i genitori, all’interno dell’area “Ex squadra Rialto FS”, di proprietà AMIU.
Autore: Redazione
-
Pensa alla salute che il conto arriverà
Ho ricevuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri la pubblicazione ”Pensiamo alla salute”, con allegata lettera del Presidente del Consiglio. L’ho inviata al signor Prefetto pregandolo di volerla cortesemente rispedire al Mittente, insieme con le seguenti motivazioni:
-
Donne che parlano pochi che ascoltano
All’incontro “Donne che parlano” organizzato per l’8 Marzo presso il locale Banano Tsunami dell’Arci, al Porto Antico, le italiane paiono solo gradite ospiti. Chi manifesta il piglio delle organizzatrici sono giovani donne straniere attive, determinate, non più semplici portatrici di testimonianze all’interno di eventi voluti e gestiti dalle “padrone di casa”.
-
Cinema. Se eutanasia fa rima con Oscar
Premio Oscar per il miglior film a “Million Dollar Baby”, per il miglior film straniero a “Il mare dentro”. In comune i due film hanno come tema (o comunque come conclusione) l’eutanasia.
-
Alto rischio. Bavaglio militare a giornali e TV
Il disegno di legge delega per la revisione delle leggi penali militari (di pace e di guerra), recentemente approvato al Senato e di prossima votazione alla Camera, prevede, nei luoghi oggetto di missione militare italiana, l’applicazione della legge penale militare di guerra, anche se lo stato di guerra non è stato dichiarato, punendo in tale contesto ciò che viene ritenuto illecita raccolta, pubblicazione e diffusione di notizie militari.
-
Troppo silenzio su un attentato
Riportiamo un’analisi veramente allarmante di Raniero La Valle (ben noto intellettuale cattolico), intervento che segnaliamo come efficace contributo per rompere l’incredibile coltre di silenzio creata attorno ai pericoli davvero letali che sta correndo in questi giorni l’assetto istituzionale della nostra Repubblica.
-
Irak. Nemico comune l’informazione
Non vi sembra che ci possa essere una logica militare a giustificare il rapimento di giornalisti in Iraq (per alcuni la morte) e la morte dell’agente Calipari che cercava di salvare la vita a Giuliana Sgrena?
Dopo le terribili rivelazioni sul comportamento dei carcerieri di Abu Grahib l’insofferenza dei militari verso l’informazione si è manifestata a piena luce con l’adozione, da parte dei governi coinvolti nel conflitto, di provvedimenti legislativi mirati alla restrizione della libertà di informazione. -
Simboli. Quel finto campione di antirazzismo
A volte per stravolgere una notizia nella sua essenza basta che la si limi all’osso, per rappresentarne una sola sfaccettatura. Il moncherino è così pronto per essere messo nella bacheca dell’informazione, senza che si renda conto del percorso che l’ha generato. Un esempio? La recente discussione del bando dei simboli nazisti, che si è tenuta a Bruxelles lo scorso 24 febbraio. Si possono ripercorrere le tappe della vicenda.
-
Terre des hommes. La guerra preventiva anche contro le ONG
Promosso dal Centro per l’Educazione ai Diritti Umani, il 4 marzo a via Balbi 2 (Facoltà di Lettere e Filosofia), è iniziato il corso interfacoltà “Media e diritti umani: lettura critica dell’informazione”.
Introdotto da Marcello Zinola, segretario dell’associazione ligure dei giornalisti, tra gli altri relatori, era presente Raffaele K. Salinari, presidente federazione internazionale Terre des Hommes, che ci ha inviato il seguente contributo:
Lo scenario internazionale apertosi dopo l’11 settembre restringe oggettivamente gli spazi di manovra per le Ong che intendono ancora praticare con coerenza le regole dell’aiuto umanitario indipendente. I perché si situano a diversi livelli, tutti intrecciati e tutti riconducibili al minimo comune denominatore di una “guerra tra civiltà” che sembra essere oggi lo scenario più probabile tra quelli che i poteri forti realmente operanti coltivano e promuovono. -
Faccia a faccia Bi e Bu. Lo spillo per sgonfiare i palloni elettorali
Chi ha lo spillo per sgonfiare i palloni elettorali che svolazzano di questi tempi nel cielo della generale credulità? La stampa, naturalmente. A ricordare quello che dovrebbe essere un compito normale (in realtà ignorato) dell’informazione, cioè controllare se siano fondate le affermazioni smargiasse di un candidato, ci ha pensato da buon professore Giovanni Pittaluga, intervenendo sulla vecchia polemica del suo licenziamento come assessore della giunta regionale e la sua attuale adesione alla lista di centrosinistra.