Categoria: Politica

  • Politica- spettacolo – Mattatore quel Grillo e anche un po’ razzista

    Facile è ormai parlar male di Garibaldi, arriva a dargli del “cretino” la raffinata elaborazione del pensiero leghista; un po’ meno facile è criticare Beppe Grillo, in questo momento di grandi consensi politici per il comico nostro concittadino. Ebbene, senza nulla togliere alla sua capacità di dare corpo e voce alla rabbiosa delusione di una gran massa di italiani che si sentono irrisi dal potere, non solo partitico (da ricordare le sue precedenti e altrettanto coraggiose invettive contro oligarchie bancarie, telefoniche, televisive, ecc.), è difficile non provare una reazione di rifiuto, di indignazione, di fronte alla sua ultima sortita contro Prodi, paragonato a un malato di Alzheimer.

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  • Cambiare è possibile?/1 – In marcia il partito chiamato Walter

    All’aeroporto, mentre partivo per il Malwi con una scolaresca di un liceo, uno dei ragazzi – sapete di quelli che fanno casino, che hanno i jeans che cadono e le mutande che spuntano fuori dei calzoni – si avvicina e mi chiede: “Signor sindaco? Vuole saper cosa c’è scritto sulle mie mutande?”, “Va bene…Dimmi cosa c’è scritto…”, “Sala giochi!”. Ecco – pensate – proprio lui è quello che si sta impegnando di più oggi per la gente di quel posto. Al ritorno dall’Africa piangeva e mi abbracciava. Questa mattina mi ha chiamato sul cellulare parlandomi di tutti i suoi progetti. Questi sono i giovani ed il problema è nostro! Non loro! Loro ci cercano ma non ci trovano!

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  • Cambiare è possibile?/2 – Il sermone laico di una cattolica

    Con la Bindi all’Unità il clima è austero. Nessun siparietto musicale per una platea esigente per età, estrazione, genere e fede. Pubblico meno festoso, ma solidale e vicino ad una scelta già data per sconfitta. A differenza di Veltroni, la candidata è intervistata da Manzitti direttore di Repubblica-il Lavoro. La Bindi si augura che davanti a lei ci siano coloro che avevano abbandonato la politica e che adesso vogliono ritornare. Per questo parlare di regole “è un fatto essenziale” perché i tre milioni di lettori di “La casta” e i trecentomila firmatari dell’appello di Grillo, non vanno sottovalutati. Devono essere messi in condizione di cambiare senza essere utilizzati per legittimare l’esistente.

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  • Cambiare è possibile?/3 – Giovani e di sinistra stregati da Grillo

    Il 60% dei “grillanti” si trova tra gli elettori del PD”. Lo scrive Ilvo Diamanti su Repubblica il 14 settembre precisando che, del 43% degli intervistati d’accordo con il comico, il 58% vota centro sinistra, mentre il 32% sta con la CdL. Hanno tra i 35 e 55 anni, un titolo elevato di studio e sono lavoratori autonomi, ma, soprattutto, impiegati, tecnici e dirigenti. Quindi, senza grilli per la testa.

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  • Giovanni Novi – Se la politica non vuole sentire parlar chiaro

    Più della metà dei visitatori della festa genovese de l’Unità (Repubblica 16 settembre 2007) ha detto di aspettarsi dal Partito democratico che metta fine ai “privilegi che il sistema politico e amministrativo ha costruito per sè in questi anni”. Ma di quali privilegi si tratta? Gettoni, cariche, parcheggi gratuiti, tessere per lo stadio…? Non si sa. Forse la materia sarà occasione di ulteriori approfondimenti.

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  • L’opinione pubblica? Le lettere ai giornali

    Con noi – ha fatto capire il nuovo sindaco, sin dalle prime battute – ha da finire la città dove chi è più forte tira la coperta dalla sua parte. E magari lo fa anche di nascosto. Con noi, ha detto Vincenzi, la politica tornerà ad essere trasparente. Vogliamo guidare le cose e non lasciare che succedano. E cercheremo anche di correggere, quando sarà possibile, progetti e situazioni ereditate dal passato ma che non ci garbano.

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  • Carapolitica – Un euro o cinque per il nuovo Pd?

    Dopo il terribile maremoto in Indonesia di natale 2004 si poteva contribuire alla ricostruzione delle nazioni colpite mandando un sms del costo di un euro tramite il proprio cellulare e la propria compagnia telefonica. Un buon modo di mettere a posto la propria coscienza sociale e fare beneficenza dalla poltrona di casa davanti alla televisione.
    Adesso ricevo dal mio gestore telefonico ‘3’ un nuovo messaggio promozionale. TRE comunica: “Se desideri puoi sostenere i candidati alla segreteria del Partito Democratico con un sms al numero nnn-nnnnnnn indicando il cognome del candidato seguito da 1, 2 o 5 euro”. Dobbiamo forse pensare che finalmente il centro-sinistra italiano abbia trovato il modo per coinvolgere la popolazione civile a partecipare attivamente alla vita politica?
    Controdomanda: in quale maniera pensiamo debba avvenire il finanziamento dei partiti, nuovi compresi? Le solite? Almeno fino a quando non decideremo sul serio che è l’ora di ridurre i costi della politica.
    (Maria Cecilia Averame)

  • Porto – A Genova non fanno nomi, a Livorno sì

    Novi: “Con il mio lavoro recuperati 11 milioni di euro. Mi muovo per il porto, ma a qualcuno arreco disturbo” (Repubblica-Lavoro, 17 luglio 2007). E’ la ragione per cui nel 2008, a fine incarico, Novi tornerà a casa. Durante il suo incarico non ha trovato il favore dei governi di centro sinistra: regione, comune e provincia, e si è fatto nemici tra quelli che l’avevano proposto. La sua iniziativa per vederci chiaro nelle concessioni (che ha avuto conferme clamorose a livello giudiziario) e il conseguente scontro con Carena, il potente segretario del Consorzio, e con il gruppo di funzionari che a lui facevano riferimento, lo ha isolato. Il suo entusiasmo per il waterfront di Piano – osteggiato, sin dall’inizio, da riparatori navali, terminalisti, armatori, agenti e altre categorie – lo ha messo definitivamente ai margini. Il suo ciclo è dato ormai per concluso.

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  • Depuratori – Veleni dell’ambiente e della politica

    Un faldone pieno zeppo: una relazione di oltre 70 pagine più 13 fascicoli allegati per un totale di 700 pagine. “Dossier choc: fuorilegge il 78% degli impianti genovesi” titola Repubblica del 4 luglio 2007. Così la Regione, con la relazione stesa da Arpal, la sua agenzia per l’ambiente, “squarcia il velo sui veleni dell’ambiente” e punta il dito sulla nuova amministrazione comunale.
    Datevi da fare e alla svelta – è il senso del documento – perché siete proprio nella m. Nel dossier la parola più utilizzata è “revamping”, rifare completamente. Nel comune di Genova sono censiti decine di scarichi, industriali e domestici non serviti da fognature. Ma le cose non vanno meglio neppure se gli scarichi finiscono nella rete della depurazione; perché è inadeguata, inefficiente e nella maggior parte dei casi da ricostruire da zero.

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  • Comune – Il sindaco spariglia anche i giornali

    Genova ha da 4 settimane un nuovo sindaco. I due principali quotidiani locali – Secolo XIX e Repubblica con le pagine locali del Lavoro – ci hanno messo un po’ a capire come la fine della campagna elettorale e l’elezione di Vincenzi abbia messo in moto processi fermi da tempo. Il primo ad accorgersene è stato il Secolo XIX: più dentro alla cronaca quotidiana e, pur non nutrendo simpatie per l’attuale amministrazione, si è reso conto che alcuni gesti politici e altrettante dichiarazioni aprivano scenari inediti. Più faticoso il percorso del Lavoro irrigidito dalla campagna di elogi da lui stesso promossa verso l’amministrazione passata. Allora il quesito era stato: si può far meglio di una amministrazione di cui non si può dire che bene? Da dove discendeva la conclusione inevitabile che il miglior sindaco che poteva succedere a Pericu era quello che si fosse mosso in continuità con la sua giunta. Una esigenza che il Lavoro aveva spinto sino ad auspicare – almeno un socialista! – un ritorno di Merella in una qualche stanza dei bottoni.

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