Categoria: Politica

  • Dopovoto/3 – In Europa il padrino non è Provenzano

    “End of the line for the godfather”, “Capolinea per il padrino” titolava l’Indipendent commentando la sconfitta di Silvio Berlusconi alle elezioni politiche del 2006. “BASTA! Time to sack Mr. Berlusconi”, “BASTA! E’ tempo di licenziare il signor Berlusconi”, titolava l’Economist pochi giorni prima. In questi titoli feroci si disvela la ragione della differenza abissale del voto espresso dagli italiani che vivono in patria e da quelli che vivono all’estero.

    (altro…)

  • Ritorno al futuro – Se la “rosa” Vincenzi fa rima con vincenti

    Sembrava che tutto scorresse tranquillo. Qualche misera quota rosa, la chiusura della vicenda elettorale, ed un prevedibile ridimensionamento del confronto politico all’interno delle segreterie dei partiti costretti, ma non troppo – e comunque non ora – ad inventarsi qualche plausibile nomination per le primarie del candidato sindaco. Con calma. Più avanti. Dopo aver parlato.
    Sembrava che il genere femminile fosse scomparso.

    (altro…)

  • 10 Aprile – Voltare pagina ma in avanti

    I corrispondenti delle più importanti testate straniere (El País, Die Welt, Le Monde, The Independent ma non solo) hanno scritto, prima del risultato delle elezioni italiane, che – in caso di vittoria – il centro sinistra avrà bisogno di almeno un anno e mezzo per correggere le principali mostruosità legislative del governo passato. Ma che ce ne vorrà sicuramente di più per cominciare ad affrontare la massa di problemi irrisolti o lasciati a macerare e che richiedono, come aveva osservato Prodi all’inizio della campagna elettorale, “riforme radicali”. Tra queste, e più importante di tutte, quella di una informazione libera, sottratta al controllo dei partiti, dei cartelli elettorali, dei monopolisti.

    (altro…)

  • 10 Aprile – La giustizia sociale tema ripudiato

    Abbiamo appena assistito al più grande scontro mai avvenuto in Italia tra due popoli, tra due culture: quello delle piazze reali, della stampa, di internet, da un lato; quello della televisione dall’altra. Sono due culture diverse e in molti casi opposte. Prodi è stato votato come politico reale, che deve rispondere di ciò che afferma; Berlusconi è stato votato come il personaggio di una fiction, di cui si premia l’interpretazione.

    (altro…)

  • 10 Aprile – Il ritorno della ragione dopo la grande paura

    Per il momento è solo paura. Sentimento sottile che oscilla tra panico e incertezza. Lo si avverte un po’ in tutti. In quelli che si sono impegnati di più in questi cinque anni folli ed in quelli che hanno mostrato indifferenza per la politica, mai stata cosa loro perché luogo immutabile nel quale le regole dei giochi le fanno altri. Sono livelli di paura diversi. Di chi ha saltato il fosso e si è schierato e di chi ha atteso.

    (altro…)

  • 10 Aprile – La crisi dei media vista da fuori

    Le consegna due schede elettorali e non è il presidente del seggio; le dice ad alta voce per chi deve votare ed è il Presidente del Consiglio dei Ministri. I numerosi presenti, tra cui anche giornalisti, ridono. Tra i rappresentanti di lista, solo uno ha il buon senso di rimproverarlo. Sui giornali si parlerà di una semplice gaffe. Un piccolo episodio, ma anche un dettaglio significativo del baratro che da molti anni si è aperto in questo paese. Un episodio che non possiamo relegare al passato perché ‘a nuttata non è passata ancora.

    (altro…)

  • Regione – Confessioni e voti di trasparenza

    Ha fatto scalpore l’intervista rilasciata dal presidente della Regione a Repubblica (5 aprile 2006, “Porto Comune e poltrone”). Ho deciso di parlare – ha detto Burlando – dopo aver osservato la consegna di un anno di silenzio che, con gli assessori della sua giunta, si era prefissato. E’ arrivato il momento, annuncia, che “cambieremo musica e anche sistema di comunicazione”. E, proprio per rendere più comprensibile il suo linguaggio ai giovani, sta leggendo il libro cult di Moccia “Ho voglia di te”.

    (altro…)

  • 9 Aprile – Amuleti politici stile Vanna Marchi

    Ignoro se Vanna Marchi si limitava a minacciare il malocchio a chi non cedeva alle sue lusinghe truffaldine, oppure se ricorreva anche all’insulto. Di sicuro Berlusconi -sempre di teleimbonitori si tratta- è andato oltre e dando del “coglioni” a tutti quegli italiani, speriamo la maggioranza, che non hanno la minima fiducia in lui, ha superato un record di volgarità che ben lo qualifica. Ma ancor più elevato è il contesto della frase che sorregge l’epiteto: “Non posso pensare che gli italiani siano così coglioni da votare contro il loro interesse”. Parole che aiutano a capire meglio l’edificante nobiltà del berlusconi-pensiero.

    (altro…)

  • Dopo acciaio – A Cornigliano un set o un rettilario?

    Sono piccole ma emblematiche le foto apparse nell’articolo del 28 marzo su Il Lavoro Repubblica dedicato al New deal di Cornigliano. In quella a sinistra il giovane Riva ha uno sguardo appagato. A destra Repetto, Burlano e Pericu porgono i bicchieri all’obbiettivo: brindano entusiasti alla ruspa, foto grande centrale, che abbatte alcune palazzine dello stabilimento siderurgico.

    (altro…)

  • Quale democrazia – Primarie: un diritto non un optional

    A pochi giorni dal voto politico è già partita, sul “Lavoro-Repubblica”, la campagna per le amministrative (Provincia e Comune) dell’anno prossimo. Il pretesto è stato fornito dalle primarie di Imperia. La discussione è stata aperta (o provocata?) da un articolo del caporedattore Franco Manzitti, e il tema rischia di diventare il tormentone dei prossimi mesi.

    (altro…)