Categoria: Diritti umani

  • Psichiatria – Il campetto psichiatrico del San Martino

    “Campus psichiatrico”. Di questo ha parlato Gianni Orengo, direttore Sanitario di San Martino, riferendosi ad un progetto, in fase di realizzazione, all’interno dell’ospedale. Il concetto richiama scenari spaziosi, ma nel merito la stampa genovese non ha dato informazioni dettagliate. Si suppone tuttavia che Orengo si sia ispirato ad un modello, nei fatti difficile da rintracciare, ma di cui indichiamo di seguito quelli che potrebbero essere alcuni elementi fondanti che ci sono stati dati dagli USA. Simile a un Campus Psichiatrico è un luogo in grado di accogliere diverse tipologie di pazienti. E’ immerso nel verde. Al suo interno quattro, cinque palazzine basse ospitano bambini – per i quali è prevista l’attività scolastica – adulti, pazienti in fase acuta e non.

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  • Migranti – Liste di proscrizione: i volenterosi complici degli aguzzini

    I fatti risalgono ai primi di febbraio 2009 ma sulla stampa se ne è parlato solo a metà del maggio scorso (su Repubblica vari articoli tra il 20 e il 25 maggio). A Genova una preside che si presenta nelle aule di tre istituti superiori ai quali sovrintende (Einaudi, Casaregis, Galilei) e dice “dite al vostro compagno o alla vostra compagna tale dei tali che se non si presenta coi documenti le mando i carabinieri a casa”. Per maggiore chiarezza, l’elenco dei destinatari interessati al messaggio compare anche sulla lavagna. Pochi giorni dopo, il 16 febbraio, una sessantina (molto meno della metà!) di docenti di quegli istituti sottoscrive una protesta: chiedono spiegazioni dell’inusuale comportamento.

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  • Documentari – “Come un uomo sulla terra” anche a Genova

    Teatro Eden, Genova Pegli, 15 giugno 2009: le associazioni “Genova con l’Africa” e “Art Afric” hanno organizzato la proiezione di “Come un uomo sulla terra”, documentario di Riccardo Biadene, Andrea Segre e Dagmawi Ymer girato nel 2008, per conservare la memoria del viaggio, che Damawi, e con lui migliaia di profughi etiopi e di altre nazionalità, hanno compiuto attraverso il deserto, prima di arrivare in Italia. Dag, il protagonista e tra gli autori del documentario, studiava giurisprudenza ad Addis Abeba, fino a quando, a causa della repressione e della condizione politica nel suo Paese, ha deciso di espatriare e di cercare rifugio altrove.

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  • Lettere – Banali semplificazioni e negazione dei diritti

    Pubblichiamo il comunicato stampa che padre Alberto Remondini, presidente della Associazione San Marcellino, ha inviato il 20 maggio u.s. ai mezzi di informazione, ripreso – a quanto risulta – solo dal Corriere Mercantile del 21 maggio.
    Come era prevedibile il Disegno di Legge sulla Sicurezza, il cosiddetto “pacchetto sicurezza”, è stato approvato anche alla Camera dei Deputati il 13 maggio scorso.

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  • Carceri – Edilizia penitenziaria corsi e ricorsi

    “Nell’Inghilterra del Settecento le prigioni scarseggiavano… Le autorità parlavano continuamente del bisogno di nuove prigioni, approvavano leggi, ma all’atto pratico non succedeva nulla. Gli inglesi quindi non ampliarono le loro prigioni, e nel 1776 trovarono un compromesso… Il Tamigi e i porti dell’Inghilterra meridionale erano pieni di vecchie navi in disarmo, ex vascelli di guerra o per il trasporto delle truppe, senza più alberi e attrezzatura e con il fasciame corroso, ma ancora in grado di stare a galla e quindi in teoria abitabili…

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  • Migranti – L’Ecuador accoglie i rifugiati colombiani

    L’Ecuador è il paese dell’America Latina con la più alta densità di popolazione (43 abitanti/kmq), ed annovera una popolazione di circa 13milioni di persone (da wikipedia ). Come reagisce un paese relativamente piccolo e poco abituato all’immigrazione – i movimenti migratori in Ecuador sono riferibili quasi totalmente agli spostamenti interni, tra la sierra e la costa – ad un massiccio ingresso di stranieri in fuga dalla guerra?

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  • Sicurezza – Il Pd tra Minniti e Touadi

    16 aprile 2009, Salone di rappresentanza di Palazzo Tursi, dibattito organizzato dal PD genovese: “La sicurezza è tutela dei diritti di tutti”.
    Primo relatore, il ministro-ombra (Interno) del PD, Minniti, rivendica la sicurezza come monopolio dello Stato e afferma che la via maestra per garantirla passa attraverso l’aumento dei fondi alle forze di polizia, che ha sofferto tagli pesantissimi dal governo. Le norme del ddl 733 non hanno sortito l’effetto di porre freno alla violenza- afferma il politico-così come la soluzione di portare l’esercito nelle città. “Combattere i clandestini”, tra i propositi elencati da Minniti, “distinguere chi delinque e chi no, la badante dallo stupratore”.

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  • Moschea, un gruppo di fedeli si interroga

    Vogliamo per un momento ragionare insieme e valutare le premesse e le conseguenze dei nostri atteggiamenti? Proviamo a metterci nei panni degli altri. Quanta pazienza avremmo noi se ci impedissero di avere una chiesa o, parliamo in termini non confessionali – un luogo pubblico in cui essere noi stessi ed esprimere la nostra più intima realtà? Saremmo capaci di renderci disponibili al cambiamento quando un nostro progetto, che aveva – da un punto di vista urbanistico – la possibilità concreta di essere approvato, fosse rinviato sine die, quando ci venisse proposta prima una zona, poi un’altra, con continui rinvii, offrendoci la chiara sensazione di essere giudicati tutti delinquenti in ragione della nostra identità?

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  • Sicurezza – San Marcellino per i senza dimora

    Comunicato stampa
    L’approvazione di ieri in Senato del cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge n.733) trova tutta la nostra disapprovazione, ci muove alla più forte indignazione e ci costringe a prendere la parola in vece di coloro che incontriamo quotidianamente e che si trovano nell’impossibilità di farlo.
    Per quanto riguarda, in particolare, gli articoli 36 e 44, si evince o l’assoluta mancanza di conoscenza del problema delle persone che vivono in condizione di senza dimora, e/o, forse peggio, il totale disinteresse all’impatto che provvedimenti tanto inutili e dannosi, quanto demagogici, hanno sulle persone, soprattutto su quelle più deboli, a favore di provvedimenti che paiono voler spostare l’interesse dei cittadini dai reali problemi del paese.

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  • Immigranti: appello contro la schedatura sanitaria

    Medici Senza Frontiere (MSF), Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) e Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (OISG) lanciano un appello per chiedere ai Senatori di respingere l’emendamento che elimina il principio di non segnalazione alle autorità per gli immigrati irregolari che si rivolgono a una struttura sanitaria.
    L’attuale Testo Unico sull’Immigrazione (Decreto Legislativo 286 del 1998) prevede che «l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano».
    Il rischio di essere segnalato creerebbe nell’immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di cure mediche una reazione di paura e diffidenza, in grado di ostacolarne l’accesso alle strutture sanitarie. Ciò potrebbe creare condizioni di salute particolarmente gravi per gli stranieri – con aumenti dei costi legati alla necessità di interventi più complessi e prolungati – e ripercussioni sulla salute collettiva – con il rischio di diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili.
    La cancellazione del principio di non segnalazione vanificherebbe inoltre un’impostazione che nei 13 anni di applicazione (il principio è presente nell’ordinamento italiano già dal 1995) ha prodotto importanti successi nella tutela sanitaria degli stranieri: riduzione dei tassi di Aids, stabilizzazione di quelli relativi alla Tubercolosi, riduzione degli esiti sfavorevoli negli indicatori materno-infantili (basso peso alla nascita, mortalità perinatale e neonatale.).
    MSF, SIMM, ASGI e OISG invitano la società civile a sottoscrivere l’appello ai Senatori, che ha già raccolto 660 adesioni. MSF, SIMM, ASGI e OISG collegandosi al sito http://www.divietodisegnalazione.medicisenzafrontiere.it/appello.asp