“I dati a consuntivo parlano di un successo ottenuto a basso costo per le casse pubbliche: 3350 visitatori in 30 giorni di apertura, più di mille commenti lasciati sul libro della mostra, punte di presenze dalle 150 alle 200 persone nei giorni in cui sono stati organizzati eventi particolari. Il tutto per 20.000 €, spettacoli, animazioni, visite guidate e video inclusi.
10.000 euro li ha messi la Fondazione Ducale per allestimento, vigilanza e promozione. Gli altri – utilizzati per la stampa del catalogo – vengono da Comune, Provincia, Regione, Coopsette e Cgil.
Categoria: Storia
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Mostre – Ragazze di fabbrica, osservazioni a margine
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Cultura – Poetica dei ricordi di Rosetta Loy
La primavera ha fatto capolino in città con due giorni d’anticipo, il 19 marzo scorso. Il sole ha risvegliato il rosa caldo delle pareti di Palazzo Tursi e, se la visuale non fosse stata serrata dai vicoli, affacciandosi dalle sue finestre, fronte via Garibaldi, si sarebbe probabilmente goduto di uno di quegli orizzonti vasti e profondi che Roma sa regalare. Un pomeriggio di primavera romana a Genova, in compagnia di Rosetta Loy, ospite della rassegna Scrittrici Oggi.
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8 marzo – Il fiume scorre altrove

1910, New York – Manifestazione della Women’s Trade Union League Fotografia presa da Paola Pierantoni al museo di Ellis Island, NYC – galleria di immagini
Scopro oggi, 8 marzo, che siamo al centenario di questo appuntamento: traguardo incerto a causa dell’incertezza stessa del punto di inizio; è noto infatti che l’origine di questa ricorrenza è controversa, discussa. Sul sito della Cgil nazionale si può trovare una ricostruzione accurata della storia che ha portato a questa “invenzione di una tradizione” (http://www.cgil.it/Archivio/PariOpportunita/Attualit%C3%A0/8%20marzo-le%20origini.pdf).
Difficile comunque ricordare un centenario più distratto. -
Giornata della memoria – Parlando con Liana Millu
Liana Millu è stata una mia cara amica. Negli ultimi anni della sua vita, fino a poco prima di morire, avevamo consacrato l’abitudine di incontrarci ogni quindici giorni, più o meno, e parlare dei nostri affanni, prima di tutto, e poi di come girava il mondo, di politica, di Genova, di libri e di poesia.
Insomma di tutto il parlabile, seduti su due comode poltrone eleganti e di giusta misura, spesso nel calar della luce del tramonto, che quando giungeva il momento veniva sorretta dallo splendore caldo di una lampada posta alle spalle di Liana. -
Cultura – I semi della democrazia
Pochi, tra coloro che escono dalla stazione di Torino Porta Nuova e si trovano dinnanzi a corso Vittorio Emanuele II sanno che il quartiere che corre sulla loro sinistra, San Secondo – Crocetta, ospitò sino alla seconda metà degli anni Trenta un gruppo di uomini, vicendevolmente maestri e compagni gli uni degli altri, ai quali dobbiamo la nascita della nostra Repubblica e la nostra Costituzione. Chi ha visitato la mostra dedicata al centenario della nascita di Norberto Bobbio, presso l’Archivio di Stato di Torino, terminata domenica scorsa, ha avuto modo di ripercorrere le loro Storie di impegno e amicizia nel ‘900.
Bobbio e i suoi compagni di liceo e di università, tra i quali Vittorio Foa, Giorgio Agosti, Leone Ginzburg, Massimo Mila, Alessandro Galante Garrone, Franco Antonicelli, Giulio Einaudi e tanti altri ancora, si opposero con intransigenza al regime fascista. Interpreti di un inflessibilità morale, eredità di Piero Gobetti, fatta propria e vissuta anche nella condivisione delle piccole cose quotidiane. -
Cornigliano – Quando ogni cosa sembrava al suo posto
A partire da questo numero OLI pubblicherà alcune foto che Giorgio Bergami ha scattato a Cornigliano tra gli anni Cinquanta e Sessanta, immagini di profonda bellezza che ci restituiscono il quotidiano lavorativo e familiare di un quartiere, oggi irriconoscibile. Negli ultimi sessant’anni Cornigliano è stata disponibile al cambiamento a condizione che dietro ad ogni trasformazione ed al sacrificio che comportava ci fosse un progetto concreto per il bene comune.
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25 aprile – Contro l’abuso consigli (di un bibliotecario) per l’uso
Con l’approssimarsi del 25 aprile e il riproporsi di celebrazioni sempre più stanche, di moniti sempre più categorici («Ricordate!») e polemiche astiose sullo scampato pericolo di dittature bolsceviche all’ombra di San Pietro, il bibliotecario consiglia di far da soli e leggere (o rileggere) qualche buon libro. A suggerire libri si rischia sempre di essere pedanti. D’accordo: non è il compito precipuo del bibliotecario ma, anche se fosse, che male c’è a segnalare –tanto per fare un esempio – Memoria della Resistenza di Mario Spinella o Diari di un partigiano ebreo di Emanuele Artom?
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Incontri – L’Acquasola nella storia di Genova
“Il significato civile e culturale del giardino dell’Acquasola nella storia di Genova” è il tema dell’incontro promosso dalla facoltà di Scienze della formazione, oggi mercoledì, 28 maggio 2008 alle ore 11.00 presso l’ Aula magna di corso Podestà 2. Il tema sarà presentato da Ennio Poleggi, storico della città di Genova. Sono previsti interventi di Stefano Podestà, presidente Club Speleologico Ribaldone CSU, di Maria Grazia Montaldo, storica dell’arte (Scienze della formazione), di Franca Guelfi, rappresentante di Italia Nostra, di Giorgio Matricardi, educatore ambientale, e la partecipazione di Andrea Agostini, circolo Nuova Ecologia di Lega Ambiente, di Guido Amoretti, vicepreside della facoltà di Scienze della formazione, di Roberto Faure, comitato per l’Acquasola, di Luca Guzzetti, della facoltà di Scienze della Formazione, di Vincenzo Lagomarsino, capogruppo dei Verdi al Munici pio 1 (Centro-est) e dell arch. Giovanni Spalla, della facoltà di Ingegneria.
L’incontro sarà presieduto da Pino Boero, preside della facoltà di Scienze della formazione; moderatore, Giuliano Galletta del Secolo XIX. -
Anniversari – Giù le mani dal ’68
Basta, non se ne può più. Evidentemente 40 anni sono sembrati sufficienti per esorcizzare il 68 e farne un anniversario come gli altri. Metterci una bella cornicina intorno e dare il via ai festeggiamenti. Cioè fare tutte quelle cose che il vento del 68 aveva spazzato via. Invece no, eccoli qui, dopo 40 anni, tutti in fila tromboni, giornalisti, intellettuali, accademici, politici a parlare del 68. Quelli che non c’erano, quelli che se c’erano non se ne sono accorti, quelli che nessuno li aveva mai visti, quelli che sono saliti sul 68 le ultime due fermate in tempo per arrivare al capolinea sul tram dei vincitori, quelli che sul 68 hanno fatto carriera, quelli che avevano capito tutto prima, quelli che sono passati dall’eskimo alla cravatta nello spazio di un mattino, quelli che hanno cambiato bandiera, quelli che hanno dimenticato, quelli che non sanno nulla e parlano, parlano, parlano…Basta non se ne può più.
(Anna Pisani) -
8 Marzo – Da festeggiar c’è poco mie care amiche
Niente otto marzo. No ai locali che improvvisano spogliarelli di uomini. No alla libera uscita solo perché quel giorno ci autorizza a farlo. No alla mimosa. No ai dibattiti. A quel paese il ministero delle pari opportunità. Basta! La realtà nuda e cruda è che abbiamo perso. C’è qualcosa da festeggiare?