Categoria: Informazione

  • Convegni. Non basta Rai-news 24 per fare informazione

    Una settimana. Questo il tempo trascorso tra i due incontri cui alcuni genovesi hanno assistito, migrando da Balbi e Via del Seminario, sul tema dell’informazione.
    Da una parte, la libertà d’espressione, minata dal controllo sui media esercitato da governi e lobby di potere, reso evidente dalle gradazioni dal bianco al rosso d’una cartina del mondo (presentata dai giornalisti di Reporters sans frontières all’Università e visibile sul sito www.rsf.org), dall’altra, l’informazione data e da dare, nelle parole di Fausto Pellegrini, vice capo redattore della redazione Magazine di Rainews24 (ciclo di conferenze organizzato da ARCI, Università, e Centro Iniziative Ragazzi).

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  • Informazione. Lo tsunami mediatico in morte di Wojtyla

    L’ultima immagine che ci ha lasciato di sé, quella della sua sofferenza umana, così poco ufficiale e papale (quando è alla finestra e allontana con gesto di stizza il microfono non riuscendo più a parlare), laici o religiosi che siamo, ce la porteremo a lungo nel cuore.

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  • Il País, una voce fuori dal coro

    Non tutto il mondo dell’informazione è paese. La Spagna cattolica ha giornali autorevoli che non cedono alla facile emotività, a un malinteso senso di popolarità, mantenendo invece la propria autonomia di giudizio. Un esempio è l’editoriale del 3 aprile di “El País”, principale quotidiano di Madrid, dal titolo significativo: “Carisma contraddittorio”. Ne riportiamo uno stralcio.

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  • Completezza del TG3

    Venerdì 1 Aprile esco di casa accompagnata dal pensiero molesto del probabile rinvio in Liguria delle elezioni regionali. La sequenza degli impegni mi fa rientrare piuttosto tardi, e per sapere come è andata a finire ho a disposizione solo il telegiornale regionale delle 23. Accendo e mi metto a televedere: scorrono commenti sulla malattia del Papa, interviste a tre vescovi, la notizia del grave incidente nella officina di Finale e qualche piccola notizia di cronaca. Un TG brevissimo, seguito da lunghi secondi di imbarazzato schermo buio, e poi… fine della trasmissione.

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  • “Com GE” 2004. La trasparenza può attendere

    Sono passati alcuni mesi dalla chiusura di Genova 2004 e qualche settimana dall’ultima delle sue mostre “Arti & Architettura”, ma l’iniziativa culturale a Genova non si è fermata. Sta per prendere il via un nuovo evento – una mostra sul Giappone – ed è fissata per giugno l’apertura del Museo del Risorgimento che ingloberà il “vecchio” Mazziniano.

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  • Informazione. La par condicio del disinteresse

    “Liguria e uffici stampa: legge da migliorare”. E’ la sintesi e il titolo di una nota che Marcello Zinola, segretario dell’Associazione ligure dei giornalisti, ci ha inviato in risposta a un rilievo critico, puntuale quanto pungente, che Roberto Revello di Megachip aveva fatto su OLI prendendo spunto dalle scandalose incursioni informatiche compiute dalla Regione Lazio negli archivi dell’anagrafe di Roma.(Il caso delle firme false per presentare alcune liste elettorali.)

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  • Iniziative. A qualcuno interessa l’informazione Rai?

    A Genova si è parlato in tre iniziative ravvicinate di informazione e di costituzione.
    Nulla che tenesse insieme gli incontri che, come accade spesso per le festicciole di bambini della stessa classe, si sono svolti sempre in luoghi diversi, in due giorni diversi ed in un caso specifico allo stesso giorno e alla stessa ora.

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  • Cronaca. Donne e straniere quindi indifese

    Poche settimane sono trascorse da quando il Secolo XIX (2 Marzo 2005) ha imbandito la foto in manette di una ragazza sorpresa a rubare bancali Ikea per scaldarsi (Newsletter OLI n. 49) e di nuovo la cronaca locale si rivela ignara del Codice Deontologico dei Giornalisti.

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  • Informazione. L’arma della pubblicità contro il direttore

    Bravo chi ha capito i veri motivi delle recenti dimissioni di Furio Colombo dalla guida della nuova Unità, missione di rilancio del giornale compiuta – gliene va dato meritatamente atto – con la forza morale e l’autonomia intellettuale di un validissimo uomo di cultura. A più d’uno però proprio quei suoi tratti decisi, battaglieri, che tanto vigore hanno impresso alla seconda vita del giornale fondato da Gramsci, davano sui nervi: e tra i suoi detrattori figurava non solo la rozzezza di un premier arrivato a usare carte false pur di apparire vittima innocente della “rabbiosa stampa comunista” (falso smascherato e mai rettificato).

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  • Disinformazione. Come la guerra ci sta cambiando

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    Nel pieno delle polemiche e dell’orrore, della rabbia e dell’incertezza successive all’azione che ha portato alla liberazione di Giuliana Sgrena e alla morte di Nicola Calipari, si è tenuta la sessione genovese del World Tribunal on Iraq: “Guerra e disinformazione di massa”.

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