Scorrendo gli elenchi degli scomparsi all’Aquila e le loro date di nascita, leggi che molti sono ventenni, studenti. La loro Casa è la metafora d’Italia, che coccola i suoi cuccioli, piccoli o adulti, con cellulari, pizzerie a gogò, lavanderie, bar e un’ accoglienza fatta di muri di sabbia, quando non sono affitti da 200 o 300 euro per letto mensili. Vengono da tutto il Sud per Economia, Medicina o Ingegneria, una “eccellenza”, con genitori che fanno la spola con olio e formaggi per far dimenticare la pasta incollata della mensa universitaria. Ma non riescono a proteggerli da amministrazioni avare che delle opere pubbliche apprezzano solo visibilità “politica”.
Categoria: Giustizia
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Magistratura democratica – Dibattito pubblico
Cosa succederebbe se:
– il pubblico ministero, e cioè l’ufficio cui competono le indagini e l’esercizio dell’azione penale, si trasformasse nell’“avvocato della polizia”, che può intervenire solo su sollecitazione di questa?
– il perseguire i reati e qualunque reato da chiunque commesso, non fosse più un dovere, ma venisse rimesso ad una scelta politica?
Succederebbe che l’assetto costituzionale del paese ne risulterebbe compromesso, perché di fatto verrebbe meno il principio della tripartizione dei poteri, l’uguaglianza davanti alla legge dei cittadini diventerebbe una formula vuota, sarebbe compromessa la tutela dei loro diritti e degli interessi diffusi, di cui è intessuta la vita i tutti noi.
Non si tratta di temi che riguardano solo gli “addetti ai lavori”.
Magistratura Democratica ha scelto di parlarne in un dibattito pubblico il prossimo lunedì 9 febbraio ore 15.30 a Palazzo Tursi (Salone di Rappresentanza).
I temi:
– obbligatorietà dell’azione penale
– direzione delle indagini
– indipendenza del Pubblico Ministero
Interverranno:
Carlo Brusco (consigliere Corte cassazione), Vito Monetti (sostituto PG della Corte di cassazione), Valeria Fazio (procuratore capo della Repubblica di Casale Monferrato), Andrea Beconi (procuratore aggiunto della Repubblica di Torino), avv. Stefano Salvi (presidente Consiglio Ordine degli avvocati di Genova), avv. Corrado Pagano (presidente Camera Penale ligure). -
“Semplificazioni” – Il ricordo del G8 di Genova è ancora vivo
Con il decreto legge 22 dicembre 2008, n. 200 viene abrogata la legge “Sul miglioramento delle condizioni dei maestri elementari”. Non è un altro atto iniquo del governo Berlusconi. La legge è la n. 3250 del 9 luglio 1876, non ha più alcuna efficacia, come non ne dovrebbero avere le altre 29 mila leggi del periodo 1861-1947 abrogate dal dl Calderoli recante “misure urgenti in materia di semplificazione normativa”. Stratificatesi per decenni secondo disegni mutevoli, se non capricciosi, hanno contribuito non poco alla ben nota indecifrabilità della legislazione vigente.
Sembrerebbe una buona notizia, e perciò forse è passata nel silenzio quasi generale, se non fosse che nel mucchio da abrogare ci sono norme di ben altra consistenza e attualità. Abrogando il decreto legislativo luogotenenziale 14 settembre 1944 n. 288 – osserva il Corriere della Sera del 13 gennaio – Calderoli ha semplificato troppo. -
Comunicato stampa della Associazione per Cornigliano
Oggi, 19 gennaio 2009, la Corte di Appello del Tribunale di Genova, presieduta dal dott. Odero, ha emesso la sentenza di secondo grado nei confronti di Emilio Riva e dei figli Claudio e Fabio Arturo per inquinamento ambientale.
Il processo di primo grado, iniziato nel 2004, si era concluso nell’ottobre 2006 con la condanna dei suddetti imputati a 1 anno e quattro mesi.
Con la sentenza di oggi, in merito all’inquinamento causato dall’altoforno che era oggetto del nostro intervento, i giudici della Corte d’Appello hanno ritenuto, a causa di un vizio di procedura (ossia di un semplice cavillo legale), di “trasmettere gli atti al Procuratore della Repubblica di Genova”: di ripartire quindi daccapo con un altro procedimento penale, che tuttavia, come si sa, incontrerà la prescrizione ad inizio 2010. -
Salerno-Catanzaro – Manovre per una riforma senza giustizia
19 ottobre 2007. “Why not”, l’indagine del pm di Catanzaro Luigi De Magistris a carico di politici calabresi, funzionari regionali, imprenditori e di un generale delle Guardia di Finanza per associazione a delinquere, corruzione, truffa e finanziamento illecito ai partiti viene avocata dalla Procura generale perché il pm “non potrebbe essere più imparziale nei riguardi del ministro della Giustizia Clemente Mastella”. Infatti, il ministro, coinvolto nell’inchiesta, ha appena chiesto il trasferimento del magistrato.
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G8 – Dopo le sentenze cosa si deve fare
La prima cosa da fare, ha scritto su Repubblica (18 novembre ’08) Valerio Onida ex presidente della Corte costituzionale, è riflettere. Rabbia e delusione hanno valide ragioni ma chi si propone di trarne elementi per una battaglia politica dovrebbe prendere atto di alcuni fatti che ad oggi le sentenze sia di Bolzaneto sia della Diaz hanno affermato.
Scrive Onida: “Sono stati accertati dai giudici numerosi fatti non isolati di uso arbitrario della violenza fisica e morale da parte di esponenti delle forze dell’ordine nei confronti di persone inermi o poste in stato di arresto.” Si tratta di reato gravissimo di cui è prevista la punizione sia dalla Costituzione Italiana sia dalla convenzione europea dei diritti attuativa della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e su cui è competente la Corte dei diritti umani di Strasburgo. -
Bolzaneto – Le regole della democrazia e quelle del rugby
Massimo Calandri, autore di “Bolzaneto. La mattanza della democrazia”(prefazione di G. D’Avanzo, Derive Approdi, Roma 2008, pp. 252, euro 15,00) è nato nel 1963. Da ragazzo sognava di fare il giornalista e ha cominciato a scrivere su Il Lavoro sin dal 1981 quando di anni ne aveva soltanto 18. Nel ’92 è stato assunto da la Repubblica dove, per le pagine genovesi, ha scritto e scrive di cronaca nera e giudiziaria. Un osservatorio privilegiato per una realtà che cambia rapidamente. Non c’è bisogno di scomodare Marx per sapere che la cronaca giudiziaria è la rappresentazione più efficace di una società. Se si cerca di scavare alla ricerca dei suoi riferimenti o dei suoi modelli, Calandri risponde sorridendo che per lui è stato importante il rugby, uno sport che ha praticato a lungo, a proposito del quale scrive su riviste specializzate, e che, nel tempo libero, ancora insegna ai bambini del Cus Genova, il club dove in passato giocava. Il rug by? Ma cosa c’entra con le storie del G8 e di Bolzaneto su cui ha scritto il libro o con la Diaz a cui ha dedicato su Repubblica tante delle sue cronache?
C’entra ma tocca al lettore scoprirlo. -
Giustizia – Il Csm indaga su Sansa; l’Anm si difende
Martedì 30 settembre. La sezione ligure dell’Anm (Associazione Nazionale Magistrati) ha convocato un’assemblea aperta per discutere sulla sempre più grave situazione in cui versa la giustizia. Tra gli invitati ad intervenire Claudio Castelli (già al ministero della Giustizia del governo Prodi), Pierfranco Pellizzetti (collaboratore di Micromega e del Secolo XIX), Stefano Savi (presidente dell’Ordine degli avvocati di Genova) e Adriano Sansa (presidente del Tribunale dei minori di Genova e ex sindaco).
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Rassegna cinematografica: I diritti di tutti
Quest’anno non ricorrono soltanto i quarant’anni della rivoluzione studentesca o della primavera di Praga. Sono infatti 60 tondi gli anni di vita della Costituzione della Repubblica italiana. L’1 gennaio 1948 diventava legge quel grande patto laico, tra cattolici, liberali, socialisti, nato dalle ceneri della guerra e garante da allora d’un sufficiente grado di concordia e di benessere.
Pochi mesi dopo, il 10 dicembre, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottava la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, prima pietra di quel sistema di leggi internazionali che ha assicurato, almeno ai paesi dell’Occidente, un periodo senza guerre che non ha precedenti nella storia dell’umanità.
L’Associazione Nazionale Magistrati ed il Comitato per lo Stato di diritto dedicano perciò a questi eventi la settima rassegna di film “I diritti di tutti”. -
Processo G8 – Il buco dei black bloc e altri lati oscuri
La stampa nazionale ha prestato scarsa attenzione alle udienze del processo genovese contro i 25 del G8 2001. Un po’ di più al processo della Diaz (ancora in corso): forse perché a rischiare il rinvio a giudizio sono, tra gli altri, l’ex capo della polizia, De Gennaro, l’ex capo della Digos, Mortola e l’ex questore Colucci. Una serie di intercettazioni telefoniche rivelerebbe la complicità tra soggetti indagati, testimoni e confidenti di entrambi al fine di depistare le indagini dei magistrati (Repubblica 25 novembre ’07, “G8, De Gennaro verso il rinvio a giudizio”; idem, 26 novembre, “G8, anche Mortola indagato”; idem 27 novembre, “G8 la telefonata di Colucci: Devo fare marcia indietro”; idem 29 novembre, “G8, un piano per le promozioni. Nelle intercettazioni dei funzionari premi per gli imputati: pioggia di telefonate tra indagati e testimoni per concordare le strategie difensive”).