E’ Repubblica Lavoro che il primo maggio scorso lancia la notizia “Fondazione Carige. Le elargizioni di Vinai”. Vinai, Opus Dei e legami nella segreteria di stato vaticana, è il giovane vicepresidente della Fondazione Carige; fiduciario, localmente, della Curia e di Scajola. Nelle scorse elezioni è lui, più del coordinatore ligure del Pdl Scandroglio, il referente dei berlusconiani. Secondo Repubblica Vinai usa del suo ruolo di vicepresidente della Fondazione per finanziare associazioni di cui fino a poco prima è stato presidente o dirigente e la cui sede fa tutt’uno col suo studio professionale. Associazioni le cui finalità sono limpide solo sulla carta e per giunta sono espressione di attività di partito, berlusconiano ovviamente. Lui, Vinai, si difende: “Non c’è nulla di vietato, soldi anche agli amici Ds”. A Repubblica insistono (3 maggio): “La Fondazione che piace all’Opus Dei” dove oltre a Vinai si parla di un altro giovane membro del consiglio della Fondazione, il trentenne Simeon, che Capitalia ha nominato ambasciatore di Mediobanca in Vaticano. A Genova oltre che nel Cda del Galliera è priore del Magistrato di Misericordia, ente religioso presieduto da Bagnasco, che amministra i lasciti alla chiesa (immensi!) delle famiglie genovesi. Una carriera portentosa e una sola buccia di banana: la condanna per corruzione di un suo collaboratore; robetta di questi tempi.
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