C’era una volta Shangai.
Non la popolosissima Shanghai (con l’h) affacciata sul Mar Cinese Orientale. “Perla, regina, Parigi d’oriente” che gode d’ottima salute.
Stiamo parlando dell’affollata Shangai (senz’h) che un tempo s’affacciava sul Mediterraneo tra via Gramsci e via Prè, morta dopo lunga agonia.
Era nata nel secondo dopoguerra, spontaneo mercatino in piazza Sant’Elena dove si poteva trovar di tutto, nuovo e usato, dall’America e dal resto del globo, tra il lecito e l’illecito.
Categoria: Città
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Città – Shangai addio
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Cemento – Quel pugno in un occhio sul colle di Murta
Chissà quante volte vi è capitato di percorrere a Bolzaneto la strada che corre parallela all’alveo del Polcevera, in fondovalle. Ecco, all’altezza della collina di Murta, alzate gli occhi e guardate cosa vi si para di fronte: non è un villaggio dei Lego catapultato sulle alture di Bolzaneto, è un (nuovo) quartiere residenziale venuto su rapido e rigoglioso come un fungo.
La prima cosa che uno si chiede riguardo alle nuove costruzioni è “ma cosa sono?”: grosse finestre con saracinesche, colori sgargianti, tetti da piramide azteca. E fin qua non è difficile trovare una risposta, basta fare due domande in giro oppure salire a vedere: sono villette, a quanto pare costruite secondo i dettami della bioedilizia. -
Ghetto – Il degrado secondo l’assessore
C’่è coerenza tra la linea politica espressa dall’assessore Scidone, e quella ribadita, con le parole e con la presenza fisica, da Marta Vincenzi in occasione del Genova Pride?
La sindaco ha detto: “Essere qui significa che in questa cittเ avrete sempre un riferimento, perch้ a favore dei diritti e contro le discriminazioni ci ritroviamo noi, nella vostra stessa lotta”.
Per๒, quando si ascoltano in diretta le parole delle “princese” del ghetto riunite in Vico della Croce Bianca per dare vita alla loro associazione, emerge l’altra faccia della giunta, quella che loro hanno visto interpretata da Scidone, l’assessore che vuole chiudere i bassi dove lavorano i trans in quanto sono una fonte “di degrado”. -
Città – Geografia dei vespasiani
Ne hanno restaurati molti, ed installati alcuni.
Alcuni, le piastrelle ancora intonse e bianche, hanno patito, appena nuovi, le tracce fatte con le bombolette spray. Nuvole nere e sigle a ricordare il passaggio di chi – in mancanza di carattere e supporto – si firma dove capita. All’opera lavoratori solerti e precisi hanno verificato gli scarichi, intonacato e verniciato di verde i paraventi per consegnarli al cittadino in caso di necessitเ.
E mai necessitเ ่ stata più urgente e degna di cure e attenzione.
Lo sanno le mamme che, ai giardini, fanno tesoro di eredità familiari e gesti, quindi insegnano al piccolo come e dove farla, sempre un po’ nascosto e non sotto gli occhi della gente. -
Città – Le melanzane della Marta
Dalle pagine dei quotidiani della settimana scorsa si affaccia sorridente la faccia della mia sindaco che, zappa in mano, invita Michelle Obama a prendere lezioni di orticultura da lei. Ha un aspetto più gioviale e quotidiano della first lady del presidente più importante del mondo ma questo non mi esime dal provare una immediata paura. Prima di tutto perché già l’anno scorso abbiamo passato settimane nel consigliarle, attraverso radio e quotidiani, come utilizzare il suo abbondante raccolto di melanzane. E i ‘tormentoni’ estivi sono simpatici, ma per due estati di seguito diventano ripetitivi. Che si passi per lo meno alle zucchine.
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Genova pride – The sound of silence
Il silenzio tombale che, tra una raffica e l’altra di applausi, si è fatto in Piazza De Ferrari al nome di Burlando, quando Vladimir Luxuria lo ha ringraziato, lui assente, per il sostegno finanziario dato al Pride, dovrebbe essere ascoltato con molta attenzione dall’interessato, perché in quel silenzio c’era tutta l’immensa distanza che lo separava da quella piazza.
Lo ha tenuto lontano un improrogabile impegno familiare. Peccato, perché la presenza personale, il mettere il proprio corpo, la propria faccia, a contatto con altri corpi e facce è un messaggio politico inequivocabile. -
San Giovanni – Le tradizioni pagane che dispiacciono alla curia
Il 23 giugno passo da Piazza Matteotti alla ricerca della festa di San Giovanni ma, al posto della grande festa passionale che ricordavo, trovo una piazza distratta, una musica fuori contesto e un vicesindaco un po’ malinconico in attesa di accendere un fuocherello piccolo piccolo: a distanza sembrava che nemmeno lo avessero preparato, il falò.
Degli anni passati, quelli dal 2003 al 2007, non ricordavo solo il sontuoso rogo circondato da danze, con al centro colei che doveva essere bruciata, la sensuale e perfida Erodiade, ma tutto quello che aveva preceduto l’acme finale: visite guidate nei luoghi a vario titolo legati a San Giovanni, installazioni, attori e artisti di strada per letture, proiezioni cinematografiche, animazioni e brevi azioni sceniche a ripetizione, l’intreccio col Festival della poesia e la caccia al tesoro: chi la vinceva avrebbe acceso il rogo finale. -
Politica – Servono (urgentemente) poeti e giornalisti
Servono, urgentemente, poeti. Poeti della politica, nella politica. Intendo persone (saccheggio blogs e dizionari) “capaci di suscitare emozioni”, “creatrici di mondi”, che sappiano “muovere l’anima di chi li ascolta alla ricerca di domande”. Penso a questo mentre, sabato scorso, guardo Don Gallo che sale su un palchetto in Piazza del Campo con i trans del Ghetto per dare il via alla festa organizzata dalla Comunità di San Benedetto. La scommessa di Don Gallo era quella “di portare persone, cittadini, turisti, residenti di ogni razza e colore, dentro al quartiere meno frequentato della città vecchia”. Questo è successo, ma la cosa più grande è stata che le persone socialmente confinate nel ghetto ne sono uscite, e che gli abitanti “di tutte le razze e colori” e, aggiungo: sessi, generi, condizioni sociali, abbigliamenti, si sono mischiati fino a mezzanotte inseguendo poesie, discussioni filosofiche di gruppo, canzoni di De Andrè e altri, musiche di ogni tipo fino al rock messo su dai ragazzi di Aut Aut. -
Comitati – p. Marsala memorial
Comitati
p. Marsala
memorial
Il comitato ha chiuso i battenti: il farinotto ha anticipato per il caldo la chiusura estiva e, quanto agli altri, tanto discutere è venuto a noia. Le critiche a Idriss erano una scusa; in verità cercavano un motivo per chiudere bottega. Niente di male e poi – come si dice in questi casi – ci siamo divertiti, no? Oggi, 5 maggio, volevo congedarmi da Idriss; ho dovuto aspettare. Era di turno in un altro park. Ha spiegato che li fanno girare per evitare che possano accordarsi con i clienti abituali per qualche vantaggio reciproco. Così oltre le ispezioni sono arrivate le rotazioni. -
Cemento – Il mare si allontana
Con l’approvazione della Variante in Giunta comunale, il progetto del Lido avanza spedito. Nessun ripensamento, neanche un pochino. Non si capisce come sia possibile che un atto amministrativo del Comune deroghi alla Legge Galasso e alla disposizione degli articoli 822/823 sul demanio indisponibile del Codice Civile, visto che lo stabilimento occupa 12.000 mq e il progetto è esteso su 40.000 mq. di pubblico.