Qualcosa sta accadendo a Genova (e forse anche altrove…). Negli ultimi giorni sono rimbalzate sui giornali cittadini insistenti notizie e polemiche su importanti operazioni immobiliari.
I parcheggi: quelli dell’Acquasola, di Ponte Caffaro, della Meridiana…, con numerosi interventi di tecnici e politici. Sabato è esplosa la bomba: “Erzelli, l’addio di Piano”. Perché? “Troppo cemento, l’architetto rinuncia al progetto”.
Categoria: Città
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		Urbanistica – I furbetti del quartierino abitano anche qui
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		Acquasola – Che scheletri nasconde il ventre del parco?Dai primi di marzo il caso Acquasola, tenuto vivo per più di due anni solo da un plotone di eroici e fantasiosi cittadini, è entrato in un nuovo gioco. Già nel gennaio scorso, in un dibattito presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Annalisa Maniglio Calcagno, ex preside di Architettura, influente membro della Fondazione Carige e tra i più ascoltati esperti a livello europeo, aveva contestato duramente il progetto chiedendo alla città di reagire contro i misfatti che, appunto all’Acquasola, si stavano compiendo. 
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		Progetti – Ingegneria in collina non più in portoNotizie di stampa riportano che il Consiglio di Facoltà di Ingegneria ha deliberato il futuro trasferimento della propria sede agli Erzelli. Permangono incertezze sui finanziamenti, ma sembra che tale proposta sia, volentieri o obtorto collo, accettata da tutti i docenti. Bene, era ora che fosse chiarita l’annosa questione di una sede più razionale per una così importante facoltà. Rimane una questione che a me pare irrisolta o, almeno non molto chiara, non solo ai cittadini, ma anche agli addetti ai lavori. 
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		Meridiana – Avanti a piccoli passi ma nessun progettoRispondendo ad OLI n.92 sì, l’informazione sembra “tacere” sull’iter del progetto di ristrutturazione del Palazzo della Meridiana ma le persone di buona volontà … si attivano. 
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		Cassa continua – E’ arrivata la nuova Tia che la Tarsu spazza via“Sono uno dei famosi indecisi – non so se votare secondo paura o secondo disperazione”. Così dice uno storico omino di Altan (Espresso, 23 febbraio) e riflette bene lo stato di animo di molti cittadini che vivono con imbarazzo la politica dei vertici di fare il bello e cattivo tempo. 
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		Acquasola – Il laghetto dei cigni? Reclame ingannevoleIl Giornale, Il Secolo XIX, La Repubblica e la Gazzetta del Lunedì hanno dedicato parte dei loro spazi pubblicitari di domenica 5 e lunedì 6 marzo alla Sistema Parcheggi, il consorzio impegnato nella costruzione del parcheggio dell’Acquasola. Con le sue inserzioni la Sistema Parcheggi ha voluto da un lato schierarsi a sostegno alle scelte dell’Amministrazione in materia di posteggi, attorno alle quali si levano sempre più riserve, dall’altro contrastare l’azione dei comitati cittadini e di Lega Ambiente che da oltre due anni si oppongono con successo allo sventramento del Parco (OLI 85). 
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		Meridiana – C’è un tempo per evitare e uno per recriminareTitolo: “Meridiana, tesoro abbandonato”. Occhiello: “Architettura – Viaggio nell’edificio che Viziano sta per trasformare in condominio extralusso. I locali di maggior pregio, oggi nel degrado, saranno visitabili”. Con molta disinvoltura un articolo a mezza pagina e cinque colonne presenta come recupero ciò che sembra tutto fuorché un restauro conservativo (Cambiaso e Coppedè in promiscuità con vari vani ascensori, scale e un parcheggio) e per generosa disponibilità dei futuri proprietari (consentire visite da parte del pubblico) ciò che invece è un obbligo di legge. 
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		Ponte Caffaro – Il parking era nato in vetro-acciaioDal progettista del discusso parking di Ponte Caffaro riceviamo un’ulteriore puntualizzazione. 
 Ho notato con piacere bipartisan che l’integralismo non è solo di destra ma anche di sinistra. A una lettera pacatamente ragionata come quella da me inviata si risponde non con argomenti ma con una poesia e una foto di cantiere minacciosa che cerca di incutere terrore ai lettori.
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		Il progettista replica – Contare fino a trenta prima di dire mostroDall’autore del contestato progetto di autosilo a Ponte Caffaro riceviamo: 
 Circonvallazione a Monte è stata concepita non tanto come arteria atta a smaltire il traffico attorno al centro antico, ma piuttosto come asse portante dell’espansione edilizia ottocentesca collinare e nel tempo è diventata una delle strutture più caratterizzate e qualificanti dell’ intera città. Si sviluppa in modo pianeggiante grosso modo lungo una quota di livello compresa tra gli 80 ed i 100 mt. sul livello del mare; da Piazza Manin ai giardini di corso Ugo Bassi e incontra lungo il suo percorso alcuni rii e vallette:
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		Città – Ponte Caffaro se non fossi incatenatoA Genova un esteta disperato 
 si arrovellava confuso ed umiliato:
 ho diffuso libelli
 ed inutili appelli
 ma forse, se mi fossi incatenato…