Nella delibera – una trentina di cartelle – votata in consiglio comunale il 28 settembre scorso si trovano riassunte le ragioni che hanno spinto il Comune a concedere alla Sistema Parcheggi la costruzione del park Acquasola. Ci sono anche i pareri delle principali istituzioni competenti e le risposte alle obiezioni ricevute.
Categoria: Città
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		Acquasola/3. E il Comune scoraggiato rinuncia al contenziosoSi dice che il tempo sia galantuomo; forse -più semplicemente- aiuta a dimenticare. La delibera del 28 settembre scorso non fa alcun riferimento alla tempesta che aveva investito la storia dei posteggi “a corona”. Lascia solo intendere che, passato qualche tempo, la Sistema Parcheggi era tornata alla carica avviando col Comune “un contenzioso” e invocando, per scioglierlo, un arbitrato. 
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		Ma se ghe pensu. Paccottiglia a Banchi al posto dei libri vecchiIl quadrilatero di Piazza Banchi ormai da troppo tempo patisce la mancanza di una funzione d’uso, di un “indirizzo”. E il tempo è carogna: se ne approfitta, malgrado i bellissimi palazzi prospicienti, la magnifica chiesa cinquecentesca e la straordinaria Loggia della Mercanzia. 
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		Dibattito/ 1. Quale occasione perduta il porto degli architettiA commento della nota critica a firma(Gu.R.), aggiungo il mio personale giudizio su quello che è diventato il così detto “Porto Antico”, che di porto e di antico non ha proprio più niente. 
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		Spiccioli e sicurezza. Tanti park sotterranei per i buoni affari di chi?I cittadini più attenti fanno sentire (giustamente) la loro voce in difesa del verde e dell’ambiente contro la tendenza a svuotare come una forma di di formaggio parchi e piazze per farne dei park. Pochi però si domandano che cosa succderà dopo, cioè dopo anni di disagi, sconquassi, una volta realizzato il famoso silo: quali eventuali vantaggi potranno derivare per lo meno a quella parte di cittadini motorizzati, in nome dei quali tutti insieme paghiamo in termini di vivibilità peggiorata. 
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		Parchi di Nervi. Dalle opere del regime al regime senza opereE’ da un pezzo che i nostalgici del passato regime si danno da fare per rivalutare l’immagine culturale del ventennio, attraverso le sue realizzazioni: vedi le recenti mostre, a Genova e altrove, delle architetture stile littorio di Piacentini e altri interpreti del tempo. Se un periodo storico si giudica anche dalle opere che lascia a sua memoria, viene da domandarsi quale giudizio potrà accompagnare un regime come quello attuale, tanto prodigo di annunci quanto privo finora di risultati concreti, salvo quelli di difendere –questo sì con efficacia- gli interessi privati del premier. 
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		Via Prè/1. Integrazione non fa rima con speculazioneOra che hanno chiuso le scuole se si passa alla mattina tra le 8 e le 9 in Via Prè la si vede spesso piena di bambini. Crocchi e gruppetti sorvegliati dai genitori, accordi e programmi per la giornata. Maschietti e femminucce dai cinque ai dieci anni. Colori dal chiaro allo scuro. 
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		Via Prè/2. La vittoria di Pirro degli antirazzistiOggi passando da Via Prè mi soffermo davanti ai portoni n. 43, 41 e 39. Le case sono tutte messe a nuovo, dipinte di bei colori, con verdi portoncini lucidi. Guardo in alto e vedo molte finestre chiuse, così chiedo a una signora sudamericana che vende vestiti lì davanti se gli appartamenti sono tutti abitati, e lei mi risponde che no, molti sono vuoti. 
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		Scampoli di normalità/condivisioneUna platea di teatro gremita con pubblico seduto e pagante in cui almeno il 20 % fatto di cittadini senegalesi sparsi qua e là non è uno spettacolo solito, perché è una situazione davvero mista. Non serata gratuita di solidarietà per gli immigrati, ma normale spettacolo musicale alla tenda del Porto Antico. Cornice: il Festival del Mediterraneo. 
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		Scampoli di anormalità/separazioneSCAMPOLI DI ANORMALITÀ / SEPARAZIONE 
 Stessa situazione: il concerto al festival del mediterraneo. Scorre la prima parte della serata: un bellissimo concerto di Timna Brauer splendida cantante austro-yemenita e dell’Elias Meiri Ensemble, complesso per metà composto da israeliani e per metà da palestinesi.