Categoria: 034

  • Fondazione Carige. Se quattro presidenze vi sembran poche

    L’immagine dolente del nuovo martire cristiano, Rocco Bottiglione, immolatosi nell’arena di Bruxelles piuttosto che rinunciare al suo credo, non ai suoi pregiudizi, ha insinuato perfino nella platea de “L’infedele” (imbarazzante il confidenziale duetto, “amico Rocco”, “Gad”) l’ombra minacciosa di un’inverosimile persecuzione anti-cattolica da parte del laicismo imperante in questa “Europa senz’anima”.

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  • Informazione/1. Figli senza etichette sono tutti uguali

    Era già successo, è nuovamente successo. Prima a Savona con la tragica vicenda del suicidio di una ragazzina, poi a Genova per un paio di casi simili. Torna ad accadere oggi con un “figli adottivi” scritto in un articolo di giornale. Oggi accade con il Secolo XIX, il giornale per il quale lavoro. Era accaduto prima con una cronaca di Repubblica e de Il Corriere Mercantile.

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  • Informazione/2. Niente guerriglia ad Apparizione

    A proposito di informazione corretta mi corre l’obbligo di segnalare quanto segue. Sabato 6 novembre scorso alcuni amici che risiedono da quelle parti mi hanno chiesto di partecipare a una manifestazione di protesta contro l’offensiva presenza, pubblicizzata e strombazzata, di aderenti all’organizzazione neofascista “forza nuova”, ai quali un sollecito ristoratore di Apparizione aveva garantito locali, cibarie e amplificazione. Venivo da un presidio in piazza Melis, a Cornigliano, indetto dall’ANPI per esprimere indignazione per le violenze recate ai monumenti alla resistenza dai soliti “topastri di fogna”.

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  • Giustizia/1. Alla gogna i giudici di Berlusconi e di Cogne

    Le cose non sono assolutamente casuali, né tantomeno slegate tra loro. Da una parte procede a tappe forzate in Parlamento il cammino della riforma della magistratura, un orrore giuridico da tutti gli studiosi del diritto rifiutato, tanto che l’ANM ha rivolto un estremo appello ai presidenti di Camera e Senato per impedire il peggio. Contemporaneamente proseguono le campagne di delegittimazione e insulti nei confronti del magistrati, ad opera di esponenti delle istituzioni.

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  • Giustizia/2. La marcia dei processi per le violenze del G8

    Proviamo a fare il punto ad oggi dei processi per i fatti del G8 (quello su Piazza Alimonda non è mai stato fatto, perché archiviato). A tre anni di distanza arriva una prima condanna per l’episodio di violenza di via Barabino. Accade il 21 luglio 2001, intorno alle 15.30: Marco Mattana allora minorenne viene preso a calci e manganellate da alcuni agenti della Polizia di Stato. I poliziotti scrivono nei verbali di arresto di aver reagito all’aggressione di un gruppo di manifestanti, in seguito prosciolti, perché arrestati “illegittimamente”. Il gup Maria Letizia Califano ha condannato l’ispettore De Rosa Giuseppe, che aveva chiesto il rito abbreviato, a un anno e otto mesi con uno sconto di un terzo della pena, per aver colpito al volto con manganello Marco Mattana.

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  • Costumi. Biasotti, Bossi e la gente comune

    L’antipolitica, quando scende in campo, usa autoproclamarsi unica rappresentante della “ggente” comune. Lo fa anche Sandro Biasotti che, dopo il lungo tiramolla, decide di rimettersi in corsa per la Regione e si presenta con una lista civica, di “ggente comune” appunto, senza dire una sola parola sul perché abbandona Polo, Casa delle proprietà, Forza Italia. (Forse tace per paura di essere bacchettato da Baget Bozzo, sacro custode dell’ortodossia berlusconiana. Chissà.)

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  • Università. Tre più due uguale zero

    Un prezioso contributo a ricordarci i guasti provocati della Riforma universitaria e l’abisso che passa tra buone intenzioni e risultati è “Tre più due uguale zero: La riforma dell’Università da Berlinguer alla Moratti”, un volume a più voci a cura di Gian Luigi Beccaria e pubblicato da Garzanti (euro 13.50).

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  • Casa DS/ 1. E i ventidue scelsero la via del silenzio

    L’allarme che viene lanciato è rilevante. Venerdì 5 novembre, in una sala dello Star Hotel, circa 150 persone, prevalentemente iscritte ai DS, lo ascoltano dalla bocca di una parlamentare, Giovanna Melandri, di un sindacalista della CGIL, Beppe Casadio, e di uno che è stato un grande leader popolare e che è stato messo nella condizione di non esserlo più, Sergio Cofferati.

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  • Casa DS/ 2. Mai visto Cofferati così ingessato

    Silenzio della stampa locale su l’ “Iniziativa pubblica autofinanziata per un congresso DS che parli al paese” relatori Melandri, Casadio, Cofferati. Solo due gli interventi provenienti dall’uditorio in risposta all’invito, contenuto sulla locandina, “contribuisci anche tu”. Pubblico attento ma freddo. Anche il “cinese” non coinvolge; certo non è quello conosciuto due anni fa a palazzo San Giorgio quando con Adriano Sansa galvanizzava la platea e preoccupava la “Quercia”.

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  • Costa Magica

    Costa Magica. Estrema come il set del Padrino. Luce e oro. Inviti, scale, teatro, ristoranti, beauty farm, internet point, hall, reception, azzurre piscine sotto un cielo blu, lettini che si perdono a vista d’occhio sui dodici ponti, azzurre piscine interne con giochi d’acqua, idromassaggi, suites e demi suites, cabine senza finestra piccole come scatole da scarpe, salatini, cocktails, stranieri che cercano la visita guidata, buffet messicano, sud americano, spagnolo, italiano, cinese, francese, sushi bar, ostriche, prosecco, vino rosso e bianco, dolci, frutta tropicale, moquette ovunque, piano bar, casinò, slot machines, orchestra e quattro ascensori con vista che come siluri partono dalla hall sino al nono, decimo piano, avvolgenti come le ali di un angelo. Signora con scarpe di leopardo e stola abbinata.

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