Categoria: Lavoro

  • Infortuni nel tempo – Infortunio TIS: la sentenza

    Torniamo sull’infortunio avvenuto il 9 marzo del 2004 su un viadotto della A10, di cui già abbiamo parlato in OLI 188 e 194, per dare conto delle motivazioni – ora pubblicate – della sentenza del giudice Lepri, che aveva ritenuto penalmente responsabili dell’accaduto il Direttore del primo Tronco della società Autostrade, il Direttore dei lavori della ditta TIS che eseguiva i lavori, e il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori della ditta Spea.
    Ricordiamo che il lavoratore fu investito da un camion mentre sistemava le luci di un cantiere su un viadotto della autostrada A10. Il lavoro avveniva in regime di sola riduzione di carreggiata, anziché di chiusura di carreggiata e deviazione del traffico, come era stato previsto dal Piano di sicurezza e di coordinamento e dal contratto di appalto.
    Tra le molte considerazioni del giudice ne sintetizziamo due.

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  • Lavoro – Dimissioni volontarie e incertezze temporali

    Il Decreto Interministeriale del 21 gennaio 2008 concernente le dimissioni volontarie me lo aveva fatto conoscere Irina, quando a fine aprile ha dovuto presentare le dimissioni volontarie attraverso un servizio informatico fornito, tra gli altri, dal sindacato, una procedura che metteva termine alla tradizione delle lettere di dimissioni già firmate prima ancora di essere assunti. Comunque la notizia pubblicata sul sito del Ministero del Lavoro è già obsoleta, in quanto dal 25 giugno 2008 la procedura di dimissione volontaria è stata riportata al passato, facendo tornare operative le lettere in mano ai datori di lavoro.

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  • Infortuni nel tempo – E’ stato il lavoratore che si è fatto investire

    Tutti condannati gli imputati (il Direttore di I° tronco di Autostrade per l’Italia SpA; il Coordinatore dei lavori di SPEA SpA; il Direttore dei lavori di T.I.S. SpA) al processo per l’infortunio avvenuto il 9 marzo 2004 su un viadotto della A10 (OLI 188). Concesse solo le attenuanti generiche che hanno ridotto la pena dai tre mesi richiesti dal P.M. a un mese e mezzo.
    La difesa aveva messo in campo avvocati agguerriti: il giudizio sulle condizioni di sicurezza di quel cantiere, sulle responsabilità di quell’incidente, potrebbe infatti influire sul modo di lavorare in molti dei cantieri delle nostre autostrade.

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  • Colloqui – Selezione naturale, atto unico

    Stanza modesta, arredo ikea. Uno scaffalino billy in secondo piano, con molti libri, ammonticchiati l’uno sull’altro, come se fossero usati tutti contemporaneamente, o giacessero nella medesima posizione da tempo. Un bastoncino d’incenso fa salire una sottile colonna di fumo, in primo piano, da una scrivania sovraccarica di fogli sparsi, quotidiani ed appunti. Squilla un cellulare.
    Al quarto squillo si precipita in scena una giovane donna, in tuta e pantofole. Cerca affannosamente il telefono tra le scartoffie.

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  • Lavoro/1 – Tra pubblico e privato

    Il mito del lavoro nell’ente pubblico è diventato realtà nel 2005 per molti dipendenti delle Acciaierie di Cornigliano. Ceduti per tre anni a comune e provincia, 650 lavoratori dell’Ilva hanno affiancato dipendenti pubblici, di settori differenti, con risultati, a detta dei più, discordanti. “Sta al singolo”, hanno commentato alcuni, riferendosi all’alta o scarsa produttività dei lavoratori Ilva. “Di qua ne sono passati tre: uno è rientrato in stabilimento, due di loro davvero in gamba…”
    Ognuno, a sentire i commenti, ha portato con sé nell’ente pubblico, livore o disponibilità, desiderio di rivalsa o di conoscenza, in sintesi se stesso. Con la dose di “scazzo” legittimata dalla condizione di cassintegrato socialmente utile. Inoltre ognuno ha portato una vastità di sguardo data dall’esperienza di lavoro precedente. Chi dieci, chi venti, chi trenta “anni di marche”, con una propensione all’analisi spiccia e un po’ spietata alla quale va aggiunta una buona dose d’invidia.

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  • Lavoro/2 – Le “anime morte” della formazione

    Forma.Temp è il Fondo per la formazione professionale dei lavoratori temporanei: una libera associazione senza fini di lucro tra le associazioni di rappresentanza delle agenzie per il lavoro, le organizzazioni sindacali dei lavoratori temporanei, e Cgil-Cisl-Uil.
    Il fondo nasce a seguito della legge 196/1997 (poi diventata legge 30/2003) che aveva previsto l’istituzione di un fondo bilaterale per la formazione, alimentato dal 4% delle retribuzioni lorde corrisposte ai lavoratori interinali, e gestito congiuntamente dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni delle agenzie per il lavoro.

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  • Lavoro di genere – Donne e impresa in due ore

    C’erano molte donne e anche qualche uomo giovedì 12 giugno nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi all’incontro ”L’impresa al femminile. Un bando per Genova” promosso da Michela Tassistro, presidente della commissione pari opportunità del Comune di Genova.

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  • Cornigliano – Una partita cominciata male può finire bene?

    Ilva, acciaierie, riunione del Collegio di vigilanza dell’Accordo di programma. Su Secolo XIX, Corriere Mercantile e Repubblica Lavoro del 4 giugno 2008 la cronaca: scoraggiante, avvilente.
    Seicento lavoratori nell’incertezza più assoluta. Chi se ne dovrà occupare? Gli enti locali, Riva o chi altro?

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  • Ilva – A Taranto e a Genova Riva fa come vuole

    Tamburi di Taranto è il quartiere più inquinato d’Italia, ma come scrive l’edizione locale di Bari di Repubblica il 4 giugno, altri veleni stanno inquinando il clima istituzionale pugliese. “Il difficile rapporto tra enti locali e aziende” si manifesta, in particolare, con quella “più invasiva di tutte in tutti i sensi: l’Ilva”. La lunga storia di conflitti con l’Ilva (anche sul fronte della sicurezza: due operai morti nell’ultimo anno, Domenico Occhinegro e Gjoni Arjan) ha recentemente subito una brusca accelerazione.

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  • Infortuni – Parlare coi lavoratori per non arrivare tardi

    140.000: questo, secondo i dati Inail, è il numero complessivo dei morti per lavoro in Italia dal dopoguerra ad oggi.
    Giorno per giorno, all’anno, in 60 anni: tutti i diversi modi di presentare le cifre di questi morti restituiscono una realtà inaccettabile.
    Nel convegno Cgil “Per un lavoro più sicuro” (5 giugno 2006) Claudio Calabresi dell’Inail dice che le morti sul lavoro sono “sempre più alla attenzione del paese”, ed anche dei mezzi di informazione, “non perché aumentano gli eventi, ma perché si sta abbassando la “soglia del dolore”, cresce la coscienza collettiva sulla loro inaccettabilità”

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