Categoria: Lavoro

  • Precari/2 – La grande assenza del sindacato

    A conclusione dell’incontro tra il presidente della Regione e i “suoi” precari nella sala del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale, l’ultima parola viene data a Giovanni Floris. “Come giornalista, dice il conduttore di Ballarò, oggi la cosa che mi salta agli occhi è che questa situazione non è stata strappata alla politica: è la politica che ha messo insieme qui queste persone e le ha fatte parlare”. Floris coglie nel segno: infatti non è la Regione ad essere stata convocata dai lavoratori e dal loro sindacato, ma sono i lavoratori che affollano la sala ad essere stati chiamati a raccolta dal loro diretto o indiretto datore di lavoro. Coerentemente, si potrebbe dire, non solo tra gli interventi ufficiali non è stato previsto nessun sindacalista, ma il sindacato non viene nominato mai nemmeno per sbaglio dagli oratori ufficiali.

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  • Service Press – Ecco come ti inquino i notiziari radio

    E’ verissimo quanto segnala c.a. (OLI n. 126) sui giornali senz’anima. Da giovane vittima del sistema, mi permetto di aggiungere qualche indicazione che aiuta – soltanto noi addetti, perché alla “ggente” purtroppo queste denunce non arrivano – a capire quanto la libertà di informazione e di critica, garantita dalla legge 69, è diventata schiava dei grandi o piccoli investitori. Dalla radiofonia commerciale più bieca, ecco allora la mia anonima testimonianza.

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  • Statistiche – Poche le fabbriche degli infortuni

    Il consueto appuntamento con il rapporto annuale dell’Inail (Salone Amga, 13 dicembre) questa volta ha portato la novità di una analisi qualitativa del fenomeno infortunistico frutto della inedita collaborazione tra Inail, Regione e Asl liguri. Potenzialmente un ottimo input per le parti sociali che potrebbero trarne utili indicazioni su dove intervenire, ma quel che avviene nel convegno induce piuttosto al pessimismo.

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  • Precari ed ex – Quell’incerto destino ai margini del lavoro

    Che clima c’è alla scuola edile di Borzoli lunedì 19 dicembre? E’ arrivato il freddo. In sala molti cassintegrati che entrano e escono, parlano, fumano nella zona esterna. Sono operai e impiegati Ilva pronti a sentire notizie sulla tredicesima – che nessuno riconoscerà loro – sul rientro alle Acciaierie di Cornigliano, e sui nuovi impianti promessi nell’accordo. Certo non è semplice. Più di seicento persone fuori dall’azienda che Comune, Provincia e Regione si sono presi in carico, con quel senso di carità che in nessun accordo è stato esplicitato ma che aleggia nell’aria da quando sono entrati negli enti locali a ritmo di trecento, cinquanta alla volta, da più di un anno. “Ancor grazie”, sembrano dire sindacati e istituzioni, “perché senza di noi chissà cosa sarebbe successo”.

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  • Sciopero Cup – Il comodo ombrello delle coop sociali

    Lunedì 4 dicembre, sciopero del Cup (Centro unificato di prenotazione sanitaria): in piazza a manifestare quasi tutti i 114 dipendenti delle tre cooperative sociali (La Cruna. Il Pellicano Verde, La Rimessa) che gestiscono questo servizio.
    I motivi sono chiariti nel volantino: “Molte persone pensano che tra noi e gli sportellisti Asl non ci sia alcuna differenza: magari! … Ciò che cambia è il datore di lavoro: il nostro non è un ente pubblico ma sono tre cooperative sociali che lavorano per conto di Datasiel che non è altro che un intermediario tra le Asl e le cooperative. Questo cambia in peggio le cose … in primis la retribuzione che a parità di orario è inferiore di circa 250 euro mensili a quella dei dipendenti Asl …”. Il volantino elenca poi i motivi di disagio dovuto alle precarie condizioni ambientali in cui si svolge questa attività. La lotta quindi è “contro le cooperative, contro Datasiel, contro questo sistema di appalti e subappalti che scarica sui lavoratori la riduzione di costi di gare d’appalto al massimo ribasso”.

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  • Acciaierie – Vivere a Cornigliano, romanza incompleta

    All’opera la romanza è il momento più atteso. Corale, o assolo è l’attimo in cui sentimenti dei personaggi si rivolgono al pubblico, in un abbraccio unico. E’ l’aria più nota, conosciuta a bambini e anziani, fischiettata per strada.

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  • La morte di Monica – Se la Coop siamo noi, no ai subappalti

    Il giorno del funerale di Monica Di Mari, lunedì scorso, l’Ipercoop di Carasco è rimasta chiusa dalle 11.30 alle 12.30 in segno di lutto. Forse a seguito della protesta dei dipendenti, che riuniti in assemblea hanno espresso tutto il loro rammarico per l’eccessiva sollecitudine con la quale l’Ipercoop di Carasco ha ripreso la sua normale attività commerciale (Il Giornale, 27/10/06). Nei giorni scorsi i tre sindacati di categoria avevano proclamato un giorno di sciopero: “le numerose denunce fatte sulla tenuta minima dei livelli di sicurezza nel settore sono state a tutt’oggi disattese”.

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  • Guerre tra poveri – Comunali lavoratori più dei cassintegrati?

    Ad un anno dalla collocazione temporanea in Comune e Provincia dei cassintegrati Ilva, quello che esce – non solo metaforicamente – è uno scambio di lettere, decisamente poco affettuose, tra un osservatore del Comune, e un ex Ilva, pubblicate nella settimana dei morti dal Secolo XIX.

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  • Amarcord – La Cgil com’era cent’anni fa

    Il 1° ottobre la CGIL ha celebrato a Milano il centenario dalla sua nascita, decisa allora, in quella stessa città, da 700 delegati in rappresentanza di oltre 80 camere del lavoro e di circa 200.000 aderenti. L’evento, almeno sulla stampa cittadina, passa quasi senza menzione. Io lo vivo accorgendomi che ciò che si svolge intorno a me non riesce ad accendermi.

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  • Trasformazioni – Nuova Cornigliano: un sito virtuale

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    La mostra è sgombra. Nessuno a Villa Bombrini in un pomeriggio feriale. Solo un usciere ed una ragazza che indica il percorso. Il palazzo, inaccessibile fino a pochi mesi fa, offre il suo pianterreno, con affreschi, pareti, e camini, senza troppe storie. Con il disincanto dei sopravvissuti. Distante ed integro, nonostante tutto. Palazzo con il prato all’inglese, le finestre sul parco confinante con il perfetto opposto, l’altro da sé.

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