Cultura – Cronache dal fortino delle biblioteche

La stampa ne ha parlato, il primo a dare la notizia, il 10 ottobre, è stato un quotidiano locale, Il Gazzettino (http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=76217: il sindaco di Musile di Piave, in provincia di Venezia, è riuscito a far breccia nel fortino delle biblioteche italiane con la decisione di cancellare dalla biblioteca comunale gli abbonamenti ai presunti quotidiani “politicizzati”. Motivazione bipartisan, come vuole il prontuario del buon politico italiano dagli anni novanta ad oggi: no a Il Manifesto, no a La Padania, 1 a 1 palla al centro. Ma poi: no a La Repubblica, sì a il Corriere della Sera: l’imparzialità sembra vacillare.


Nell’elenco dei promossi entrano anche La Gazzetta dello Sport e alcuni quotidiani locali. Se si vuole azzardare un qualche criterio empirico, e non biblioteconomico, nella selezione del sindaco si può sostenere che il quotidiano diretto da De Bortoli ha un’edizione locale, il Corriere del Veneto, che potrebbe farlo annoverare tra le testate locali. Ma La Gazzetta? Forse quello che conta è il gruppo editoriale di provenienza (RCS MediaGroup SpA), lo stesso del Corriere? O ad incoronare La Gazzetta dello Sport sono gli oltre 3.500.000 lettori?
Il problema è altro rispetto alla diatriba delle etichette destra e sinistra sui giornali italiani. Gli stessi bibliotecari italiani, abituati a contestualizzare le particolarità ed armonizzare le differenze dei patrimoni librari e informativi, hanno collocato la discussione su un piano più ampio.
L’IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions), nel suo convegno annuale, ospitato quest’anno a Milano, ha individuato insieme all’UNESCO nel Manifesto sulle Biblioteche Pubbliche (http://archive.ifla.org/VII/s8/unesco/ital.htm) il ruolo essenziale della biblioteca per la crescita della democrazia grazie al libero accesso “senza distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua o condizione sociale” al sapere e all’informazione, tramite raccolte e servizi che “non devono essere soggetti ad alcun tipo di censura ideologica, politica o religiosa, né a pressioni commerciali”.
La risposta all’iniziativa del sindaco di Musile è arrivata con una lettera del prof. Mauro Guerrini (http://www.aib.it/aib/cen/stampa/c0910a.htm) presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche. Le sue parole misurate, puntuali e sobrie, hanno riportato l’attenzione del destinatario proprio ai principi del documento IFLA-UNESCO. Attendiamo risposta.
Si legge ancora sul Manifesto che i governi nazionali e le istituzioni locali dovrebbero incoraggiare e sostenere le biblioteche pubbliche in questa loro missione socio-culturale. Sfortunatamente le biblioteche italiane versano ormai da diversi anni in una situazione critica. Vessati da continue riduzioni di bilancio, carenze di personale aggravate dai lavoratori con contratti a termine non rinnovati nel corso del 2008/2009 e 150oristi sempre più sparuti, i bibliotecari italiani rischiano di fare la fine del panda. Speriamo che questo baluardo di democrazia non sia in via di estinzione. Segnaliamo la pagina web http://www.ifla.org/en/about-faife, relativa al FAIFE gruppo di lavoro IFLA preposto alla difesa e promozione dell’articolo 19 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.” (http://www.ohchr.org/EN/UDHR/Pages/Language.aspx?LangID=itn)
(Alisia Poggio)