Società – L’antirazzismo genovese e la sua storia

Due mesi fa Genova ha visto, dopo molto tempo, una grande manifestazione per i diritti degli immigrati, organizzata dal Comitato 1 marzo. Dopo la manifestazione – come spiega Stefano De Pietro nel suo articolo Dal primo marzo al primo maggio – il comitato, in collegamento con altre città, ha proseguito la sua attività, ha definito obiettivi, progetta nuove iniziative.


Osservando il nascere di questa nuova storia è interessante ricordare proprio l’esperienza genovese, dal 1993 al 2001, del Coordinamento delle Associazioni degli Immigrati della Liguria e del Forum Antirazzista di Genova. Il movimento genovese nacque come reazione all’esplodere di un razzismo violento nella nostra città, in particolare nel centro storico, nel luglio del 1993, con le prime ronde razziste armate di bastoni e spranghe a caccia del diverso. Associazioni laiche e religiose, sindacati e singoli immigrati ed italiani iniziarono un lavoro quotidiano, faticoso e soprattutto unitario ottenendo ottimi risultati. La città riuscì a superare la conflittualità nel centro storico ed a ribaltare la situazione diventando, dal 1997 al 2004, una delle città italiane più accoglienti, dove gli immigrati vivevano meglio e la convivenza tra immigrati e genovesi era la più positiva. A Genova si susseguirono iniziative: una grande manifestazione antirazzista con diecimila partecipanti (1995), il corso per mediatori culturali, il primo mercatino multietnico perfettamente in regola per tasse e permessi, il protocollo d’intesa per la scuola, la prima graduatoria per le case popolari che includeva gli immigrati, il primo protocollo di intesa tra questura ed associazioni per l’espletamento delle pratiche di soggiorno, una continua interazione e contrattazione con gli enti locali e con la Regione … Genova è stata inoltre la prima città a modificare il proprio statuto comunale per dare il diritto di voto amministrativo agli immigrati residenti (2004).
Quel lavoro ha avuto successo perché era unitario e rispettoso di tutti i soggetti che volevano dare un contributo, perché era un lavoro fatto per la città, per il paese, dove prevaleva l’interesse generale su quello particolare e perché era un lavoro fatto “con” e non “per” gli immigrati. I singoli cittadini immigrati, erano continuamente coinvolti ed ascoltati, le loro opinioni erano rispettate e prese in considerazione. Le assemblee serali del Forum Antirazzista con gli immigrati che riempivano sempre il Teatrino di San Siro erano frequenti in città. I cittadini immigrati erano protagonisti principali del gruppo di coordinamento delle attività del Forum.
Quando, nel 2001, finisce l’esperienza del Forum Antirazzista non finiscono, in breve tempo, i suoi effetti. La storia recente dell’antirazzismo genovese aiuta a spiegare il successo del primo marzo e può dare forza alla nascita di un nuovo movimento.
(Saleh Zaghloul)