Autore: Redazione

  • Teatro – L’insostenibile sofferenza della verità di Yuri

    “Di qui si va via tutti insieme.” L’umanità non è divisa tra beati e dannati nel dopo morte pensato da Petruzzelli e Calandri per il loro splendido apologo sui crimini che i medici nazisti hanno compiuto sui bambini cavie nei lager.
    Nell’aldilà di “L’olocausto di Yuri” presentato lo scorso 20 febbraio al Teatro Duse, c’è solo un’immensa folla che cammina in continuazione. Ognuno apparentemente cerca gli altri: i figli uccisi, la moglie, il carnefice, ma quello che davvero importa nell’incontro con l’altro sono i frammenti di sé che ne vengono riflessi e restituiti, e che lentamente ricompongono la verità di ciascuno. Si potrà andare via solo dopo che tutti avranno capito, solo dopo che per ogni singolo si sia compiuto il percorso della consapevolezza di sé, della parte di colpa che ciascuno ha anche nelle tragedie di cui è stato vittima.
    Nessuno potrà andarsene finché anche l’ultimo non sia uscito dal circolo della ripetizione dei gesti che continua a compiere in attesa del coraggio di affrontare l’insostenibile sofferenza della verità.
    (Paola Pierantoni)

  • Libri – La fatica della vecchiaia secondo Roth

    Vi voglio parlare di Philip Roth. E’ necessario. Ci sono cose entusiasmanti che vanno condivise con altri. Roth è una di quelle. Potete iniziare a conoscerlo con uno qualsiasi dei suoi romanzi, da quelli dell’esordio o dall’ultima pubblicazione. Ma iniziate. E fatelo subito.
    Era la mia convinzione sulla quale non avrei arretrato di un passo, se non fosse stato per una mail, letta a Fahrenheit – Radio Rai Tre – venerdì 23 febbraio. “Non dovevate recensire “Everyman”, l’ultimo libro di Roth – troppo crudele il modo in cui tratta la vecchiaia…Gli ascoltatori della radio sono spesso anziani. Una visione di quel tipo li può sconvolgere.”

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  • Verde e verdi – Ha anche un cognome il disastro giardini

    Non solo Aster ha colpa del degrado del verde urbano e storico: non mi pare che si debbano trascurare le responsabilità del committente di Aster, in particolare dell’Assessore all’Ambiente, che nel caso è anche un Verde. Che con rara incoerenza ha buttato tutte le energie nella costruzione del maxicanile di Monte Contessa (distruggendo ampie aree verdi, derogando più di una norma), ma impegnando ben poche risorse nella manutenzione costante, continua dei giardini.
    (Franca Guelfi)

  • Cronache – Nuove Brigate Rosse e vecchio cinismo

    E’ anzitutto desolante sprofondare di colpo in un passato di trent’anni fa, contrassegnato con lo stesso marchio della stella a cinque punte. Ecco di nuovo le mitragliette, le pistole, gli attentati in preparazione e tutto ciò che credevamo sepolto per sempre della vecchia storia delle Brigate rosse. Apri il giornale o il telegiornale e ritrovi tutto come prima, e bisogna superare lo sconforto prima di notare a margine qualche risvolto trascurato dall’informazione.

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  • Pericu addio/1 – La vittoria sotterranea dell’auto sul bus

    Chissà se i genovesi si aspettavano qualche parola di più dal sindaco e dagli amministratori di centro sinistra che li hanno amministrati durante gli scorsi 10 anni. Dieci anni, circa un terzo della vita produttiva di un individuo, liquidati con un paio di autocelebrazioni al Ducale e, di recente, con altrettante rimpatriate con lacrimuccia. Col risultato che nella campagna delle primarie si son sentite parole (meglio: allusioni) come continuità e discontinuità e tutti a chiedersi a chi o a cosa alludessero. Eppure l’occasione era buona – una roba del tipo “10 anni con noi” – e poteva avere anche una certa utilità per quelli che dovranno succedere agli attuali amministratori.

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  • Pericu addio/2 – Il disastro giardini ha un nome: Aster

    Secondo Repubblica (14 febbraio 2007), la lacrima sarebbe apparsa sul ciglio di Pericu al momento di constatare amaramente che per i parchi della città la sua giunta “non ha potuto far molto” (nda, un eufemismo, si capisce). “Quindici anni fa, ha ricordato, c’erano 400 giardinieri mentre ora ce ne sono solo 60”. Così, con una battuta lapidaria, il sindaco ha chiarito anni di discussioni, recriminazioni e conflitti sullo stato dei giardini della città. Mortificati e abbandonati al punto da richiedere oggi investimenti massicci per il loro recupero, i giardini hanno da tempo chiuso bottega; come i giardinieri.
    E perché – durante il governo del centro sinistra – i giardinieri si sono ridotti a poco meno del 20%? Erano troppi? Costavano troppo? Non lavoravano? Lavoravano troppo poco?

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  • Acciaierie – Quante nuvole sul futuro degli operai in affido

    E’ un San Valentino quello che ci propongono i giornali sulla questione Cornigliano.
    Siamo al 14 febbraio, festa degli innamorati, e su Repubblica-Il Lavoro e Corriere Mercantile appare la cronaca della giornata precedente in cui Burlando, Pericu, il presidente di circoscrizione Bernini e Grondona della Fiom hanno inaugurato l’Infopoint del quartiere per i progetti delle aree siderurgiche restituite alla città.

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  • Incontri – Cultura, non consumo, per i giovani latinos

    Alla biblioteca Berio si ha l’impressione che, per un collasso della materia, i confini mondiali si siano ristretti. L’occasione è la conferenza (10 Febbraio 2007) che ha accompagnato la donazione di quasi duecento libri in lingua spagnola da parte del consolato ecuadoriano, ed in particolare dell’Universidad Técnica di Loja. Tanti italiani, tra cui molti frequentatori sabatali della biblioteca, altrettanti latinoamericani.

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  • Kyoto, chi? – Ha un bel calendario la cattiva coscienza

    Dieci anni fa, a Kyoto, l’accordo sui gas serra: ridurre le emissioni nocive. L’Italia in quella occasione chiese impegni persino più gravi di quelli alla fine concordati. Non i primi della classe ma quasi. Oggi, a due anni dall’entrata in vigore dell’accordo, l’Italia, impegnata a ridurre le sue emissioni di gas serra del 6,5% entro il 2012, a tutt’oggi le ha invece aumentate del 12-13%. Oltre le conseguenze finanziarie per le industrie (pagheranno di più), l’inquinamento, la salute dei cittadini, i costi dei trasporti, la perdita di giornate di lavoro ecc.

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  • Farmaci – Risparmiare sulla salute non sempre è giusto

    “La salute al giusto prezzo”: s’intitola così un colorato dépliant distribuito dall’Assessorato alla Salute della Regione Liguria. Ed ecco il testo. “Per curare alcuni disturbi è possibile trovare in commercio farmaci ugualmente efficaci e sicuri con nomi e prezzi diversi. Gli attuali studi scientifici hanno evidenziato che i farmaci appartenenti alla categoria terapeutica degli Inibitori di Pompa Protonica, utilizzati per i disturbi correlati alla secrezione acida gastrica, il trattamento dell’ulcera peptica e della malattia da reflusso gastroesofageo, sono sostanzialmente sovrapponibili in termini di efficacia e tollerabilità. Dal 1° febbraio 2007 per questa classe di farmaci sarà a carico del Servizio sanitario regionale il prodotto CON IL PREZZO PIU’ BASSO. I cittadini che vorranno comunque un medicinale diverso, lo potranno avere pagando la differenza di prezzo.”

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