“Come Regione abbiamo ipotizzato il superamento del reparto di Ostetricia dell’ospedale Evangelico…perché mossi dall’obbiettivo di garantire condizioni massime di sicurezza, che in questo caso mancavano per l’assenza della rianimazione” (Corriere Mercantile, 18 gennaio). Nessun problema di sicurezza: il servizio di ostetricia dell’ospedale Evangelico “funziona bene e in sicurezza” (Corriere Mercantile, 19 gennaio). Così, l’assessore regionale alla Sanità Claudio Montaldo smentisce Claudio Montaldo il giorno dopo. Ma non importa: il reparto di ostetricia, ginecologia e neonatologia verrà comunque chiuso. E’ previsto dalla “seconda fase” del suo piano di riorganizzazione della rete ospedaliera ligure. Un piano che nessuno conosce.
Autore: Redazione
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Partecipazione – Il silenzio e le voci degli innocenti
Il tema del dibattito – l’invito arriva via mail – “Prove tecniche di partecipazione e nuove municipalità”, al circolo “I Carruggi” del 22 gennaio (ore 17), organizzato dallo schieramento che sostiene Sanguineti, è ghiotto: fin troppo ricco (sette relatori, tutti di spessore, più il moderatore). L’affollamento dei temi (dalla crisi dei partiti e il rinnovamento della politica, fino alla valenza partecipativa delle nuove Municipalità) è a rischio di congestione. E non è una pratica da sbrigare e chiudere in fretta. L’ultimo intervento del dibattito, dalla platea, lo conferma. Chiede di riprendere in maniera più articolata gli argomenti passati in rapida rassegna. L’occasione è da non perdere, dice, specie a fronte del confronto politico in corso in città: desolante e affetto da personalismi.
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Ricerca civile – Cominciare dal senso del bene comune
Non par vero che si possa parlare di politica a Genova. Non par vero che si riesca a farlo senza depliant che promuovono il tale, senza apparato, facce, giornalisti, cameraman. Ma succede nella nostra città per il secondo anno. La scelta è quella di tornare a dare un senso alle parole, come fossero scheletro sul quale immaginare un corpo di società.
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Saldi – Un Secolo migliore delle pagine gialle
Le citazioni riportate di seguito sono fedeli all’articolo originale; si è deciso però di sostituire i nomi di marche, negozi e strade con pseudonimi di fantasia (in corsivo nel testo).
Giovedì 25 gennaio. C’è aria di shopping in giro, saldi, ribassi, cestoni di merci a prezzi ammalianti, paradisi endorfinici di fine stagione; ma le porte di essi restano sbarrate per chi, precario, co.co o co.pro, ha a che fare con personali manovroni finanziari per arrivare alla fine del mese. Addio al futile, ma un euro per conoscere cosa accade in città è proprio indispensabile, per formare l’opinione e rendersi consapevoli dei conflitti sociali in atto, quindi vado in edicola e compro, fiduciosa, il giornale. -
Carige – Baci e abbracci in Fondazione
Cinquecento parole sono il massimo consentito dalla nostra newsletter per un articolo. Argomento: le ultime vicende della Fondazione Carige che detiene oltre il 40% delle quote della banca omonima e ne è pertanto il principale azionista. Regola aurea: quando le notizie si assiepano partire dalla fine. Sapendo come finisce una storia risulta più facile individuare gli antefatti. La fine è che il 15 gennaio scorso il Consiglio di indirizzo ha eletto all’unanimità – per la prima volta dopo anni – il nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione. Nel Consiglio, dove la maggioranza è largamente di centro destra (7 seggi), il centro sinistra avrebbe potuto avere 3 invece che 2 rappresentanti. Ma ha fatto omaggio – solo nei giorni successivi se n’è capito il significato – di uno dei suoi posti alla Curia; così il cardinale ci ha messo un suo vice.
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Larghe intese – Riforma dei “Servizi” a marcia indietro
Le intese bipartisan, tanto e autorevolmente auspicate, possono produrre inquietanti mostriciattoli. Non si può definire in modo diverso la proposta di riforma dei servizi segreti, esaminata in tutta fretta nelle feste natalizie e approvata all’unanimità dal Copaco (Comitato parlamentare di controllo sugli 007). I giornali ne hanno fatto appena un cenno per segnalare il nuovo inatteso accordo trasversale ottenuto dal Mazzarino berlusconiano, Claudio Scajola. Ma appena sono venuti fuori i primi contenuti del piano di riforma il tipo di reazione più diffusa è stata l’incredulità. Almeno tra la gente comune.
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Nomine – Dare a Cesare quello che è di Carige
Più ancora delle dimissioni del presidente Lorenzelli, che coprono mosse e logiche delle quali i finanziatori della Fondazione, i cittadini, non verranno mai a sapere nulla, stupisce nella vicenda la disinvoltura con cui il presidente della Regione Burlando chiede all’Arcivescovo di Genova di entrare nel CdA per garantire trasparenza e buon uso delle risorse ai fini sociali, educativi, culturali ecc. L’iniziativa di Burlando significa più di un fatto: o il governatore della Regione non riponeva nessuna fiducia in qualunque CdA fosse nato dalle nuove elezioni, per sentire il bisogno di un garante super partes, o preparava la mossa successiva: l’intesa con il sorridente ex ministro imperiese, di cui buona parte dei genovesi non ha ancora digerito la pessima prova offerta durante il G8, per la suddivisione delle poltrone: una a me, una a te, una alla Curia, con buona pace di tutti.
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Porto/1 – La Procura indaga, la politica tace
I quotidiani locali hanno dato – il 17 e il 18 scorsi – un discreto rilievo allo sviluppo dell’inchiesta in corso sulle concessioni demaniali nell’area portuale. Accertate irregolarità gravi e gravissime; si dice oltre un centinaio.
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Porto/2 – La campagna anti-Novi mostra i moventi
Ridurre quanto sta succedendo in porto alle amnesie o cecità – disinteressate o meno – di qualche funzionario è fuorviante. I furbetti, quelli che hanno tratto vantaggi concreti, ci sono. Ma in discussione c’è altro. Qual era il significato politico di conservare per anni tra i moli un abusivismo così massiccio di cui la maggior parte dell’utenza portuale, sia pure in forme diverse, si è avvantaggiata?
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Primarie – Cose dette e taciute all’incontro Vi.Za.Sa.
Da registrare ci sono i fischi e i buu che quasi a dibattito concluso una parte del pubblico dedica a Marta Vincenzi. Marta non ha resistito a rivendicare il suo ruolo guida qualora vincesse primarie ed elezioni a sindaco. “Visto? Lei è così… E’ una questione di carattere. Perchè lei, dentro di sè, non ascolta nessuno…”, “Il modo poi! Non è possibile!”, “Bastava che parlasse di sintesi, di ascolto, di unità della sinistra… con Sanguineti e Zara. Era andata bene!”, “E’ la sua vera anima…Che ci possiamo fare?”