Adesso che tutte le procedure burocratiche sono state espletate all’interno delle sezioni Ds, ai genovesi non resta che ringraziare il partito e i suoi alleati per aver prodotto faccia e nome del loro candidato. Di sinistra? No – semplicemente candidato “di”. Degli iscritti che l’hanno scelto. Semplificando candidato “D”. Come donna.
Nove mesi esatti sono stati necessari per partorire la creatura che aveva annunciato il suo arrivo già in periodo pasquale, senza che nessuno la prendesse sul serio.
Autore: Redazione
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Palazzo Tursi – Marta e gli altri quale convivenza?
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Circolazione – Non solo un dettaglio la sosta selvaggia
I consiglieri comunali hanno chiesto l’audizione dei vertici aziendali Amt a un anno dalla cessione del 49% ai francesi di Transdev. Succede nella Sala Rossa di Tursi; lo riferiscono i quotidiani locali del 21 dicembre. Noi, dice Guyot, manager di Transdev, abbiamo fatto la nostra parte. La ristrutturazione della rete ha comportato tagli, ma le nozze coi fichi secchi non si fanno. Se mi date dei soldi miglioreremo il servizio più di quanto non abbiamo fatto sin qui. -
Informazione – Free-service per fare giornali senz’anima
Il nodo più stretto, finora inestricabile, del garbuglio giornalisti-editori, protagonisti di una vertenza senza fine, è lo stesso che sta soffocando l’informazione. Si chiama dipendenza dal potere economico-politico e dai suoi strumenti di condizionamento, di cui la pubblicità, palese o occulta, è solo uno dei tanti. Per capire qualcosa di più su quanto sta succedendo nei giornali basta guardare -non subire – la Tv: a cominciare dai suoi Tg, vero capolavoro di reticenza, elusione, censura-autocensura, sudditanza verso chi conta. -
Incidenti – Il dolore aggiuntivo da Pronto Soccorso
Domenica 24 dicembre si è presentata come una giornata di quelle che i milanesi non sanno: limpida, insolitamente calda, insomma proprio da moto. Così,chiesto il permesso alle Mogli, Guido, Franco ed io siamo partiti per il giro delle tre Province: da Santa Margherita sino a Santo Stefano d’Aveto passando per il Passo della Scoglina; poi su verso il Tomarlo e giù sino a Bedonia; una bella salita ancora al Passo Cento Croci per scendere a rifocillarci a Varese Ligure; infine verso Sesta Godano e il Bracco per il ritorno. -
Statistiche – Poche le fabbriche degli infortuni
Il consueto appuntamento con il rapporto annuale dell’Inail (Salone Amga, 13 dicembre) questa volta ha portato la novità di una analisi qualitativa del fenomeno infortunistico frutto della inedita collaborazione tra Inail, Regione e Asl liguri. Potenzialmente un ottimo input per le parti sociali che potrebbero trarne utili indicazioni su dove intervenire, ma quel che avviene nel convegno induce piuttosto al pessimismo.
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Ateneo – Un piano di studio per l’Orgasmus
Come si compila un piano di studi? Intanto non serve uno sforzo sovrumano: quasi tutti i corsi di laurea hanno una sorta di schema di base da seguire. Si deve solo cercare di arginare le vocazioni al martirio che animano alcuni studenti un po’ troppo zelanti ed ottimisti, soprattutto subito dopo l’immatricolazione. Ma anche in quelle circostanze il tutor è solo uno strumento che può consigliare, disapprovare e far fare il ruttino al pupillo con cui dialoga: non ha certo il potere di decidere. Ci mancherebbe altro!
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Welby/1 – Un giudice-dimezzato non può decidere
Prigioniero del suo corpo, tenuto in vita da un ventilatore polmonare, Piergiorgio Welby chiedeva che venisse interrotta la respirazione automatica, dopo una sedazione che gli evitasse un’ultima, atroce sofferenza: quella di morire soffocato. In un mondo civile, in cui le scoperte tecnologiche fossero accompagnate dal maturare della coscienza sociale, una simile domanda sarebbe stata rivolta da Welby a chi lo aveva in cura. Nel nostro mondo è stato costretto a rivolgerla al giudice. Il medico e la struttura che lo tenevano in vita ritenevano, infatti, che sì, si poteva sedarlo e poi “staccare la spina”, ma una volta che, sedato, non fosse più stato in grado di decidere consapevolmente, quella spina era loro dovere riattaccarla.
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Welby/2 – La misericordia? Ormai e’ morta
Era un chiesa fondovalle. Di quelle delle Alpi con campanili svettanti e un camposanto recintato, come in città non se ne vedevano. In alcune tombe fiorivano le stelle alpine e le croci in ferro battuto sembravano tratte da un romanzo. Le lapidi mescolavano teschi, tibie e angeli come se il senso di una vita terrena potesse sintetizzarsi in quei pochi simboli, presagio di eternità e fine.
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Informazione/1 – La vertenza coinvolge non solo i giornalisti
I giornalisti (Federazione nazionale della stampa) scioperano; la proprietà – gli editori (Fieg) e l’ Agenzia per i contratti nel pubblico impiego (Aran) – resistono. Le autorità (Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio, Ministero del Lavoro ma non solo) auspicano: mettetevi d’accordo, la stampa è importante e pitipì e pitipù. Sono stati molti, da quando è iniziata la fase dura della vertenza, gli articoli e i comunicati delle parti in causa. -
Informazione/2 – L’editore democratico che rifiuta il dialogo
Gli scioperi dei giornalisti sempre più ravvicinati e prolungati, sono il segno di una durissima battaglia in corso. Gli innumerevoli comunicati che li accompagnano tuttavia poco informano. Se vuoi sapere qualcosa sulle ragioni che da circa due anni tengono i giornalisti della Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana) sul piede di guerra contro la Fieg (Federazione italiana editori di giornali) è inutile leggere giornali e settimanali. Con l’unica eccezione, salvo errori, di Diario (10 novembre 2006) che con l’eloquente titolo di copertina “Chi se ne frega dei giornalisti” pubblica una inchiesta “vecchio stile” di Oreste Pivetta.