Autore: Redazione

  • Liberazione/1. “Venti di Aprile” alla Sala chiamata

    “Sala chiamata” in progressivo affollamento, alcuni giovani tra il pubblico, al tavolo molti oratori. Solita celebrazione retorica della Liberazione? Già il nome, “Venti di aprile” è diverso dal solito e lega, curiosamente, fatti significativi della Resistenza avvenuti nel primo mese della primavera in Italia, in Vietnam, a Lisbona ed a Cuba.

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  • Liberazione/2. La musica della Marini? Meglio fave e salame

    A Palazzo Ducale, la sera del 24 Aprile, un concerto straordinario ha festeggiato la Resistenza mettendo fianco a fianco due immagini dell’Italia diversissime tra loro.
    Prima una grande signora della canzone, Giovanna Marini, con la sua splendida capacità di raccontare cantando, ci ha riportato agli anni dietro di noi.

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  • Ricordi. La “santa inquietudine” di Lucia D’Arbitrio

    Lucia D’Arbitrio, “Luce del libero arbitrio”, come ha subito anagrammato qualcuno, non si è accontentata di essere un’affascinante signora della borghesia genovese; la “santa inquietudine” che l’animava le ha fatto scegliere altre strade, che ha percorso con la forza della sua convinzione, non priva però di quel tocco d’ironia e di levità che facevano di lei una persona preziosa.

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  • Vandalismi. Neanche il surf sfugge al costume globale

    Un giovane amico, amante del surf, mi ha raccontato di essere andato domenica alla spiaggia di Varazze per dilettarsi i tra le onde che, in quel luogo, sono particolarmente adatte ai surfisti. A fine pomeriggio però trova l’automobile con un vetro laterale in frantumi, anche se niente è stato portato via. La cosa certo non gli piace, ma non lo stupisce. Mi spiega infatti che si tratta di un avvertimento: gli abitanti del luogo non gradiscono che la spiaggia, che nei dintorni è tra le pochissime adatte a questo sport, venga invasa da gente non strettamente del luogo.

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  • 25 Aprile. Mussolini? Un martire per Rai Due-Fiamma

    Era terminato da pochi minuti “Cefalonia”, film-tv di Rai Uno sul sacrificio della Divisione Acqui nell’isola greca, dove i nostri militari, abbandonati a se stessi da alti comandi indegni, quanto il re fuggiasco, vennero massacrati dai nazisti. Quello trasmesso la sera del 12 aprile non era un documentario ma una fiction televisiva, quindi una storia romanzata che facendo leva su un bravissimo Luca Zingaretti, sergente dalle travolgenti imprese belliche e amorose, non mancava di rievocare la tragica sorte toccata ai nostri soldati, “rei” di essersi rifiutati di combattere a fianco dei tedeschi: 9.300 militari italiani morti, passati per le armi, uccisi in combattimento o nei lager, su 11.000 di stanza nell’isola.

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  • Conti pubblici. Lettera aperta a Vincenzo Visco

    Caro Visco,
    Appare verosimile che dobbiate prepararvi (anzi, che dobbiamo tutti prepararci) a ereditare il Paese come il centrodestra ce lo lascerà. Se si trattasse di un lascito privato, è evidente che dovremmo accettarlo con il beneficio dell’inventario, e che dopo l’esecuzione dell’inventario stesso dovremmo rinunciare al lascito; per un’eredità politica ciò non si può fare, ma è giusto che ci cauteliamo.

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  • Dopo-Berlusconi. In arrivo un’eredità di sudore e lacrime

    Dio liberi il centrosinistra dal subentrare in questo momento al centrodestra! Andare al governo, per trovarsi impantanati nella palude creata dall’incosciente ottimismo di Berlusconi, dalle sue immantenibili promesse, dal “tutto va ben, madama la marchesa!” conclamato da tutti i suoi giornali e da tutte le sue TV? Vada avanti lui!, che più va avanti, più va indietro.

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  • Nuova Regione. Trenta milioni al mese e welfare senza lire

    Se è vero, come è vero, che la miseria si nasconde, che per una persona disposta a dichiarare la propria indigenza, cento nascondono le loro pur gravi difficoltà, si può facilmente immaginare quanti si trovino nelle condizioni del pensionato ottantenne di Ceriale che sabato 9 aprile ha scritto alla rubrica dei lettori del Secolo XIX per chiedere aiuto.

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  • Dietro il voto. L’effetto Ciampi e il peso dei medici

    Non raccontiamocela: una vittoria del genere non “se la credeva” nessuno.
    Sì: i sondaggi dicevano, tutti speravano, qualcuno (si scopre solo oggi) aveva delle certezze. Nella realtà delle cose, in fase di consultazione della sfera di cristallo, nessuno aveva forse soppesato una cosetta non certo di poco conto, ma passata quasi sottaciuta. La cosetta era aver toccato, nelle modifiche costituzionali, le prerogative di Ciampi. Non del Capo dello Stato. Di Ciampi, cioè dell’altro nonno che qualunque famiglia vorrebbe avere, dopo Papa Wojtyla.

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  • Post-elettorale. Arretrano le donne e anche l’Italia

    Elezioni regionali in Italia: soddisfazione per la sconfitta del centro destra, insoddisfazione – e molte domande – per la reiterata sconfitta delle donne che si fermano al 14,7 % degli eletti nella coalizione di centro sinistra e all’8,6 % in quella di centro destra. Media totale il 12,07 %. Peggio ancora in Liguria, dove le donne in Consiglio Regionale saranno il 10,3% del totale (16% nel Centro Sinistra, nessuna nel Centro Destra).

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