Categoria: Informazione

  • Porto – “Anno zero”? Sì, no, forse

    Oggetto: la conferenza strategica voluta dal sindaco Vincenzi per definire il destino del porto. Premessa: la città ha il suo futuro economico nel porto; in quello dei container; non in quello “vecchio” delle “merci varie”. Il porto di Genova che alla fine degli anni Novanta era il primo del Mediterraneo è scivolato al terzo posto. Se tutto andrà bene a fine anno avrà mosso 1.800.000 containers. Vincenzi: l’appuntamento è il 2015; bisogna creare le condizioni per muoverne 10 milioni. Un numero – nella discussione seguita alla relazione c’è chi farà dell’ironia – che serve a sottolineare come, per recuperare e reggere i tempi, la situazione attuale andrà moltiplicata almeno per 3 o 4 volte. Per realizzare un obiettivo così ardito Vincenzi propone uno strumento “complessivo”, un’autorità con il compito di eliminare il traffico pesante dalle strade cittadine e dell’Appennino, capace di affrontare la questione portuale nell’insieme (porto, interporti e in frastrutture -gronda, terzo valico ecc.) e non per frammenti. In pratica una società composta da comune, regione e provincia da finanziare con l’extragettito ma non solo.

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  • Gossip – Mancavano in salotto le signore dei politici

    Gli italiani proprio di questi tempi in cui la barca sembra andare ogni giorno a fondo, sentivano davvero il bisogno di un libro sulle donne (pardon Signore) dei politici, che raccontasse l’influenza delle stesse sulle decisioni e le scelte dei mariti, le loro preferenze in materia di vestire, il distacco o meno dalla politica e dalla vita del palazzo, i legami con la famiglia ecc. Ha provveduto il giornalista per tutte le occasioni Bruno Vespa, col suo centesimo (inutile) libro. Il quale prima o dopo sarà presentato da Berlusconi, campione della famiglia tradizionale e cristiana che i Vescovi portano ad esempio; ne avrà lustro e vendite.

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  • Sicurezza – Vincenzi alla prova dei vigili urbani

    Prendete il Secolo XIX. A settembre 2007 gli articoli dedicati alla sicurezza erano il doppio di quelli di agosto. E a ottobre? Il doppio di settembre. Domanda facile: quanti saranno a novembre? Domanda difficile: quale relazione tra campagna giornalistica e “fatti”? A far riferimento ai normali indicatori – quelli forniti da questura, prefettura, procura ecc. – la situazione sembrerebbe stazionaria, non troppo diversa dal solito. Sarebbe invece cambiata la loro “percezione”: come la paura che non ti fa uscire di casa, o ti spinge a cambiare zona di residenza o ad avere comportamenti aggressivi. Se la “percezione” del pericolo cresce, lo spazio per ragionare si restringe, molto.

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  • Stragi silenziose/1 – Se una catastrofe non è abbastanza interessante

    La notte del 25 dicembre 1996, Ampalagan Ganeshu e suo fratello Arulalagan, due ragazzi dello Srilanka in fuga dalla guerra civile, morirono nel più grave disastro marittimo nella storia del Mediterraneo dalla fine della guerra mondiale. In 283 sparirono nel mare del Canale di Sicilia, a bordo della nave Friendship, speronata dalla Yohan, a sua volta carico di merce umana. Soltanto cinque anni dopo, nel 2001, su indicazione di un pescatore, un robot subacqueo catturò le immagini di quello che era rimasto un naufragio fantasma, descritto dai superstiti ma mai provato. Abiti, rottami, resti umani denunciarono che invece era accaduto sul serio, 283 persone erano sparite nel mare per 5 anni senza che nessuna autorità intervenisse, per accertare quello che era accaduto e recuperare i corpi.

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  • Stragi silenziose/2 – Più di duemila le vittime dell’uranio impoverito

    Si chiama Paolo Floris, ragazzo di 29 anni di Guspini, in provincia di Cagliari, l’ultimo militare italiano vittima da possibile contaminazione da uranio impoverito. A renderlo noto è Francesco Palese, curatore del sito Vittimeuranio.com, al quale il giovane si è rivolto per denunciare la sua vicenda. Paolo ha effettuato il servizio di leva nel 1999 nel Poligono nazionale di Teulada dove era addetto al magazzino del Reggimento con compiti di guardia nella polveriera. A settembre del 2006 gli è stato diagnosticato un “linfoma di hodgkin 4° stadio b” che sta curando con dei cicli chemioterapici in un ospedale civile di Cagliari”.

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  • Teatro – Foto segnaletiche e foto di scena

    Il successo di critica e di pubblico che ha accompagnato i due giorni di presentazione al Teatro della Corte dello spettacolo “Sono felice per te”, realizzato con la partecipazione di un gruppo di studenti-detenuti del carcere di Marassi, è stato macchiato da un solo neo. Neo marginale, eppure tale da rischiare di compromettere il lavoro di tutti coloro –operatori, regista, istituzione scolastica e carceraria, detenuti stessi– che si sono impegnati nell’iniziativa. Parliamo dell’atteggiamento della stampa, che pure ha dato rilievo all’evento, ma in alcuni casi non ha resistito alla tentazione di impostare l’informazione in termini scandalistici: “l’assassino della tale nella parte di…”, “l’autore delle efferate violenze contro il talaltro nei panni di…”. I ritratti dei protagonisti sono stati allineati quasi fossero foto segnaletiche, con dettagli scabrosi e con commenti di cattivo gusto.

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  • Informazione – Genova scettica anche sul web

    Tre anni fa il giornalista e fondatore della agenzia www.totem.to Franco Carlini, nelle pagine de “IL Secolo XIX” (02/11/2004), pubblicò un’indagine sulla web-immagine di Genova. Emerse un quadro di una città ancora alla caccia della sua identità su internet, poco presente sul web, a parte la grande parentesi del G8. Pochi i siti e quei pochi svolgevano una funzione di ‘presentazione’; rari i punti di incontro digitali. A tre anni di distanza, qualcosa è cambiato, ma Genova resta sempre una piazza pigra, restia a rielaborare e rendere proprie le novità provenienti dal mezzo internet.

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  • Inchieste – Gli enti scommettono, le banche incassano

    “Il banco vince sempre”, l’inchiesta di Report trasmessa su Raitre il 14 ottobre, ha spinto molti a scrivere lettere al Secolo XIX: “Ho appreso con sgomento, da una delle poche trasmissioni televisive serie per le quali vale la pena pagare il canone Rai, ovvero Report, che i nostri enti locali stipulano contratti di finanziamento con banche italiane e internazionali che causano a noi tutti perdite di centinaia di milioni di euro”. “Ho seguito la trasmissione Report sul problema delle operazioni note come “swap”, della famiglia dei cosiddetti derivati”. “Dalla trasmissione Report sui derivati abbiamo saputo che il presidente della Regione Claudio Burlando… non intende far sapere ai cittadini quali contratti bidone abbia sottoscritto la Regione Liguria”.

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  • Forum e blog – Quelli che in rete fanno i grilletti

    Le forme di citizen journalism o di giornalismo dal basso, in rete, sono molteplici e differenti. Il web dà la possibilità, a chiunque abbia una infarinatura informatica di base, di crearsi il proprio spazio su internet e dialogare con i propri lettori. Come la maestrina ottantaseienne intervistata da Repubblica di lunedì 15 ottobre, che intrattiene rapporti con il mondo attraverso il suo blog, nonostante lei stessa ammetta di non essere una grande esperta nell’uso dei computer. Sono i lettori poi a giudicare quanto un blog possa essere interessante, tornando a leggere altri messaggi, commentando gli scritti o attraverso procedimenti più complessi di feedback.

    La gestione di un blog è semplice: ci si iscrive ad un servizio gratuito che offre un’interfaccia grafica prestabilita, si inseriscono titoli, immagini, nomi delle rubriche e testi venendo guidati passo dopo passo nell’operazione.

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  • Area di servizio – Notizie dal carcere e non solo

    Il giornale Area di Servizio – Carcere e territorio, a distribuzione gratuita, propone in questo numero una riflessione sul bullismo e sulla criminalità giovanile. La redazione di Genova-Marassi si è confrontata con un professore universitario, Uberto Gatti, per capire quali strumenti la criminologia possa fornire nella prevenzione del crimine.Il giornale offre poi uno spaccato di quali siano le problematiche e le risorse che le organizzazioni giovanili, gli studenti e la scuola mettono a disposizione della società. Le stesse bande di giovani stranieri sono viste in quest’ottica come una risorsa rivolta ad una integrazione nella società, proponendo un sistema di valori e un sostegno fra i membri che, ove indirizzati verso forme democratiche di tutela dei propri diritti, possono rappresentare uno strumento di prevenzione contro il coinvolgimento dei propri membri nella criminalità organizzata.
    Un numero che per una volta esce dal mondo dell’istituzione carceraria e affronta il problema della prevenzione del crimine. Il giornale è reperibile gratuitamente presso la Biblioteca Berio e in alcune librerie genovesi, o facendone richiesta alla mail ads@quintadicopertina.net.
    (Maria Cecilia Averame)