In questi tempi di disfacimento del servizio di trasporto pubblico a Genova ci siamo interrogati su come sta andando per i disabili motori.
Categoria: Trasporti
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I mezzi pubblici a Genova e a N. Y.
La notizia è già stata archiviata: in estate una signora è stata trascinata dall’autobus che aveva preso per andare dal parrucchiere ed è morta. La donna è rimasta incastrata uscendo dalle porte posteriori del mezzo, che è ripartito facendola cadere. Sgomento della famiglia. Conducente esterrefatto.
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Trasporti locali. In treno ormai si ride dell’ordinario sfascio
Giovedì 22 luglio. A Brignole il treno delle 9 per Nervi, annunciato prima con 20 poi 30 poi 35 minuti di ritardo, è finalmente dato per “soppresso”. Si annuncia che il successivo con la stessa destinazione arriverà con un ritardo di 20 minuti. Chi era venuto per prendere il treno delle 9 non partirà prima delle 10. Sul marciapiede in attesa ci sono ormai circa 250 persone.
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AMT/1. il trasporto urbano muore grazie alla deregulation
Quello che nessuno dice dell’AMT, è che il trasporto pubblico a Genova non rappresenta più da tempo una priorità per gli amministratori e per una larga parte dei cittadini. Anno dopo anno sui bus sono rimasti a viaggiare solo anziani, ragazzi, immigrati e – ma solo su alcune linee e in alcune fasce orarie di lavoro – anche un po’ di persone “normali”.
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AMT/2. Proletari mattinieri unitevi nel city van
Io sul 36 ci sono praticamente nato. Prima su quello vero, capolinea in Via Piave, poi su quello “barrato”, capolinea in Piazza Merani, al seguito della mia famiglia che si era spostata da Via Piave a Via Liri. Famiglia borghese, io studente un po’ svogliato che per due anni ha usato il “36 barrato” addirittura da capolinea a capolinea, per andare da casa alla scuola dove ero finito per approdare, lo scientifico statale vicino a Piazza Manin.
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AMT/3. Politica grande assente alle esequie del bus
Il messaggio: “LUNEDI’ 19 LUGLIO ALLE ORE 16.30 PRESSO LA SALA DEI CAPITANI DI PALAZZO S. GIORGIO SI TERRA’ UN’ ASSEMBLEA PUBBLICA SUL TEMA DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE.
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L’anno zero del trasporto pubblico
Com’è possibile abolire il trasporto pubblico in una città che si allunga sulla costa per quasi 30 km e si sviluppa su due direttrici perpendicolari alla costa (Bisagno e Pocevera) profonde ognuna una decina di km?
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Amt. Qui non sale nessuno
Cornigliano, ore 17.15. Alla fermata dove c’è già parecchia gente in attesa di un autobus verso il centro. Il primo mezzo arriva dopo 15 minuti: è un 2 pieno al punto di rendere fisicamente impossibile l’accesso da qualunque delle porte. Si ferma e riparte subito dopo col suo precedente carico umano compresso.
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Parlar di Piano per non parlare d’altro
Sarzano vedrà subito il cielo attraverso l’ascensore e il tetto inclinato entrambi trasparenti. Chi invece preferirà volgere lo sguardo attorno potrà ammirare i calchi delle statue conservate in Sant’Agostino.
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Quarto potere 3. Ma il trasporto pubblico non è solo bilancio
Genova città della cultura, 4 maggio 2004, ore 10 e 50. Alla fermata AMT di via Roma il quadro luminoso annuncia 19 minuti di attesa per un “20” e 20 minuti per un “18”. In attesa un folto gruppo di persone: nessuna protesta. Solo una signora si rivolge a un “giovanotto”: il “18”, dice, prevedibilmente arriverà stracolmo, e lei, deve assolutamente raggiungere l’ospedale. Vorrebbe che lui l’aiutasse a salirci; “comunque”, precisa.