G8 “1 A 0”
Telefonate oscene
di tracotanza sfoggi
parole assurde e insane
di spregio delle leggi
(riabilitar s’impone
le chiacchiere di Moggi).
Enzo Costa
enzo@enzocosta.net
www.enzocosta.net
G8 “1 A 0”
Telefonate oscene
di tracotanza sfoggi
parole assurde e insane
di spregio delle leggi
(riabilitar s’impone
le chiacchiere di Moggi).
Un faldone pieno zeppo: una relazione di oltre 70 pagine più 13 fascicoli allegati per un totale di 700 pagine. “Dossier choc: fuorilegge il 78% degli impianti genovesi” titola Repubblica del 4 luglio 2007. Così la Regione, con la relazione stesa da Arpal, la sua agenzia per l’ambiente, “squarcia il velo sui veleni dell’ambiente” e punta il dito sulla nuova amministrazione comunale.
Datevi da fare e alla svelta – è il senso del documento – perché siete proprio nella m. Nel dossier la parola più utilizzata è “revamping”, rifare completamente. Nel comune di Genova sono censiti decine di scarichi, industriali e domestici non serviti da fognature. Ma le cose non vanno meglio neppure se gli scarichi finiscono nella rete della depurazione; perché è inadeguata, inefficiente e nella maggior parte dei casi da ricostruire da zero.
Repubblica del 14 giugno 2007. “Portuale morto. Sequestrata l’area; il terminal era senza autorizzazione. Spazi utilizzati solo avvalendosi di una comunicazione orale del Tfg, senza aver fatto richiesta all’ente”. Il portuale morto si chiamava Enrico Formenti. Nell’aprile scorso ci ha rimesso la pelle schiacciato da una balla di cellulosa. Il sequestro dell’area è avvenuto mercoledì 13. L’accertamento è stato fatto dallo stesso PM che indaga sulle concessioni dei canoni demaniali in porto. La società che occupava l’area sequestrata ha sostenuto a sua difesa di non averne fatto richiesta all’autorità portuale essendo stata autorizzata ad occuparlo, “oralmente”, dal Terminal frutta. Sigilli anche all’area prospicente il mare che il Terminal Forest utilizzava anche qui senza aver avuto alcuna autorizzazione dall’Autorità portuale. La società Campostano, il gruppo a capo della società in questione, ha fornito come prova della legittimità della sua occupazione una lettera dell’allora segretario dell’autorità portuale, Carena, da cui risultava che gli era stato dato l’ok per l’utilizzo. Un atto informale e quindi privo di valore.
Una accusa che viene spesso rivolta ai giornali è quella di accendere per un breve periodo una luce su un argomento, perché sollecitati da un evento eccezionale, per poi spegnerla poco dopo e dimenticarsene fino alla prossima emergenza, o evento eclatante. Tipico, si direbbe, il tema degli infortuni sul lavoro soggetto a flash di attenzione in occasione dell’incidente che per le modalità del suo accadimento “attira” l’attenzione generale, per poi tornare rapidamente nella indifferenziata ed anonima routine dei tre, quattro infortuni mortali al giorno.
Sui tavoli del Consiglio Regionale della Liguria e del Ministero della Giustizia vi sono due proposte di legge per identificare compiti e ruolo del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, figura già presente in alcune regioni e province (ma non in Liguria).
Su questo tema si è tenuto un convegno 28 giugno a Chiavari, dove giuristi, tecnici e politici si sono confrontati per portare le loro proposte ed i loro pareri.
Mi capita di difendere un cittadino peruviano, accusato di furto di una borsetta insieme ad altri due suoi connazionali.
La nomina mi viene fatta dopo il primo grado, che termina con una condanna a un anno di reclusione, seguita da espulsione. Propongo riesame avverso quest’ultima misura; niente da fare. Faccio appello alla sentenza; nulla.
Sole 24 Ore, 8 luglio 2007 “Sportelli Intesa, 12 pretendenti”. Sono 198 gli sportelli che Intesa-San Paolo deve – lo impone l’Antitrust – cedere. In pista, per acquistare, varie cordate e tra queste una composta da Popolare di Bari, Credito Valtellinese, Veneto Banca e Carige. E’ questa la “novità” che la Carige annuncia da tempo. Per mesi la sua dirigenza ha detto di essere sotto attacco. Anche il cambio della guardia alla Fondazione è stato fatto intendere come una operazione difensiva. Avvalorata dai partiti che hanno eletto all’unanimità il nuovo presidente, e i vari consigli di amministrazione e di indirizzo. E che hanno approvato il fatto che la Fondazione invece di restituire alla società – come per Statuto – le rendite delle sue cospicue immobilizzazioni le abbia ulteriormente investite in titoli della Carige di cui è il principale azionista.
” E’ vietato il gioco della palla”. Così sta scritto in un angolino di Spianata Castelletto. “E’ vietato il gioco della palla”, viene quasi da ridere a guardarlo: una piazzetta, degli alberi, delle panchine, due gelaterie vicine: il posto ideale dove portare dei bambini a giocare.
Ci siamo. Sono in una stanza. Attraverso il muro sento di tanto in tanto l’abbaiare d’un cane. Viene dal negozio di animali, contiguo; mangimi, acquari, pesciolini. Sono al computer da un bel po’; strabico per controllare il controllo dell’ultimo controllo. Sembra ridicolo ma è precisamente quello che devo fare: inserire dati, inviarli a un ufficio centrale che li elabora e me li rispedisce. Io devo ricontrollare, correggere (se del caso) e nuovamente spedirli allo stesso ufficio: nomi e numerini. Lavoro “di qualità”; perché se il file è sbagliato i temps, ossia i dipendenti, non vengono pagati o ricevono più del dovuto. Mi guardo intorno: la stanza, la vetrina che dà sulla strada, quella che ci separa dall’ufficio accanto, la gente che fa avanti e indietro da un ufficio all’altro, il pavimento rivestito di moquette, le lampade. Siamo chiusi dentro ad un acquario, una appendice espositiva del negozio di animali. I passanti che si fermano davanti alla vetrina non guardano gli annunci delle ricerche di lavoro in corso ma osservano noi, inconsapevoli abitanti della vasca che ci muoviamo qua e là.