Hanno scioperato per diversi giorni i lavoratori della Fincantieri di Sestri Ponente, la ragione – così difficile da far comprendere ai cittadini bloccati nel traffico – è che non volevano essere umiliati. E’ un sentimento anacronistico da spiegare, ma per chi lavora in una società parastatale composta da tanti cantieri in tutto il territorio nazionale, vedersi negare quello che ad altri è riconosciuto è difficile da accettare. Se poi l’umiliazione – pare siano stati definiti “fannulloni” – viene messa in scena con la sottrazione di denaro in periodo natalizio, chi rimane bloccato nel traffico deve sapere chi è la vera causa dell’ingorgo ed avere le idee chiare. I giorni di sciopero hanno probabilmente eroso il poco che l’azienda alla fine ha riconosciuto loro, ma hanno dato l’idea al cittadino che la misura è ormai colma per i lavoratori della Fincantieri di Sestri.
Categoria: Lavoro
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Lavoro – Carceri, politica e classe operaia
Capita di leggere un giornale, e provare una fitta al cuore. Così con un titolo su La Repubblica del 26 novembre: “Preferiremmo le crociere, ma fateci costruire le galere”, riferito alla lettera che 300 lavoratori della Fincantieri “preoccupati da un futuro sempre più critico e pronti, pur di lavorare, a costruire anche le carceri galleggianti” avevano consegnato a Marta Vincenzi. La proposta di navi prigione per fronteggiare la sovrappopolazione nelle carceri era del ministro Alfano, e la sindaco l’aveva definita “incivile”.
Poi il giudizio di “inciviltà” è sfumato. Contano, a quanto pare, le coordinate geografiche: “Il no alle carceri galleggianti riguarda la loro eventuale collocazione a Genova, e non certo l’ipotesi che a realizzarle sia Fincantieri nello stabilimento di Sestri Ponente” (Marta Vincenzi, Corriere Mercantile del 29 novembre); “Noi non abbiamo nessun problema rispetto alla costruzione, – ha precisato l’assessore comunale Mario Margini – tocca poi al governo indicare le soluzioni su dove collocarle” (La Repubblica, 19 dicembre). -
Congresso Cgil – Entrare in sala a pellicola iniziata
Repubblica 15 novembre: nella pagina dedicata alla manifestazione CGIL del giorno precedente, un boxino comunica che la confederazione si avvia così divisa al congresso di maggio: “da una parte il documento che fa riferimento al segretario generale Guglielmo Epifani, dall’altra quello di un’area trasversale che va dalla Fiom, ai pubblici dipendenti, ai bancari, fino al segretario confederale Nicoletta Rocchi”
La maggioranza della base – come spesso succede quando gli organismi si rinnovano – rischia di entrare nella discussione come si entra in sala a pellicola iniziata, “ma cosa è successo? chi è quello?”. -
Metalmeccanici – La battaglia solitaria che non fa notizia
In Piazza Cavour alle nove del mattino del 12 novembre non si vede traccia dell’annunciato concentramento dei metalmeccanici. Poi finalmente escono una cinquantina di operai delle riparazioni Navali, e si avviano per Via San Lorenzo per ricongiungersi agli altri, sotto la sede di Confindustria, in tutto un migliaio di lavoratori.
Ti ricordi come era anni fa?
Ai giovani proviamo a spiegarlo, ma niente, non capiscono
Ma perché non capiscono?
Forse vogliono dormire un’ora di più
Ma allora si segnano ferie?
E chi lo sa? L’azienda non ci dà i dati per la privacy
E’ che nessuno parla di noi. Se provi a parlarne tu, ti prendono anche per matto. -
Lavoratori – Viaggio in Italia
Una tiepida giornata dell’ottobrata romana. L’autunno si fa presente solo con un tappeto di foglie rosse sull’asfalto. Le strade sono trafficate attorno a Castro Pretorio. Alle sue spalle il Policlinico.
Ne varco la soglia e nel bel mezzo dello scalone centrale mi accoglie uno striscione:
ASSUNZIONI SUBITO PER PIU’ QUALITA’ E RISPARMIO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA – COORDINAMENTO PRECARI ESTERNALIZZATI COBAS POLICLINICO La mente vi associa subito lo sciopero delle forze dell’ordine e un piccolo nugolo di lavoratori del parco acquatico di Roma che nello stesso giorno, mercoledì 28 ottobre scorso, bloccano via Flaminia gridando il loro no alla chiusura. -
Cornigliano 2009 – Sole a Riva
C’è un sole che è una meraviglia a Cornigliano venerdì 16 ottobre. Risplende su container, capannoni, aeroporto. E’ un incanto. Sembra quasi che Riva l’abbia ordinato a Dio per fare bella figura nel giorno dell’inaugurazione dei nuovi impianti. Autorità, fotografi, giornalisti e sindacato si salutano ossequiosi ed anche i nastri, che verranno tagliati per il nuovo corso, scintillano tricolori tra coni di luce.
A quattro anni e tre mesi dalla firma dell’Accordo, tutti dichiarano che quanto fatto è nel quadro del rispetto delle intenzioni e che, infine, una città che rinuncia alla sua vocazione industriale sarebbe una città distante dalla realtà, diventerebbe una città inconsapevole. -
Migranti – Soggiorno e occupazione: un legame da sciogliere
Quando un lavoratore immigrato perde il lavoro e non ne trova un altro entro sei mesi perde il permesso di soggiorno col risultato che l’immigrato resta in Italia da irregolare o da “clandestino” come alcuni usano dire. Questo legame tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno è auto lesivo: non danneggia solo gli immigrati, ma gli stessi interessi italiani.
La sospensione del rapporto lavoro/permesso in questa fase di crisi è stata sollecitata sia dai sindacati (in particolare dalla CGIL), sia dalle associazioni dei datori di lavoro interessati a ripartire, finita la crisi, con lavoratori già formati professionalmente e che conoscono la lingua e il sistema italiano. -
Prevenzione – Infortuni Cosa ne pensano i lavoratori?
Per saperlo si sono messi insieme due assessorati regionali (Politiche del lavoro e Sanità), la direzione regionale dell’INAIL e un gruppo di ricercatori universitari diretti da un docente della Facoltà di Scienze della Formazione. Lo scopo: produrre materiali utili ad una successiva campagna di comunicazione – condotta dagli stessi soggetti – sullo stesso argomento. I risultati sono finiti in un libricino “Infortuni e malattie professionali. Cosa ne pensano i lavoratori?” con allegato un DVD, pubblicato a fine 2008. Presentazione pubblica (con relativa inevitabile passerella) del volume – sulla cui copertina non appare l’editore – e successiva scomparsa del medesimo. Chissà se i promotori avranno fatto riunioni congiunte per riflettere sul materiale raccolto? Se ne avranno discusso coi sindacati magari per approfondire le questioni più calde?
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Migranti – L’accesso “ad ostacoli” al pubblico impiego
Intervistata il 28 maggio 2009 da Radio 24Ore, la segretaria della Funzione Pubblica CGIL ha detto che con la decisione di non ammettere i cittadini immigrati al concorso per operatori socio-sanitari, l’ospedale San Martino è recidivo, che sono almeno una decina i ricorsi vinti nella nostra città da cittadini immigrati contro il San Martino, il Galliera e l’ASL3.
Infatti, il primo è stato vinto nel 2001 da un infermiere professionale marocchino con la sentenza, n. 129/2001, del TAR Liguria. -
Sicurezza – Togliere dalla vista per togliere dal pensiero
Giovedì 2 aprile nella sala di rappresentanza di Tursi il dibattito “Quale sicurezza” organizzato dalla Associazione “L’Europa che vogliamo” passa al setaccio il “pacchetto sicurezza” approvato al Senato di fronte ad un pubblico abbastanza numeroso e molto attento.
Waldemaro Flick traccia un quadro storico e comparativo dei fenomeni migratori in Italia e altrove, definisce “inadeguate, incivili, non costituzionali” le misure di un decreto che considera la clandestinità una aggravante nei reati. Avverte che la gravità delle ronde verrà fuori al primo grave incidente. Ricorda soprattutto che quando un governo mette in atto politiche “di barriera”, che impediscono la “circolarità del fenomeno migratorio”, allora cresce l’illegalità.
Il magistrato Pinto dice che c’è da preoccuparsi, e seriamente, perché le forze di governo non considerano la Costituzione come una linea guida per la attività legislativa, ma un “cavillo”, un impaccio di cui liberarsi. Ed ecco che in Italia “siamo di fronte ad una legislazione per spot, che soddisfi delle esigenze immediate, senza prendersi carico della complessità e dell’aspetto costituzionale”.