“La mail di un amico ateniese mi informa di un fatto che non ho trovato sui nostri giornali: un impiegato della Marfin Bank di Atene, quella in cui sono morti tre giovani lavoratori, aveva inviato una denuncia a tutti i mezzi di informazione greci (giornali e siti). Questo lavoratore, che mantiene l’anonimato, elenca le corresponsabilità dei dirigenti della Marfin Bank.
Categoria: Politica
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Informazione – Grecia: ognuno sceglie il suo lato della medaglia
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Ambiente – Tranquilli, la B.P. paga i danni
La B.P., British Petroleum, una delle sette sorelle, dopo tutto il casino che ha provocato nel golfo del Messico e la catastrofe naturale che sta procurando giorno dopo giorno, e dopo giorno non si sa fino a quando, alle coste della Luisiana e del Mississipi e nonostante le brutte figure inanellate nel tentativo di riparare il guasto – ultimo il pentolone d’acciaio che il mare ha trattato da cartone – ha dichiarato solennemente che risarcirà tutti i danni provocati.
Ma quanti soldi ha la B.P., di quanto denaro dispone? Nel momento in cui nel mondo intere nazioni rischiano il fallimento per mancanza di liquidità e centinaia di migliaia di persone si sommano ad altre centinaia di migliaia di affamati che rischiano ogni giorno la morte per mancanza di pane, anche nei paesi ricchi?
O cercano solo di truffare il futuro, di truccare le carte (processuali), di imbrogliare le prospettive?
(Angelo Guarnieri) -
Ambiente – La politica e il consumo di territorio
“Mi capita a volte di andare a vedere che cosa è stato realizzato e mi chiedo che cosa è successo” così esordiva Franco Lorenzani, direttore della commissione urbanistica della Regione Liguria all’incontro sulla “Trasformazione dei paesaggi italiani” di marzo 2010, e proseguiva lamentando che questioni burocratiche, contesti di forte contrasto, “sistema di vincoli” in realtà frenano il lavoro e il controllo della pubblica amministrazione. Citando come esempio il porticciolo di Imperia, che diverrà il più grande del Mediterraneo, “la cui realizzazione è andata al di là degli intenti”. Che monelli, Caltagirone e i suoi soci ponentini.
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Società – L’Italietta rampante che ti dribbla l’esame
Con “turismo forense” si intende la pratica diffusa, presso i laureati in giurisprudenza, di terminare il tirocinio in una sede diversa dal proprio distretto, in cerca di commissioni benevole, che permettano di superare l’esame di abilitazione per divenire avvocati (un po’ come il memorabile viaggio a Reggio Calabria, intrapreso nel 2001 dall’attuale ministro dell’Istruzione Gelmini).
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Economia – Le lire son tornate
Nella via più centrale di Voltri, affollata di passanti, compranti e automobili, in un negozio, ben in vista sulla vetrina buona, un cartello annuncia che si accettano pagamenti anche in lire.
Si rimane increduli, quasi trasecolati; si fanno cinque passi avanti nel marciapiede con il dubbio di aver letto bene, un po’ sommersi dal grigiore che confonde e affastella il paesaggio. Si torna indietro per verificare, per vedere se è proprio vero, o se non ha la consistenza di un raggio di sole in questi giorni. -
Società – Dal primo marzo al primo maggio
“Giù al porto”, in mezzo alla gente di tutte le nazionalità, dov’altro potevamo trovare lo stand del Movimento genovese che ha organizzato a Genova la manifestazione dello scorso primo marzo, lo sciopero degli stranieri, di questi tempi un successo da far impallidire molti partiti e sindacati, diecimila persone che con determinazione, ordine ed allegria hanno sfilato dalla Commenda fino a Piazza Matteotti, con concerto finale. Senza che volasse una parola in più di quelle della solidarietà e della richiesta dei propri diritti di cittadini del mondo.
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Società – L’antirazzismo genovese e la sua storia
Due mesi fa Genova ha visto, dopo molto tempo, una grande manifestazione per i diritti degli immigrati, organizzata dal Comitato 1 marzo. Dopo la manifestazione – come spiega Stefano De Pietro nel suo articolo Dal primo marzo al primo maggio – il comitato, in collegamento con altre città, ha proseguito la sua attività, ha definito obiettivi, progetta nuove iniziative.
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Politica – I Mille che arrivano dalla Spagna
Il 26 giugno, da Barcellona arriverà a Genova la “nave dei diritti”, che intanto naviga sul web: sul sito www.losbarco.org i preparativi fervono, quasi certi gli accordi con navi di linea per ottenere un prezzo popolare, 100 euro a persona, si legge sul sito de il “diario di bordo di un’impresa possibile”.
A Genova, è nato un comitato per l’accoglienza dei “naviganti” (genova@losbarco.org). E su Facebook, i sostenitori sono già oltre 2.500 (http://www.facebook.com/group.php?v=wall&ref=ts&gid=194381832751). A Milano il corteo dell’iniziativa in piazza il 25 aprile, ma soltanto il Manifesto ne ha parlato.
Sul sito, il “diario di bordo di un’impresa possibile”, con l’obiettivo di mille partecipanti. -
Politica – Semplifichiamoci la vita, eliminiamo le doppie!
“Poco più di un mese fa, il 24 marzo scorso, casualmente alcuni giorni prima delle elezioni amministrative, il ministro della Semplificazione Normativa Roberto Calderoli si esibiva nello spettacolare Falò di 375.000 leggi inutili (*).
Tralasciando i rimescolamenti gastro-intestinali provocati da queste foto (evocazione di falò nazisti di libri, Fahrenheit 451 … ) ci si interroga sull’utilità dell’accetta nell’incendiare scatoloni di cartone, e sul significato allegorico dei cinque elmetti antinfortunistici (occorre tenere conto delle problematiche di sicurezza, per poi lasciarle lì, a terra, il lavoro “vero” si fa senza?). -
Società – Ma l’etrusco lo potrei usare?
“Ciao, oggi sono stato al forum piscarium e ho comprato delle triglie bellissime”, “guarda che giù al forum coquinum non si risparmia mica”, “al macellum del venerdì in piazza Ottaviano c’è davvero di tutto”. Strano, vero, che come si usa fare le parole latine non siano state scritte in corsivo. E’ il possibile effetto della proposta della deputata leghista Silvana Comaroli (*), consentire il commercio solo a chi parla bene l’italiano e vietare le insegne in lingue che non siano comunitarie, forse dimenticando che si potrebbero trovare insegne scritte in lingua rumena (ohibò, che svista), nel comprensibilissimo danese, per non parlare del greco. E che ne sarà del lituano, del polacco? Se saranno ammesse il catalano, il basco, l’irlandese di Dublino, non è dato ancora saperlo.