Quanti, per convinzione o per disciplina o per rompere l’asse Berlusconi-Biasotti, o magari turandoci il naso e le orecchie, alle ultime regionali abbiamo votato Burlando e speravamo in una giunta costituita rapidamente, senza criteri spartitori, riciclaggio di personaggi usati e ricatti dei partiti, non possiamo proprio dichiararci soddisfatti, almeno per come sono iniziate le cose.
Categoria: Politica
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Alleanze pericolose. L’asse dei Claudi boutade a parte
Le pagine locali di Repubblica enunciano, enfatizzandolo, l’asse dei Claudi, quasi un nuovo centro di potere in procinto di sostituirne altri che incominciano a presentare crepe o a dare segni d’invecchiamento nella nostra città. E’ sicuramente giusto pensare che le questioni locali non debbano assumere connotazioni ideologiche o partitiche soprattutto in una regione assillata da gravi problemi economici, ambientali e di stagnazione.
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Crisi di governo. Quella Costituzione troppo trasparente
L’andamento della “possibile” crisi di governo, innestata dal ritiro delle delegazioni di UDC e Nuovo PSI dal gabinetto Berlusconi, indica come ci si trovi al centro di una fase di vera e propria eclissi dell’istituzione parlamentare. La prassi fin qui seguita dal Presidente del Consiglio appare oltrepassare, di fatto, la Costituzione formale e la risposta fin qui avanzata dalla Presidenza della Repubblica, sede garante del rispetto della prassi costituzionale, appare debole ed incerta.
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Berlusconi bis. Il ministro ha fallito? Subito promosso
C’è da morire dal ridere, o forse da piangere essendo in gioco qualcosa di più che una carriera personale. Mi riferisco al ministro Scaiola, che fino a ieri si è occupato dell’ “Attuazione del programma” e c’è riuscito così bene che gli italiani, per tutta risposta, hanno tolto un bel po’ di regioni alla casa delle libertà passandole alla sinistra.
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Dopo voto. La ramazza pertiniana sui socialisti liberali
Una delle liste che concorrevano alle regionali della Liguria era formata da “socialisti liberali”.
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Conti pubblici. Lettera aperta a Vincenzo Visco
Caro Visco,
Appare verosimile che dobbiate prepararvi (anzi, che dobbiamo tutti prepararci) a ereditare il Paese come il centrodestra ce lo lascerà. Se si trattasse di un lascito privato, è evidente che dovremmo accettarlo con il beneficio dell’inventario, e che dopo l’esecuzione dell’inventario stesso dovremmo rinunciare al lascito; per un’eredità politica ciò non si può fare, ma è giusto che ci cauteliamo. -
Post-elettorale. Arretrano le donne e anche l’Italia
Elezioni regionali in Italia: soddisfazione per la sconfitta del centro destra, insoddisfazione – e molte domande – per la reiterata sconfitta delle donne che si fermano al 14,7 % degli eletti nella coalizione di centro sinistra e all’8,6 % in quella di centro destra. Media totale il 12,07 %. Peggio ancora in Liguria, dove le donne in Consiglio Regionale saranno il 10,3% del totale (16% nel Centro Sinistra, nessuna nel Centro Destra).
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Assessore ai parcheggi o alla mobilità?
Il 3 gennaio 2005 i quotidiani locali avevano fatto titolo con le sue dichiarazioni. “Alla fine del mandato, cioè nel 2007,avremo realizzato 10mila parcheggi, soprattutto sotterranei che libereranno altrettanti posti in strada: lo avevamo promesso nella conferenza strategica”. Parole pronunciate da Arcangelo Merella, “assessore alla mobilità” del comune di Genova, riportate dai quotidiani locali il 3 gennaio 2005.
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Regionali. Profumo di vittoria non disperdere
Emittenti private a pieno servizio, reti pubbliche intimidite e condizionate, la tentata truffa sul voto disgiunto, condotta a colpi di mezze pagine a pagamento sui giornali, per ingannare l’elettorato di centrosinistra; nulla è servito a frenare il crollo della destra in Liguria, come del resto altrove.
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Show elettorali. Comici involontari da non dimenticare
Che Berlusconi scelga l’unico spettacolo comico della TV, la trasmissione di Bruno Vespa, anziché il Parlamento, per divulgare la notizia che l’Italia si sarebbe ritirata dall’Iraq in autunno, notizia prontamente smentita col solito rigiro di parole (…era un auspicio ecc.) dopo l’immediata rampogna dell’amico padrone George, è in linea con l’involontaria comicità dell’uomo politico (si fa per dire), se non fosse che qui al comico si mescola il tragico di un modo di governare che non sappiamo dove porterà il Paese.