Categoria: Informazione

  • Informazione – Braccianti delle news due giornalisti su tre

    Lo sapevate? In Italia sono 30.000, uno più uno meno, coloro che fanno, bene o male, i giornalisti; e 20.000 di loro, ossia due su tre, sono precari, senza tutele né diritti, sottopagati, sfruttati. Vivono in condizioni che un magistrato del lavoro, Mario Fiorella, ha paragonato ai “peggiori settori dell’edilizia e dell’agricoltura”, manovali e braccianti, pagati pochi euro lordi ad articolo per riempire pagine di giornali, riviste, spazi radiotelevisivi. Se aggiungiamo che questa “forza lavoro” è formata in gran parte di giovani, ne esce un quadro abbastanza inquietante anche per il futuro della categoria quindi dell’informazione.

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  • Ritorno al passato – Le botte agli hooligans non fanno notizia

    Ci saremo distratti, noi del pubblico, o avranno guardato dall’altra parte loro che invece dovevano stare bene attenti, avendo il compito di informare? Sarebbe davvero interessante sapere quanti, tra i milioni e milioni di telespettatori vantati dallo share, hanno visto o saputo che l’incontro di calcio Roma-Manchester era stato turbato dai gravi incidenti dell’Olimpico. Personalmente, pur essendo attaccati al teleschermo, non ci siano accorti di nulla (c’è sempre qualche marziano che ti chiama al telefono durante la partita facendoti perdere il momento clou). Ma anche le cronache del giorno dopo di tutto parlavano, della serata storta di Totti, delle accelerazioni irresistibili del Ronaldo bis, quello giovane e snello, meno che degli scontri violentissimi tra polizia e tifosi britannici.

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  • Scandali – Il sesso di chi conta è due volte tabù

    A rischio di scivolare nel qualunquismo, è quasi impossibile non notare come lo spirito di corpo faccia superare barriere ideologiche e divisioni di parte quando il ceto politico si sente bersaglio di attacchi dei giornali. Immaginarsi poi se si toccano questioni di sesso. La reazione è stata immediata: ora i giornalisti italiani sanno di rischiare il carcere se si azzardano a pubblicare notizie intime sulle persone (meglio personaggi) al centro di vicende giudiziarie.

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  • Informazione – Al Tg uno il regime non è mai finito

    A oltre sei mesi dalla nascita del governo, credo che dovremmo tentare un bilancio su cosa è cambiato nell’informazione televisiva. Disgraziatamente mi sembra che non sia cambiato niente. Le maggiori testate (penso soprattutto allo strategico TG1 del seminarista Riotta) continuano a essere sotto scacco del modello berlusconiano di informazione drogata a senso unico: quando parla Lui, il lavoro sulla notizia per enfatizzarne la portata e nasconderne le pieghe è straordinario. Quando dice spropositi, vengono ammorbiditi e subito silenziati.

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  • Service-press/1 – Giornalisti insostituibili ma meglio se remoti

    Italy Today, il nuovo quotidiano free press in lingua inglese da distribuire a Milano nei luoghi più frequentati da stranieri (aeroporti, stazioni, alberghi, centri commerciali), è un progetto che con ogni probabilità non sarà mai realizzato. In realtà è un quotidiano immaginario che è servito al suo ideatore, Pietro Stefanino, un giornalista di Diario, a misurare fino a che punto l’industria editoriale si è trasformata. Punto chiave del progetto è quello di delegare in outsourcing la esecuzione di alcune sezioni (economia, esteri) e la revisione di tutte le altre sezioni redatte in inglese da personale italiano a un’azienda di servizi editoriali localizzata in India. I prezzi dell’offerta dell’azienda indiana sono più che abbordabili: 360 euro per la revisione e 35 euro ogni 500 parole per i pezzi di economia ed esteri. Tutto in tre ore dal momento in cui arriva il materiale. Garantite per contratto (Diario, settimana del 19 gennaio 2007).

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  • Service-press/2 – Il libro bianco sul lavoro nero

    “Ho sempre sognato fare il/la giornalista”. Più che un sogno è diventato un incubo. Stante il “Libro bianco sul lavoro nero”, a cura della Federazione nazionale della stampa, Fnsi (Centro documentazione giornalistica, dicembre 2006, euro 18,00). L’immagine di una professione romantica e privilegiata, anche economicamente, sembra ormai anacronistica.

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  • Saldi – Un Secolo migliore delle pagine gialle

    Le citazioni riportate di seguito sono fedeli all’articolo originale; si è deciso però di sostituire i nomi di marche, negozi e strade con pseudonimi di fantasia (in corsivo nel testo).
    Giovedì 25 gennaio. C’è aria di shopping in giro, saldi, ribassi, cestoni di merci a prezzi ammalianti, paradisi endorfinici di fine stagione; ma le porte di essi restano sbarrate per chi, precario, co.co o co.pro, ha a che fare con personali manovroni finanziari per arrivare alla fine del mese. Addio al futile, ma un euro per conoscere cosa accade in città è proprio indispensabile, per formare l’opinione e rendersi consapevoli dei conflitti sociali in atto, quindi vado in edicola e compro, fiduciosa, il giornale.

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  • Informazione/1 – I tramezzini politici che piacciono in Rai

    Bene o male, si fa l’abitudine a tutto e la maggior parte del pubblico dei telegiornali ha fatto ormai la bocca anche all’informazione politica confezionata in “panini”: nella parte superiore – se abbiamo ben capito queste ricette gastronomiche – si mette la versione di maggioranza, in mezzo una fetta di opposizione e sotto, a chiusura, la parola torna al governo. Il risultato è evidente. Hai un bel discutere se sia giusto o meno cucinare in siffatto modo il principale notiziario; la risposta è sempre la stessa: la Rai-Tv ha un editore di riferimento, in poche parole deve rispondere al potere di turno. Ora però, dopo aver servito tante “hamburger” all’insegna dell’obbedienza, l’oste sembra deciso a modificare il bisunto menù. In peggio.

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  • Informazione/2 – Dello sponsor petroliere meglio non far sapere

    Tra tante opinioni sulle dichiarazioni di Riccardo Garrone in favore della candidatura a sindaco di Stefano Zara, sorprende quella di Piero Ottone su Repubblica-Lavoro del 14 gennaio 2007: “L’interessamento di una persona come Garrone per la vita pubblica genovese, in considerazione della sua autorevolezza e della sua posizione nella società, mi sembra di per sé un’ottima cosa: dobbiamo essergliene grati”. Con ogni probabilità egli allude al ruolo del petroliere di sponsor del Carlo Felice e di presidente della Sampdoria. Ma non è tutto.

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  • Service Press – Ecco come ti inquino i notiziari radio

    E’ verissimo quanto segnala c.a. (OLI n. 126) sui giornali senz’anima. Da giovane vittima del sistema, mi permetto di aggiungere qualche indicazione che aiuta – soltanto noi addetti, perché alla “ggente” purtroppo queste denunce non arrivano – a capire quanto la libertà di informazione e di critica, garantita dalla legge 69, è diventata schiava dei grandi o piccoli investitori. Dalla radiofonia commerciale più bieca, ecco allora la mia anonima testimonianza.

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