Gentili Ministri,
da oltre sette anni lavoro per un Ente locale, dopo aver lavorato per circa dieci anni come “libero professionista senza garanzie”, ovvero come atipico/precario; da 13 anni sono padre e da sei sono sposato. Prima di essere un lavoratore dipendente consideravo l’assenza sostanziale di forme di riconoscimento e sostegno economico alla mia condizione di genitore come un portato “naturale” della mia “scelta di libertà”, inoltre non ero sposato e quindi – pensavo – lo stato non vuole darmi nulla perché io non mi sono impegnato a costruire una “vera famiglia”.
Questo accadeva prima del 2000, ancora si parlava poco di atipici e di stabilizzazione, tanto meno di Dico, Pacs ecc. Poi mi sono allineato: il matrimonio e un lavoro stabile! Adesso – pensavo – sono membro della società a tutti gli effetti avrò quello che mi spetta!
Categoria: Lettere
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Il bingo degli assegni familiari
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Attualità di Carlo Levi
C’è una concezione circolare della Storia, forse derivata da filosofie orientali, che parla di un eterno ritorno, di un ciclo che si compie e ricomincia da capo, alternando momenti alti e bassi, immutabile ed eterno. La concezione Cristiana, e anche Marxista dà invece un senso di marcia alla Storia, la vede come un viaggio che porta verso una meta, sia essa la Resurrezione della carne o il Sol dell’Avvenir. Pensando a queste teorie nella situazione attuale dell’Italia mi sono venute in mente le parole di Carlo Levi, tratte dal suo libro “L’Orologio”.
(Valerio Diotto)
Nel nostro sito riportiamo testualmente il brano di Carlo Levi (clicca qui). -
Lettere – SOS da Camogli
Carissimi
è molto che non ci sentiamo, ma la situazione mi sembra grave oltre ogni limite. Avrei voluto raccontarvi il momento positivo che stiamo vivendo a Camogli. Con un appello pubblico è stata indicata la candidatura a sindaco di Silvio Ferrari. Abbiamo incominciato a vederci, si sono organizzati gruppi aperti alla popolazione in cui si dibatte sui problemi e i progetti per la città e da questi gruppi dovrebbe uscire un programma con il quale presentarsi alle prossime elezioni. Bene, una certa euforia e speranza, ma ciò che accade a livello nazionale in qualche modo mi sembra che renda inutile tutto. Mastella, Cuffaro, Bagnasco, Ruini…E’ possibile che non possiamo fare nulla? La mia sensazione è che stiamo vivendo il punto più basso da molto tempo a questa parte, anzi, per il fatto che non siamo tutti a fare una rivoluzione mi sembra il più basso.
Farnetico? Che mi dite?
(Adriana Alimonda) -
Volare. Vento e bugie sull’aeroporto
5 gennaio 2008. Venticinque persone, per lo più provenienti da voli internazionali, si predispongono all’ultimo tratto del viaggio: volo Alitalia AZ1389 Milano – Genova.
Sui video di Malpensa, è vero, è annunciato un ritardo: anziché alle 15.30 il volo partirà alle 17, ma nessuno ci fa un caso particolare, succede. Poco dopo le 16 le persone iniziano a radunarsi al gate e aspettano con calma. Le addette arrivano, e tutto pare procedere come previsto. Ma pochi minuti prima delle 17 ecco il fatale annuncio: “I passeggeri eccetera eccetera sono invitati ad accostarsi al desk per informazioni sul volo”. Ahi. Le due impiegate informano che il volo è stato annullato. Lo fanno in modo gentile ed una volta tanto dicono il motivo: la causa è il vento: non si può atterrare a Genova. Ci sarà un autobus. Nel frattempo viene offerto uno snack. Nessuno si arrabbia, a Genova, si sa, capita. Nessuna colpa. Tutti con calma a prendersi i bagagli, e poi sull’autobus che si mette in moto alle 18.15. Sonnolenza e pazienza. -
Se le morti bianche rendono
L’intervento “Morti fisiologiche” di g.p. pubblicato nella Newsletter n. 168 del 19 dicembre 2007, quando sostiene il teorema “ricerca dell’utile d’impresa = insicurezza del lavoro” rappresenta una posizione ideologica, purtroppo spesso verificabile. Non sempre e ovunque, però: sarebbe davvero terribile se tutte le imprese private del mondo si comportassero così!
L’impresa privata opera con l’obiettivo di realizzare un utile, ovvero di “far soldi”. C’è quindi da aspettarsi che farà ogni mossa che avvicini questa prospettiva. Anche corrompere, anche frodare, anche infrangere le norme di sicurezza, a condizione che convenga, cioè che il rischio di trovarsi a pagare una pena maggiore del lucro ricavato dal comportamento criminoso sia contenuto. In tal caso, infatti, la commissione del reato diventa conveniente, e ci si può aspettare che questa strada sarà battuta da molti. -
Metodi da SS per gli immigrati
Metro, 6 dicembre 2007
Fin da piccola mi hanno insegnato che gli ignoranti vanno ignorati. A volte è meglio il silenzio di mille parole di fronte a frasi offensive. Ma stavolta è stato più forte di me, stavolta qualcuno ha oltrepassato il limite. Siamo in un Paese democratico e ogni cittadino ha il diritto di esprimere le proprie opinioni liberamente, ma rispettando i diritti altrui. Mi rivolgo al consigliere comunale di Treviso Giorgio Bettio – che durante una seduta del Consiglio comunale avrebbe detto che contro gli immigrati occorre usare gli stessi metodi che le SS adoperavano nei lager, punirne dieci per ogni torto fatto a un nostro cittadino e al ministro Ferrero che si è detto indignato. Mi rivolgo a quest’ultimo per dirgli che la sua indignazione ora come ora serve a ben poco: è arrivato il momento di intervenire. -
Vorrei installare un impianto solare
(Repubblica, 4 dicembre 2007)
Ho la possibilità di installare sul tetto della mia casa un impianto fotovoltaico ad uso e consumo domestico. Ho sentito e letto di un rinnovato impegno del governo ad incentivare l’uso dellle energie rinnovabili e pulite.
Mi piacerebbe farlo anche per partecipare nel mio piccolo alla causa ambientale e per togliermi l’immensa soddisfazione di utilizzare il sole per bisogni energetici della mia famiglia. E non ultimo, vorrei farlo per risparmiare qualche denaro.
Per un impianto modesto, di circa 1,5 Kw di potenza, mi è stato presentato un preventivo di 13 mila e 500 euro. Il titolare della ditta che me lo fornirebbe mi ha spiegato in via confidenziale che questi impianti aumentano di mese in mese, senza nessuna logica se non quella speculativa, man mano che cresce la richiesta. I 13 mila 500 euro che mi sono stati preventivati corrispondono più o meno al mio fabbisogno energetico familiare dei prossimi 27 anni, ai prezzi odierni, si capisce. Ne ho 53 e la domanda che mi pongo è la seguente: ma chi me lo farebbe fare?
(Aldo Perelà) -
Non abbiamo i numeri per tornare al nucleare
(Repubblica, 16 novembre 2007)
A proposito di ritorno al nucleare, abbiamo sessantamila metri cubi dì scorie radioattive di II e III categoria (con tempi di decadimento secolari) stoccati in 4 centrali nucleari dismesse. Abbiamo 4 centri di ricerca nucleari ormai chiusi e 8 impianti nucleari ormai logori e vetusti.
Dovremmo costruire un deposito nazionale di scorie radioattive grande come lo stadio di San Siro, su un’estensione pianeggiante di un chilometro quadrato, in zona non sismica, ben asciutta, poco piovosa e a bassa densità abitativa; con muri di calcestruzzo alti 10 metri e spessi 50 centimetri, al cui interno collocare un alveare di celle, sempre di calcestruzzo, dove posizionare i rifiuti a loro volta inseriti in altrettanti contenitori d’acciaio. Un deposito di scorie radioattive da controllare e presidiare militarmente per 3 secoli onde evitare possibili contaminazioni e possibili atacchi criminali. -
Biblioteche digitali
Tralascio di menzionare l’annosa e incresciosa ragione della carenza in Italia di biblioteche digitali per spezzare una lancia a favore di un progetto dei responsabili della Biblioteca del Cnr e di tutto il complesso sistema di Servizio di Documentazione Scientifica dell’Area di Ricerca del Cnr di Genova. Il progetto si chiama “Dagli incunaboli al digitale” e prevede la digitalizzazione e l’indicizzazione di tutto il patrimonio librario antico della Biblioteca dell’Isem Cnr di Genova. Biblioteca specialistica sulla storia della tecnica dove si contano a catalogo circa cinquecento volumi antichi di argomento tecnico e scientifico.
Ad oggi abbiamo potuto redigere una lista del posseduto del patrimonio antico; abbiamo digitalizzato cinque volumi che sono interamente visualizzabili ed eventualmente stampabili nella sezione Biblioteca del sito dell’Isem Genova (www.ge.isem.cnr.it).
E’ l’inizio di un progetto presto “linkato” nella rete nazionale ed europea.
(Grazia Biorci, Cnr Isem Genova) -
La violenza non ha nazionalità
(Metro, 8 novembre 2007)
Vorrei chiedere scusa agli italiani, visto che sono romena, per il male che abbiamo fatto. Vi chiederete il perché del plurale. Perché ormai è opinione diffusa che essere romeno voglia dire essere assassino o ladro. È proprio questo il mio disappunto e vi spiego perché: sono una ragazza di 25 anni e avevo solo 17 anni quando mio padre fu ucciso barbaramente da un vostro connazionale, il suo datore di lavoro, a cui aveva chiesto la regolarizzazione.