Categoria: Media

  • Burla di stato – Marziani a Bruxelles edizione 2006

    30 ottobre 1938: Orson Welles anticipa Spielberg, adatta La Guerra dei mondi sulle onde radio e terrorizza l’America con un famoso reportage-bluff in cui dichiara che gli extraterrestri hanno cominciato l’invasione del New Jersey. In preda al panico, gli ascolotatori fanno i bagagli a migliaia e fuggono, alcuni (pochi) si suicidano. Il giorno dopo il giovane cineasta dovrà scusarsi pubblicamente sulla CBS per lo scherzo intempestivo.

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  • Libera Tv – Arte in tutta Europa meno che in Italia

    L’Italia è l’unico paese della Comunità europea escluso da Arte, il canale televisivo, dal nome nostrano, ma di lingua franco-tedesca, dedicato ai temi della cultura e privo di pubblicità. Inizia con queste parole l’appello lanciato, già alcuni anni fa, da Claudio Abbado e rimasto finora senza esito. Non senza risposte, perché alla firma dell’illustre musicista se ne sono aggiunte numerose altre e sono seguite anche assicurazioni ufficiali, come quella del ministro dei beni culturali del tempo, Urbani, che nel 1994 definiva la possibilità di inserire il programma nel digitale terrestre “una grande occasione da non perdere”. Puntualmente perduta.

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  • Anno Zero – Più di Travaglio poté Cuffaro

    Un’Auditel capace di misurare anche le reazioni meno superficiali del telepubblico avrebbe colto un diffuso senso di indignazione e sgomento, di fronte allo spaccato della realtà siciliana, messo in scena nell’ultima puntata di “Anno zero”, protagonista Cuffaro, officiante Santoro.

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  • Calcio e tv – Che cosa è mancato al trionfo mundial

    C’è un’Italia, decisamente minoritaria, fatta di lande e coste sperdute, dove non arrivano nemmeno gli echi lontani dell’assordante notte di festa che pare abbia tenuto deste città e borgate del Belpaese per la vittoria al mundial. Anche se, per fortuna, la copertura tv generalizzata ha consentito di seguire ovunque le emozionanti fasi della finale calcistica di Berlino, nei luoghi più marginali, una volta spento il video, adulti e bambini si sono scambati ancora un po’ di impressioni, qualche telefonata di commento, cellulari permettendo, con amici o familiari lontani, dopodiché il silenzio con lo sciabordio del mare ha consentito a tutti di dormirci tranquillamente su. Forse è l’assenza di strepiti, esagitazioni, isterie collettive, che favorisce una visione un po’ diversa degli avvenimenti di cui siamo stati tutti spettatori, a cominciare dal trauma improvviso e assurdo dell’espulsione di Zidane, indiscutibilmente l’eroe della serata. E’ possibil e liquidare questo dramma sportivo, ma anche umano (era la partita di addio del grande calciatore), con la dura sintesi di un titolo che racchiude la parabola di una vita da campione con l’espressione “Da re a teppista”?

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  • Riforme – Rai più indipendente salvando Mediaste?

    Nella totale disattenzione mediatica (le rare eccezioni non fanno primavera), è in corso da qualche mese, e a quanto si sa procede bene, la raccolta di firme per una proposta di legge d’iniziativa popolare volta a riformare il sistema radiotelevisivo italiano: proposta che in realtà vuole modificare soprattutto uno dei due oligopoli imperanti, quello della Rai-Tv. Tra i primi firmatari della richiesta figurano Tana de Zulueta, Marco Travaglio, Sabina Guzzanti, Francesco Altan, registi, attori, intellettuali degni del massimo rispetto, ultimo (solo in ordine alfabetico) padre Alex Zanotelli.

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  • 10 Aprile – Voltare pagina ma in avanti

    I corrispondenti delle più importanti testate straniere (El País, Die Welt, Le Monde, The Independent ma non solo) hanno scritto, prima del risultato delle elezioni italiane, che – in caso di vittoria – il centro sinistra avrà bisogno di almeno un anno e mezzo per correggere le principali mostruosità legislative del governo passato. Ma che ce ne vorrà sicuramente di più per cominciare ad affrontare la massa di problemi irrisolti o lasciati a macerare e che richiedono, come aveva osservato Prodi all’inizio della campagna elettorale, “riforme radicali”. Tra queste, e più importante di tutte, quella di una informazione libera, sottratta al controllo dei partiti, dei cartelli elettorali, dei monopolisti.

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  • 10 Aprile – La crisi dei media vista da fuori

    Le consegna due schede elettorali e non è il presidente del seggio; le dice ad alta voce per chi deve votare ed è il Presidente del Consiglio dei Ministri. I numerosi presenti, tra cui anche giornalisti, ridono. Tra i rappresentanti di lista, solo uno ha il buon senso di rimproverarlo. Sui giornali si parlerà di una semplice gaffe. Un piccolo episodio, ma anche un dettaglio significativo del baratro che da molti anni si è aperto in questo paese. Un episodio che non possiamo relegare al passato perché ‘a nuttata non è passata ancora.

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  • Duelli? – I faccia a faccia TV, occasione perduta

    “Lei non sa chi sono io!” diceva un tronfio Castellani al beffardo Totò in una celebre sequenza. C’è molto di questo spirito nella versione italiana dei confronti televisivi tra leader politici, tanto invocati dall’opinione illuminata del nostro paese.

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  • Dopo il 9 aprile – Possibile una Rai Tv senza i partiti

    La campagna elettorale che si sta concludendo ha probabilmente convinto anche i più ottimisti sostenitori dell’Unione che ai cittadini italiani toccherà farsi carico non solo di mandare a casa l’attuale governo ma anche di impegnarsi non poco per rendere decente quello che seguirà.

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  • Da non perdere – Lo show di Strasburgo visibile due anni dopo

    Il film di Moretti “Il caimano” (da non perdere, come si dice in gergo, per la capacità di divertire e spaventare insieme con la sua straordinaria rappresentazione della realtà che stiamo più o meno consapevolmente vivendo) ce ne mostra uno spezzone di un paio di minuti. E già questo segmento ci aiuta a capire qualcosa di più rispetto alle fugaci inquadrature che la tv di regime ci aveva finora concesso circa il deprimente esordio di Silvio Berlusconi per il turno di presidenza italiana al Parlamento europeo.

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