La notizia politica forse più sorprendente, diffusa dalla stampa domenica 3 febbraio (la Rai preferisce il silenzio), rivela: “Presunte pressioni della Chiesa sui Pacs”. Così almeno hanno titolato alcuni giornali facendo strabuzzare i lettori. “Presunte? Ma come potevano essere più esplicite?”, si saranno domandati in molti, avendo presente – e come ignorarla – la pesante campagna mediatica della gerarchia vaticana contro i patti di civile convivenza. Nel testo, poi, si spiegava che le interferenze indebite sarebbero state esercitate direttamente dal segretario della Cei, mons. Betora, sulla ministra cattolica alla famiglia, Rosy Bindi. Di qui le grida allo scandalo, come se finora le cose fossero state di una correttezza esemplare.
Categoria: Politica
-
Ricerca civile – Cominciare dal senso del bene comune
Non par vero che si possa parlare di politica a Genova. Non par vero che si riesca a farlo senza depliant che promuovono il tale, senza apparato, facce, giornalisti, cameraman. Ma succede nella nostra città per il secondo anno. La scelta è quella di tornare a dare un senso alle parole, come fossero scheletro sul quale immaginare un corpo di società.
-
Carige – Baci e abbracci in Fondazione
Cinquecento parole sono il massimo consentito dalla nostra newsletter per un articolo. Argomento: le ultime vicende della Fondazione Carige che detiene oltre il 40% delle quote della banca omonima e ne è pertanto il principale azionista. Regola aurea: quando le notizie si assiepano partire dalla fine. Sapendo come finisce una storia risulta più facile individuare gli antefatti. La fine è che il 15 gennaio scorso il Consiglio di indirizzo ha eletto all’unanimità – per la prima volta dopo anni – il nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione. Nel Consiglio, dove la maggioranza è largamente di centro destra (7 seggi), il centro sinistra avrebbe potuto avere 3 invece che 2 rappresentanti. Ma ha fatto omaggio – solo nei giorni successivi se n’è capito il significato – di uno dei suoi posti alla Curia; così il cardinale ci ha messo un suo vice.
-
Larghe intese – Riforma dei “Servizi” a marcia indietro
Le intese bipartisan, tanto e autorevolmente auspicate, possono produrre inquietanti mostriciattoli. Non si può definire in modo diverso la proposta di riforma dei servizi segreti, esaminata in tutta fretta nelle feste natalizie e approvata all’unanimità dal Copaco (Comitato parlamentare di controllo sugli 007). I giornali ne hanno fatto appena un cenno per segnalare il nuovo inatteso accordo trasversale ottenuto dal Mazzarino berlusconiano, Claudio Scajola. Ma appena sono venuti fuori i primi contenuti del piano di riforma il tipo di reazione più diffusa è stata l’incredulità. Almeno tra la gente comune.
-
Nomine – Dare a Cesare quello che è di Carige
Più ancora delle dimissioni del presidente Lorenzelli, che coprono mosse e logiche delle quali i finanziatori della Fondazione, i cittadini, non verranno mai a sapere nulla, stupisce nella vicenda la disinvoltura con cui il presidente della Regione Burlando chiede all’Arcivescovo di Genova di entrare nel CdA per garantire trasparenza e buon uso delle risorse ai fini sociali, educativi, culturali ecc. L’iniziativa di Burlando significa più di un fatto: o il governatore della Regione non riponeva nessuna fiducia in qualunque CdA fosse nato dalle nuove elezioni, per sentire il bisogno di un garante super partes, o preparava la mossa successiva: l’intesa con il sorridente ex ministro imperiese, di cui buona parte dei genovesi non ha ancora digerito la pessima prova offerta durante il G8, per la suddivisione delle poltrone: una a me, una a te, una alla Curia, con buona pace di tutti.
-
Primarie – Cose dette e taciute all’incontro Vi.Za.Sa.
Da registrare ci sono i fischi e i buu che quasi a dibattito concluso una parte del pubblico dedica a Marta Vincenzi. Marta non ha resistito a rivendicare il suo ruolo guida qualora vincesse primarie ed elezioni a sindaco. “Visto? Lei è così… E’ una questione di carattere. Perchè lei, dentro di sè, non ascolta nessuno…”, “Il modo poi! Non è possibile!”, “Bastava che parlasse di sintesi, di ascolto, di unità della sinistra… con Sanguineti e Zara. Era andata bene!”, “E’ la sua vera anima…Che ci possiamo fare?”
-
Elezioni – In ombra, ma c’è anche il Cantiere
“La differenza tra noi e Sanguineti è che Sanguineti ascolterà la gente, ma la decisione finale sarà sua, noi, invece, mettiamo in condizione i cittadini di scegliere direttamente… Il bilancio partecipativo è questo. Porto Alegre è una città con più di un milione di abitanti, Genova è più piccola, quello è un modello esportabile…” C’è anche il Partito Umanista in questa riunione per misurare risorse, energie, progetti, in tutto una quarantina di persone chiamate a raccolta da una mail amicale, perché per certe cose, è evidente, prima ci si confronta con gli amici e gli amici degli amici.
-
Odio di classe – Perchè fa tanto scandalo il Sanguineti-pensiero
Con l’aria di non voler fare scandalo, di dire solo cose risapute e pacifiche, il poeta Edoardo Sanguineti crea puntualmente pandemoni con le sue esternazioni in prosa. Molti ricordano ancora le facce allibite e impotenti di Pera e della corte berlusconiana alla cerimonia del Campiello 2003, quando, premiato a Venezia, egli prese la parola in diretta tv, lanciando agli intellettuali un appello in difesa della Costituzione osteggiata del regime al potere. Ora ha tirato fuori nientemeno che l’odio di classe… Apriti cielo. Gli sono piovute reprimende e invettive da ogni parte, compresa quella sinistra (riformista o trasformista, secondo il quesito etimo-etico del più recente Scalfari): nella migliore delle ipotesi gli ricordano come con la poesia si faccia poca strada in politica.
-
Appetiti – Quelli col diritto a un buon posto
Giovani, seri, con ottimi cognomi, ansiosi di mettere le loro competenze al servizio della città matrigna. Genova che li costringe a lavorare altrove. Ma loro si sono messi insieme, si sono chiamati “Prospettiva Genova” e si sono presentati ai concittadini. Non per sostenere un candidato sindaco, non per un programma elettorale o per una sua parte. Niente di tutto questo.
-
Carige – Intesa bipartisan, sogno di Scajola
Claudio Scajola, oltre ad essere presidente del Copaco, la Commissione parlamentare di controllo sui servizi, è anche un vecchio sperimentato democristiano. Di cosa si è occupato mentre i suoi colleghi erano in vacanza? Lo ha detto lui stesso (Repubblica 31 dicembre 2006): di difendere la Carige dalle “mire di alcuni settori dell’economia nazionale a cui fa gola la banca”. Farebbe gola, secondo l’ex ministro, perché i risultati finanziari della banca sono “strabilianti” e il merito è tutto del suo presidente Berneschi (il cui vice è il fratello dello Scajola medesimo). E quegli articoli pubblicati dal Corriere della sera e da Sole 24 ore sul malaffare Carige? Non comment, si capisce. Scajola ha detto che intende difendere Carige “esplorando” le intenzioni dei vari amministratori del centro sinistra che hanno voce in capitolo nella imminente elezione delle cariche della Fondazione Carige, primo azionista di Carige. Ho buone ragioni per essere ottimista – ha aggiunto Scajola – rispetto al fatto che sia possibile procedere all’unanimità al rinnovo delle cariche della Fondazione.